Del Triduo Santo
Con la celebrazione della Domenica delle Palme la Chiesa ci ha fatto entrare nella grande Settimana Santa. Molti sono i simboli che ci parleranno del mistero che celebreremo e qui voglio elencarne alcuni per aiutare il nostro cammino in questi santi giorni per viverli con la fede e con la vita. I simboli e i segni uniti alla ritualità sono l’espressione di una fede e di una tradizione che parla da se. Forse molti di noi danno per scontato le cose, ma con pazienza e con la voglia di conoscere, chiedi al tuo sacerdote chiedigli di spiegarti i rati del Triduo Santo. Capire e conoscere aiuterà a vivere e pregare in modo pieno. Il segno e il simbolo dovrebbe parlare da se senza tante aggiunte, ma alcune volte qualche notizia in più potrà portarci con mano a celebrare meglio e partecipare con maggior impegno alle grandi celebrazioni di questi giorni, affinché non sia una semplice ricorrenza, ma una vera occasione di rinnovamento sia della fede che della vita di ogni giorno, rinvigoriti dalla certezza di un Dio che offre la sua vita per dare ad ognuno di noi la possibilità di vivere la nostra in modo pieno sapendo scegliere il bene dal male, la via dell’amore vero.
Questo il mio intento, senza nessuna pretesa accademica, ma solo con la volontà di sottolineare alcuni di questi segni, simboli, personaggi e situazioni che caratterizzeranno le liturgie di questi giorni.
Il Tradimento:
Questo da inizio della via dolorosa che Gesù dovrà compiere, dal tradimento di Giuda inizia il percorso che porterà il Signore al giudizio degli uomini e alla condanna. Gelosia, invidia, interesse hanno condizionato Giuda vendendo una persona amica, ma vicina che gli aveva mostrato amore e nonostante il suo peccato voluto il Signore non lo rifiuterà, ma gli vorrà bene, solo la sua libera scelta di tradire condurrà Giuda alla perdizione. Quante volte anche noi tradiamo la nostra vita e i nostri progetti, persone e situazioni perché entra in noi lo spirito dell’invidia, della gelosia, non facendoci vedere le coso con chiarezza. Molte volte tradiamo noi stessi e le nostre scelte pensando di essere migliori di altri.
Il Bacio:
Per all’arresto di Gesù è il segno più evidente di aver perso la fiducia in Gesù, di aver dimenticato il passato, di non aver capito le vere intenzioni di Cristo, amico e compagno e con un gesto di apparente amicizia e amore tradirà tutto quello in cui aveva creduto. Pure noi talvolta fingiamo con i nostri atteggiamenti dimostrando affetto e attenzione in situazioni in cui non crediamo e che non vediamo l’ora di allontanarci, indossiamo una maschera per non essere coinvolti, per non esporci, per rimanere nell’ombra, non impegnarci e non cambiare. Un segno che dice fallimento se non vissuto con il cuore.
La Lavanda dei piedi:
Uno dei gesti più dolci e delicati che vedremo in questi giorni. Dio si fa umile, s’inginocchia davanti all’umanità, davanti ad ognuno di noi per servirci. E’ il segno dell’amore più vero, della disponibilità, dell’accoglienza, come una mamma che accudisce il proprio figlio. E’ il segno di quello che dovremmo essere l’uno per l’altra: servire, essere disponibili, attenti per camminare insieme.
Il Calvario:
Il cammino verso il Calvario è l’immagine della vita, di ogni vita, con i vari incontri e le varie cadute, segna la nostra storia, anzi raccoglie la nostra esperienza umana in tutti i suoi aspetti e con il Suo cammino sulla via dolorosa si fa carico delle nostre povertà, delle nostre miserie, limiti ed errori per arrivare sino in fondo e dimostrare quanto tiene ad ognuno di noi. Non fermiamoci sulla strada anche se cadiamo, ma impariamo a rialzarci, ad aver fiducia nel prossimo, aver fiducia in Dio, senza evitare questa strada, senza pensare di evitarla, ma sapendo che sarà con noi sempre anche quando il cammino si farà più pesante e vorremmo evitarlo, cambiare, fuggire. Lui è con noi.
La Croce:
Ognuno di noi ha le sue croci e quello che facciamo fatica a comprendere è che una volta che abbiamo una croce non riusciamo a guardare attorno noi, a vedere i due ladroni con Gesù, Maria e Giovanni e le donne ai piedi della croce, il soldato, la gente, tutto ci sembra sfuggire e Gesù nel grido e nella morte ci ricorda, invece che quella via è indispensabile per raggiungere il grande miracolo che avverrà dopo tre giorni. E’ l’apparente fallimento davanti alle nostre cadute e i nostri errori.
La Luce:
La luce che ne scaturisce la mattina di Pasqua, con il cero Pasquale che dissipa le tenebre della notte solenne che illuminerà le nostre Chiesa ci ricorda che dal buio si esce se la fede e l’impegno sono messi a buon uso, una luce di speranza che dopo la notte viene il giorno, che dopo la tempesta c’è l’arcobaleno, che dopo la caduta c’è la possibilità di rialzarsi.
L’Acqua e il Fuoco:
Altri simboli che caratterizzeranno in modo particolare la liturgia solenne della veglia pasquale sarà la benedizione dell’acqua e del fuoco, segni di vita e di rinascita, di impegno e di rinnovamento, di purificazione e di gioia di riprendere il cammino. L’acqua e il fuoco elementi del vivere quotidiano che diventano la via per vivere ogni giorno con il Signore nella quotidianità delle nostre esperienze, facendo della vita una nuova esperienza di luce e di amore.
La Risurrezione:
Sarà la gioia di questo cammino, sarà il premio di questa fiducia, sarà l’impegno del nostro vivere. Essere persone di risurrezione che sanno vedere oltre, avere uno sguardo alto, che non si fermano al calvario, al tribunale, al bacio, al tradimento, ma dai limiti di ogni giorno rinascono. Si può e si deve ricominciare, si deve risorgere, sapendo che non saremo soli.
Poche e povere parole, con l’intento, come vi accennavo, di calarle nel quotidiano della nostra vita: tradimento, amore, servizio, fatica, caduta, speranza, vita nuova, ricominciare. Non è questo il cammino di ogni giorno dell’uomo?
Viviamo desiderando essere felci, ma non riusciamo perché tradiamo noi stessi cercando la felicità, ma senza un impegno autentico. Amiamo ma solo chi ci ama e a fatica anche questi, non siamo disposti ad accogliere e servire chi ci sta attorno perché pensiamo ai diritti e poco ai doveri, cerchiamo vie per non impegnarci volendo però i risultati, cadiamo in continuazione, ci lamentiamo invece di rialzarci perché non riusciamo a vedere al di là dei nostri limiti e la speranza ci viene a mancare, non crediamo più in nulla, i valori umani sono tralasciati perché li riteniamo superati e quelli spirituali addirittura vuoi e insignificanti, ma sappiamo e comprendiamo che senza questi elementi, che fanno dell’umanità un genere pensante, non si può rinnovarsi e tanto meno ricominciare.
Ora, consapevoli dei nostri limiti, ma con la forze e il coraggio che ognuno di noi ha in se e la consapevolezza che deve rimettere in gioco tutto per rinnovarsi, può cambiare sapendo, per chi crede, che Gesù cammina con noi non ci lascia soli e come il Cireneo sarà sulla nostra strada pronto a portare la croce, sarà come la Maddalena pronto ad asciugarci il volto, sarà come l’Angelo che annuncerà ad ognuno di noi che la vita è stupenda e che vale la pensa sempre viverla senza tradire, senza far finta, cercando la felicità nell’essere noi stessi, con limiti e pregi, cercando di vivere la vita da protagonisti. Solo così sarà una vita bella e non soltanto l’illusione di una bella vita, solo se sapremo amare e lasciarci amore senza interessi, senza finti baci, ma solo con il desiderio di essere l’uno accanto all’altro per camminare nella gioia, saremo veramente felici.
@unavoce
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