Un giorno speciale
Vivi ogni giorno come se fosse né il primo né l’ultimo, ma l’unico (Neruda)
Io aspetto con silenziosa passione un gesto, uno sguardo da te (Rumi)
Leggendo un curioso articolo di Ilaria Fiumi Sermattei e Roberto Regoli su “L’Osservatore Romano”, il quotidiano della Santa Sede, dal titolo: “Artisti e mecenati visti da vicino”, mi ha fatto riflettere sulla quotidianità anche della vita di persone più semplici e che non hanno un ruolo di governo o impegni di relazioni diplomatiche o altro, ma che con lo stesso entusiasmo e lo stesso spirito possono usare di questo strumento con la semplicità della vita di ognuno di noi che vive per creare legami, ringraziare persone, offrire occasioni … con un dono e in questo caso un dono artistico che può essere pregevole o più semplice secondo le possibilità di ognuno, magari donando creazioni proprie o di amici che se non sono artisti affermati, secondo la critica, sono, però, opere degne di rispetto e attenzione che possono non solo abbellire, ma aiutare ad ingentilire il cuore e l’anima.
Questo l’articolo che mi ha dato spunto e al quale vi rimando: «Che cosa si regala a un cardinale, oppure al Papa? — si legge nel comunicato stampa del convegno che si è svolto alla Gregoriana il 15 e 16 ottobre — E che cosa regalano cardinali e Papi alle autorità politiche? E perché? Per molti secoli, l’arte ha svolto un ruolo di prima importanza nel campo della diplomazia tra stati o potenze, campo nel quale anche la Chiesa si è mossa con abilità». La due giorni di studi Le arti e gli artisti nella rete della diplomazia pontificia ha fornito l’occasione per un ampio confronto sul ruolo delle arti e degli artisti nella rete della diplomazia pontificia, indagato nei suoi molteplici aspetti e in relazione ai diversi contesti socio-politico-culturali. Un tema classico, letto attraverso il prisma delle politiche culturali tanto di Roma verso l’esterno, quanto delle altre corti verso Roma. Pubblichiamo ampi stralci dall’introduzione al convegno dei direttori scientifici. Il convegno che ci vede riuniti nella Pontificia Università Gregoriana nasce nel segno del confronto e del dialogo tra la storia dell’arte e la storia della diplomazia pontificia. Un confronto al quale la ricerca in passato ha assicurato rilevanti apporti, approfondendo le relazioni bilaterali del governo dei Papi di volta in volta con Venezia, il Regno di Sardegna, Francia, Austria, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna e altre nazioni, o focalizzandosi su alcuni eminenti personaggi della Curia romana che hanno integrato la carriera diplomatica con l’attività culturale, mecenatizia e collezionistica. Se questo percorso è noto ed è stato apprezzato nel tempo, l’istanza poco celata dietro il convegno di oggi vuole essere altra…
Nell’ordinare i contributi selezionati abbiamo scelto tre paradigmi interpretativi, che ci sono sembrati meglio rappresentare la specificità della tematica arte-diplomazia e insieme in grado di aprire stimolanti prospettive di ricerca: il punto di vista dei committenti, mecenati e agenti; lo scambio dei doni rivelatore di significati politici, religiosi e culturali; il ruolo dell’artista, riconsiderato nel contesto della diplomazia pontificia. (Cfr. L’Osservatore Romano)
Facciamo dei nostri gesti occasione di incontro, di stima, di attenzione con qualche cosa che parli di quello che vogliamo trasmettere, che sia un disegno da noi realizzato, una ceramica, oppure la scelta di una stampa più preziosa, o una riproduzione di un quadro, un oggetto anche non necessariamente utile, ma bello, o un libro particolare… facciamo dei nostri regali e delle occasioni per cui li doniamo per trasmettere un messaggio, lasciare un pensiero positivo, di amore e speranza, di fede e carità… non sono soldi buttati e non sempre ne servono molti, ma possono essere oggetti umili che trasmettano grandi valori, che unisco e aprano il cuore che aiutino a crescere e a costruire rapporti e comunione, fraternità ed amicizia.
Ad ognuno di noi la fantasia e l’ingegno che abbiamo affinché ci aiuti a fare di ogni giorno e di ogni occasione un momento unico per noi e chi ci avvicina. Siamo noi a rendere speciale un giorno, un’occasione, non veniamo meno a questa possibilità.
@unavoce
Foto di Copertina: una composizione floreale giapponese, immagine di quella perfezione quotidiana dei gesti ordinari: fonte