IN GINOCCHIO
Desiderio di rinnovarsi, di cambiare sguardo
Lettera del Cappellano alla Comunit cristiana
che vive tra i militari
Carissimi,
pi volte nella nostra vita pensiamo
che arrivato il momento di fermarsi e cambiare qualche cosa, rinnovare i
nostri modi e atteggiamenti, desideriamo lasciare alcune cose per sceglierne
delle altre, vogliamo cambiare il modo di guardare le cose e gli avvenimenti
sentendoci pi liberi, pi realizzati, pi capaci di gesti di amore, amicizia,
collaborazione, momenti che vengono dalla scelta lavorativa, da quella
personale affettiva, a quella di stile di vita ecc. pertanto con questa prospettiva vorrei parlarvi della
preghiera, o meglio della capacit di fermarsi, qualche sitate, in chiesa.
Ognuno di noi ha una Chiesa/Parrocchia/Cappella
dove pregare personalmente e frequenta la vita liturgica, ma quante
volte riusciamo ad entrare per fermarci in silenzio nel buio e nel
nascondimento solo per un saluto, compiendo quei gesti materni e famigliari
insegnati in giovane et, per lodare il Dio in cui crediamo: segno di croce,
genuflessione, mettersi in ginocchio su una panca .
Molte volte li dimentichiamo, pensando di avere una
famigliarit con il Signore, cosa buona che ci permette di eliminare quel senso
di lontananza che talvolta anima anche la nostra fragile fede, ma che rischia
di essere mancanza di rispetto che, invece, non faremmo mancare ne ai nostri famigliari, ne tanto meno ad ospiti, se poi di
un certo riguardo.
Cos mi permetto di sotto porre alla vostra pazienza una
breve lettura che ci riporta, con il cuore, a dare qualche moneto della nostra
giornata, per fermarci in ginocchio davanti a Dio, quel Dio che invochiamo e
talvolta, anche non nel modo giusto e al qualche chiediamo di tutto e di pi
Le nostre giornate sono piene e ricche dimpegni, se non hai
il tempo di inginocchiarti di ascoltare, di guardare allora non stati vivendo,
ma solo sopravvivendo credendo di avere una vita realizzata.
Semplici provocazioni per aiutarci ad
essere autentici e veri nei gesti e nella vita anche del militare, che se il
servizio lo porta lontano da casa a difendere i pi sfortunati e in pericolo,
non pu esimersi dal sapersi fermare e inginocchiarsi davanti al mondo che
soffre e per comprenderlo, allora inginocchiarsi davanti al Dio in cui crede
diventa garanzia di un servizio autentico.
Anche nella nostra Cappella di reparto, cՏ quello spazio dove fermarci e pi volte ho visto i miei soldati
fermarsi per la preghiera personale, un gesto semplice che ogni volta mi
commuove e mi ricorda il grande impegno della preghiera che per loro e con loro
faccio e vivo.
Se vogliamo veramente rinnovarci, ricominciare, cambiare
allora credo che le parole del cardinal Sarah, in
visita alla Chiesa Cattedrale di Parigi, ci aiuteranno a comprendere la
spiritualit del mettersi in ginocchio: dalla preghiera alla vita, con il cuore
di Cristo.
Senza esitare
anche solo un momento, vi dico: volete rinnovare la Chiesa? Allora
dobbiamo inginocchiarci! Volete ricostruire questa meravigliosa cattedrale che la
Chiesa? Inginocchiatevi! Una cattedrale anzitutto un luogo dove la gente si inginocchia.
Una cattedrale il luogo dove Dio presente nel Santissimo Sacramento. Il
compito pi importante riscoprire il senso delladorazione! La perdita del
senso delladorazione di Dio allorigine di tutti
gli incendi e le crisi che fanno barcollare questo mondo e la Chiesa.
Abbiamo bisogno di adoratori! Il
mondo sta morendo per mancanza di adoratori! La Chiesa si inaridita perch
mancano adoratori che plachino la sua sete! Ci mancano le
persone che cadono in ginocchio come Ges quando si rivolge al Suo e nostro
Padre: Poi si allontan da loro quasi a un tiro di sasso e, inginocchiatosi,
pregava: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volont. (Luca
22:41)
Non riusciremo a riscoprire una
comprensione della dignit della persona se non riconosciamo la sublimit di
Dio. Solo allora luomo grande e particolarmente nobile, quando cade in
ginocchio davanti a Dio. Un grande uomo umile, e un uomo umile si inginocchia.
Amici miei, anche se a volte ci
disperiamo alla presenza dei potenti di questo mondo, se a volte deponiamo le
armi davanti a loro, ricordate che nessuno pu rubarvi
la vostra libert di inginocchiarvi.
Quando sacerdoti increduli abusano
della loro autorit e vi impediscono brutalmente di
inginocchiarvi a ricevere la Santa Comunione, non perdete la vostra pace e la
serenit interiore davanti al Signore Eucaristico. Non opponete loro
resistenza, ma pregate per i sacerdoti, la cui condotta bestemmia e profana Colui che tengono in mano. Cercate di imitare lumilt di
Dio e mettetevi in ginocchio nel vostro cuore, nella vostra volont, nella
vostra mente, nel rispetto di voi stessi, insomma in tutto il vostro essere
interiore. Questa larea riservata a Dio. Un
uomo in ginocchio pi potente del mondo! un muro di protezione incrollabile
contro lempiet e la follia degli uomini. Un uomo in ginocchio fa tremare
Satana in tutto il suo orgoglio!
Tutti voi che agli occhi degli
uomini siete senza potere e influenza, ma che sapete inginocchiarvi davanti a
Dio, non temete coloro che cercano di intimidirvi! La
vostra missione grande: consiste nellimpedire che il mondo si distrugga da
solo. ()
Voi cristiani di oggi, sarete i santi e i
martiri cui i popoli agognano, guiderete la nuova evangelizzazione? Le vostre
patrie hanno sete di Cristo! Non le deludete! La Chiesa vi affida questa
missione!
A mio parere, siamo a un punto di
svolta nella storia della Chiesa. La Chiesa ha bisogno di una riforma profonda
e radicale che deve avere inizio dal cambiamento nella vita dei suoi sacerdoti.
Ma tutto questo al servizio della santit. La Chiesa
stessa santa. I nostri peccati e le nostre preoccupazioni mondane impediscono
che questa santit si diffonda. giunto il momento di mettere da parte tutti
questi fardelli affinch la Chiesa possa finalmente apparire come Dio lha
fatta. Alcuni ritengono che la storia
della Chiesa sia segnata da riforme strutturali. Secondo la mia convinzione
sono i santi che cambiano la storia. Le strutture emergono poi sulla loro scia
e non fanno altro che continuare ci che i santi avevano introdotto. Quando Dio
chiama, esige qualcosa di radicale! Va alle radici. Cari amici, non siamo
chiamati a essere cristiani mediocri! No,
Dio chiama tutto il nostro essere, esige una dedizione totale, addirittura fino
al martirio del nostro corpo e della nostra anima! Egli ci chiama alla santit:
Siate santi, perch io, il Signore Dio vostro, sono
santo. (Lev 19:2).
(Estratto dalla conferenza tenuta il 25 maggio 2019 allglise Saint Franois-Xavier a Parigi)
Ora, nel salutarvi, spero che le parole di
questo prelato della Chiesa, ci aiuteranno a sentirci maggiormente Chiesa dal
respiro pi ambio e che dallinginocchiatoio della nostra piccola Chiesa possa
scaturire il desiderio di sentirsi uniti alla Chiesa Universale e particolare
che viviamo guidati dal nostro pastore lArcivescovo e dai cappellani che
incontrerete per i quali vi chiedo una preghiera, affinch dal Papa allultimo
dei sacerdoti lo spirito del Signore riscaldi il cuore per essere sempre pi capaci
di autentica testimonianza.
23.08.19@unavoce