«Lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20)

 

Uno dei Sacramenti più disattesi forse perché abbiamo perso il senso del peccato o forse perché alcuni criticano la Chiesa Cattolica attribuendogli di aver educato a un senso di colpa o forse perché abbiamo pero il senso del peccato vorrei fermarmi a riflettere sul Sacramento della Riconciliazione la confessione, sull’importanza di questo Sacramento e di questo momento personale di crescita spirituale alla scuola di Gesù.

Partiamo da una visione nella quale riteniamo di non avere peccati e per peccati si pensa a quelli gravi: “non ho uccio non ho rubato quindi non ho nulla” e scherzando diciamo tutto il resto c’è.

Ora se veramente vogliamo crescere come uomini e come cristiani allora questa riflessione personale che si conclude poi davanti al sacerdote è indispensabile.

Intanto dobbiamo sfatare il fatto che diciamo io mi confesso da solo davanti a Dio, non a caso la Chiesa ha questo Sacramento e diventando mediatrice tra noi e Dio perché altrimenti il rischio è che “ce la suoniamo e ce la cantiamo” giustificando ogni nostra azione e non si tratta quindi solo di assolvere a un dovere che la Chiesa ci chiede di confessarsi così come quello di andare alla Messa ma sono quelle regole che ci permettono di rimanere sulla strada che abbiamo intrapreso dal Battesimo in poi e così come dovrebbe essere in tutte le scelte della nostra vita da quelle personali sia di formazione che di lavoro e di vita insieme e non, a casa e con tutti. Questi aspetti rischiano di essere fallaci perché così facendo ci giustifichiamo accampando scuse più o meno lecite che assolvono le nostre azioni e le nostre scelte buone o meno che siano.

La serietà di una persona la si vede nella fedeltà alla piccole e poi grandi cose della vita e la mentalità di una libertà a poco prezzo “faccio quello che voglio, che mi sento” non funziona perché muoverci così non ci poterà da nessuna parte se avremo solo un atteggiamento di pretesa e non di impegno.

Ora la confessione è una verifica come sappiamo della nostra vita con il Vangelo con la legge di Dio una legge che entra in armonia con la vita ordinaria dell’umanità i comandamenti non sono altro che una applicazione della vita insieme fatta di impegno rispetto e scelte. In questo vivere e camminare ovviamente ci sono momenti di crollo di sfiducia di caduta e nel riconoscere i nostri difetti limiti ed errori dialogando con il sacerdote nel verificarli ci permette di incamminarci sulla via della perfezione riscoprendo alcuni limiti ai quali non diamo credito pensando che non siano peccati. Non c’è bisogno di uccidere o rubare ma si uccide anche con la lingua e si ruba anche con gli occhi non si rispetta il prossimo anche quello vicino e non solo l’immigrato e quello diverso da noi e dovremmo continuare su questa lettura del nostro quotidiano con gli occhi del Vangelo e allora ci accorgeremmo che siamo tutti bisognosi di miglioramento e di conversione.

Il desiderio di purificarsi di dire a Dio i nostri limiti attraverso la chiesa deve essere una priorità della nostra crescita. Il sacerdote non è migliore di te o di me ma è il ministro che per il dono del Sacramento dell’Ordine è mediatore e nel dialogare con lui è Gesù stesso che parla al nostro cuore indipendentemente dalla santità personale del sacerdote.

Non dimentichiamo questo elemento così come quello del “segreto sacramentale” due aspetti che fanno del Sacramento della Riconciliazione il valore assoluto di confronto e di crescita cristiana e umana.

Dalla confessione poi si può passare alla direzione spirituale che è invece una guida spirituale nel nostro cammino di vita un confronto costante con un sacerdote un religioso che ci aiuti a verificare le nostre opinioni la nostra vita sempre alla luce del Vangelo.

Come potete comprendere non è e non vuole essere una lezione di teologia sacramentale ne ho voluto riportare i Canoni del Diritto che regolamentano la vita cristiana ma ho voluto fare una chiacchierata sull’importanza del questo Sacramento per invitarvi ad accostarvi senza vergona senza rimandare con il solo desiderio di essere come il Signore ci vuole e ci ha pensati.

Cercate il vostro parroco cappellano sacerdote che desiderate, in parrocchia o in quale santuario ma avvicinatevi con costanza a questo Sacramento per vivere da veri cristiani e veri uomini e donne che condividono al vita nel rispetto di ideali e di azioni su questa terra.

Saper chiedere perdono con umiltà serve al singolo serve alla crescita della comunità serve al miglioramento della vita famigliare e sociale. Disturbate cercate il vostro prete e chiedetegli di confessarvi, non rimandate pensando di essere superiori e liberi perché così non è, siamo liberi solo quando siamo sinceri con noi stesi e con Dio.

@unavoce

 

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