PEREGRINATIO MARIAE

Tra le famiglie dell’Aeronautica Militare del 15° Stormo

 

La “veste” e la “reliquia del velo” della Madonna

 

Carissimi,

         ad impreziosire questa iniziativa della Madonna Pellegrina tra le famiglie della nostra comunità, ho aggiunto, nella lanterna, che trasporta la Statua della B. Vergine Maria di Loreto, questa piccola, ma preziosa reliquia, del velo che ricopre la statua a Loreto, il Venerdì Santo. Attorno a questo velo c’è una lunga tradizione popolare che vi riporto e fa parte dei gesti e tradizioni del Cammino lauretano. (www.camminolauretano.com).

 

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La “veste” e la “reliquia del velo” della Madonna

            “La fantasia popolare aveva identificato la veste indossata dalla Madonna con un usuale indumento di lana conservato gelosamente in S. Casa. Cosi lo descriveva il Bartoli nel 1686:

                  “la statua non portò di Dalmazia o di Galilea ornamento veruno, solo avea una semplice veste sopra l'altra di legno, simile al ciambellotto di colore di rose secche, la quale ora si custodisce in Santa Cappella con  venerazione grande dentro d'una cassetta d'argento, donata dal car. Montalto”.

            La veste fu trafugata dai francesi nel febbraio 1797 insieme con la preziosa urna che la conteneva. Si legge che in quell'occasione don Giuseppe Taroni, simpatizzante delle idee giacobine e “collaborazionista” dei francesi invasori, definì con scherno quella veste, certamente spuria: “la straccetta”.

 

            Esiste un'antica stampa del trafugamento napoleonico raffigurante la statua della Vergine Lauretana con la dalmatica e, alla sua sinistra, in una sezione a parte, questo indumento, con una scritta in francese che dice: “antica veste di cammellotto di lana nera, che si dice abbia servito alla Vergine”.

 

            La veste veniva esposta in venerazione quando calamità pubbliche o seri pericoli incombevano sulla città di Loreto e sulla Chiesa. E' scritto anche che la veste di lana veniva fatta baciare a qualche pellegrino illustre. Nel 1772 il vescovo Vecchioni la offrì al bacio delle cinque suore visitandine, sopra ricordate, dirette a Offagna. 

            Ha relazione con la “veste” della Madonna il costume di rilasciare ai pellegrini, per ricordo, la reliquia di un velo che si poneva un tempo sulla statua della Madonna, il giovedì e il venerdì santo, e veniva messo a contatto, appunto, anche con quella “veste”.

            La pia usanza di distribuire la reliquia del velo è ancora in vigore, ma oggi, per le mutate disposizioni liturgiche, il simulacro, liberato dalla dalmatica, viene rivestito dal velo nero la sera del venerdì santo.

            Esistono nell'Archivio storico del santuario numerosi esemplari di stampe raffiguranti vari soggetti della Vergine Lauretana con una particella di velo incollata sul davanti. Recano tutti l'attestazione di autenticità della reliquia da parte del custode della S. Casa. Il padre Grimaldi ha pubblicato diversi di questi esemplari.

            L'Attestazione nel secolo XVIII, fino al 1797, quando fu depredata la “veste” della Madonna, suonava in genere così:

            “Attesto io sottoscritto Custode della Santa Casa di Loreto che il velo nero sigillato, ed annesso a questa mia, sia stato indosso alla Sagra Statua Giovedì e Venerdì Santo, e poi toccato alla Santa Veste ed alla Santa Scodella della Beatissima Vergine, che si conserva in questa Santa Casa. In fede, etc. Dato in Loreto dalla Custodia questo dì...”

            Talvolta veniva attestato che la particella del velo era stata accostata anche alle “Sante Mura”.

            Il più antico esemplare settecentesco pubblicato risale al 1726.

            Nel sec. XIX l'Attestazione restò pressoché inalterata, ma venne tolto il riferimento al contatto con la “Santa Veste”, scomparsa durante il trafugamento napoleonico.

            Il formato dell'immagine ha subito notevoli variazioni nel tempo. Nei secoli XVIII-XIX si hanno fogli perfino di mm. 440 x 320. Oggi vige il formato immaginetta, assai ridotto, la quale viene distribuita anche nella Congregazione Universale della S. Casa con una preghiera nel verso, scritta nelle principali lingue europee.

            Stando alle cronache cappuccine, l'uso di distribuire ai fedeli la reliquia del velo della Madonna dovrebbe risalire al sec. XVII, perché i frati dovevano preparare anche delle “piccole ostie che sogliono adoperarsi per unire il velo della B. Vergine alla sua immagine per sigillare le carte contenenti le polveri della S. Casa, e che i pellegrini avidamente desiderano come preziosa memoria del loro pellegrinaggio”.

            Si trattava e si tratta in sostanza di consegnare ai fedeli una serie innumerevole di reliquie, tali solo “per contatto”, quale segno della protezione della Vergine Lauretana ed, esattamente, quale “memoria” del pellegrinaggio.