Fa di me uno strumento
Signore alzo lo sguardo e cosa vedo? Contestazione, sostenitori, difensori e accusatori … ma guardandomi intorno vedo solo una grande confusione, interessi e scuse per fare confusione cerare instabilità … giornali giornalisti, gruppi e singoli, parti e controparti … il mondo sta perdendo il buon senso delle cose. Troppi interessi di parte per poi incolpare religioni, gruppi o fazioni e quello che emerge ala fine è solo un individualismo e un interesse personale rivestito di perbenismo e di finto aiuto per questo o quello.
Forse abbiamo persona il vero significato di libertà di democrazia di rispetto di tolleranza. Senza regole il mondo non riuscirà ad andare da nessuna parte, senza un linguaggio comune di rispetto e condivisione non costruiremo nulla e distruggeremo quello che nei secoli si è cercato di costruire. Nessuno nega che ci siano limiti ed errori, tutti dobbiamo aiutarci a superarli ma con strumenti di pace e non con la violenza non saremmo differenti da quelli che contestiamo.
Celebriamo san Francesco, un “rivoluzionario” al tempo suo, ma non ha distrutto gli altri si è spogliato lui per vivere una vita più semplice senza compromessi e seguendo solo la sua fede.
Ora, Imporre non è mai la strada e semmai la regola serve a rimanere nella pace, serve per chi dimentica questa grande verità: che la libertà non deve mai superare quella degli altri. Tutti vogliono di più ma nessuno che s’impegni di più.
Dobbiamo rieducarci, grandi e giovani e noi grandi dobbiamo dare il buon esempio e stare accanto ai più giovani con intelligenza aiutandoli a crescere nella conoscenza nel rispetto e nel modo corretto di portare avanti le proprie convinzioni. Stiamo perdendo la logica del vivere se non scenderemo dai nostri piedistalli non ci sarà mai un dialogo onesto e questo parte da casa nostra dalle nostre città dalle nostre comunità. Violenza ovunque, nervosismi ovunque, tutti gridano, tutti rivendicano e poi … quelli che lavoro e s’impegno sono sempre i soliti.
Iniziamo tutti a cambiare modo, non pretendiamolo solo dagli altri, iniziamo a seminare bene, pace, serenità, bellezza, accoglienza, rispetto, dialogo … celebriamo il Patrono della nostra nazione San Francesco con lo stile del bene. Vi propongo la preghiera semplice che dovremmo tutti non dimenticare e che varrebbe la pena vivere insieme:
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace:
Dove c’è odio, fa’ ch’io porti l’Amore.
Dove c’è offesa, ch’io porti il Perdono.
Dove c’è discordia, ch’io porti l’Unione.
Dove c’è errore, ch’io porti la Verità.
Dove c’è dubbio, ch’io porti la Fede.
Dove c’è disperazione, ch’io porti la Speranza.
Dove c’è tristezza, ch’io porti la Gioia.
Dove ci sono le tenebre, ch’io porti la Luce.
O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare.
Poiché è dando, che si riceve;
Dimenticando se stessi, che si trova;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si resuscita a Vita Eterna.»
@unavoce – foto: fonte







