Cristo Luce

 

Celebriamo oggi la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio che la tradizione popolare chiama “Candelora”. Una festa pagana che diventa festa cristiana come era costume per le prime comunità cristiane per integrarsi nella società pagana.

“In questa festa si celebrano due episodi evangelici, due atti devozionali compiuti dalla Sacra Famiglia nel Tempio di Gerusalemme 40 giorni dopo la nascita di Cristo per rispetto della legge mosaica: la Presentazione di Gesù al sacerdote e la Purificazione rituale della puerpera Maria. Cosa significa questa parola in relazione a questi racconti sacri? La parola “Candelora”, diffusa con alcune varianti in tutta Italia, deriva da “candela” e allude al fatto che in occasione di questa festa il popolo riceve in chiesa ceri benedetti, che vengono accesi e trasportati fuori in processione per poi essere conservati nelle case. Le fiammelle di quelle candele hanno un significato simbolico correlato alla Presentazione di Gesù al Tempio, raccontato nel Vangelo di Luca (2,22-39) e in particolare alle parole dell’anziano sacerdote Simeone quando riconobbe nel Bambino il salvatore: “luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. L’idea di Cristo come “luce” ricorre anche all’inizio del Vangelo di Giovanni “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (1, 4-5). È questo concetto della “luce” della salvezza cristiana quello simboleggiato dalla cerimonia delle candele accese: come l’anziano Simeone fu il primo a “riconoscerla” nel Tempio, così nelle chiese erano i sacerdoti a consegnare ai fedeli quelle luci, che poi le diffondevano a illuminare ogni famiglia e ogni angolo della città. Ma nella sua forma rituale la festa ha origini più antiche: essa è in parte la trasposizione delle cerimonie rituali pagane dette “Lupercali”, che similmente si svolgevano a metà febbraio con grandi fiaccolate e, secondo altri, anche della festa popolare ebraica del “Lucernario”, anch’essa celebrata con l’accensione di torce e lampade. Poi, in epoca cristiana la festa della Candelora si diffuse a partire dall’oriente, dove si dava particolare risalto all’incontro tra Gesù bambino e Simeone e poi, intorno al VII secolo, fu accolta anche in occidente, dove però prevalse la commemorazione della Purificazione di Maria. Nel secolo scorso, con il Concilio Vaticano II le due componenti sono state ristabilite a pari dignità. Il successo storico di questa festa liturgica in Italia è riprovato dalla diffusione in tutte le regioni di un famoso detto correlato alla sapienza agreste del calendario stagionale: “Col giorno della Candelora dall’inverno siamo fora; ma se piove o c’è vento, siamo ancora dentro l’inverno”. (cfr. duomodifirenze)

Portiamo la nostra candela a casa accendiamola e facciamoci illuminare dal significato che in essa è racchiuso perché ognuno di noi possa essere luce di Cristo nella vita della propria famiglia.

@unavoce – foto: fonte

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