PROPOSTA ESTATE
2020 cinEstate
Trascorre il tempo
con lo sguardo alto
un peccato il non
fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto.
Sir W. Churchill
LEstate sempre
tempo di relax e di recupero, anche delle
cose che, a fatica, riusciamo a fare durante lanno.
La fede rischia di
essere uno di queste, pertanto, affinch, questo tempo possa essere
unoccasione di recupero vero, con e per le persone, prima di tutto la
famiglia, ma anche te stesso, suggerisco di usare parte del tuo tempo libero
per rivedere il tuo cammino di fede, attraverso, il confronto con il tuo
Cappellano o Sacerdote della Parrocchia, o il frate amico letture, (ti
suggerisco qualche lettura alla pagina
della Biblioteca) viste a luoghi darte, musica e cinema e a questo
riguardo, oltre la segnalazione che periodicamente, vorrei farti, e che trovi,
qui, nella pagina Attivit Parrocchiali cinEstate,
per la visione di qualche film, ti rimando al sito VatiVision (il Netflix del Vaticano), dove puoi trovare un
archivio molto fornito, a tema, che potr aiutare il tuo tempo libero, perch
possa diventare quel tempo di otium dal ricordo
latino che ci aiuta a crescere.
Per completezza del
pensiero:
LE VIRT DELL'OZIO
ROMANO
L'otium dei Romani costituisce una dimensione del vivere
tutt'altro che banale. Esso non va confuso, infatti, con la inertia, ossia
(propriamente) l'assenza di ogni ars, la mancanza di abilit o ingegno; e
neppure con la desidia, ossia lo "star
sempre seduti", il non far nulla. Al contrario con otium i Romani indicavano tutte quelle circostanze in
cui si liberi da impegni, siano essi politici, militari o religiosi. In
questo senso l' otium romano
una categoria molto bella perch non morale, o moralistica, ma civile. Non
inchioda a un giudizio, ma circoscrive un tempo. Ci non significa, per, che l' otium non implicasse
alcuna responsabilit. Al contrario, proprio in quanto spazio
ricavato all'interno di doveri pubblici - cio i neg-otia,
i "non- otia" - l' otium poteva ugualmente presentare degli obblighi,
bench pi sottili.
In un certo
senso, tutto dipendeva dall' otium "di chi", se cos possiamo dire: gli otia non erano tutti uguali, esisteva un decus, una decenza dell' otium che
andava di pari passo con il grado, la personalit o la posizione sociale di
colui che se lo concedeva. "Dagli uomini grandi" scriveva Catone
"ci si aspetta che sia grande non solo il loro modo di esercitare negotia, ma anche quello di comportarsi negli otia". A parere di Catone, insomma, esiste
un'eccellenza non solo nel saper fare, ma anche un'eccellenza nel saper non
fare. Il che significa che dato un otium -
e per quanto esso sia rispettabile - ne esister sempre uno migliore. Come
dichiarava Cicerone, in sottile polemica con Cassio Longino: "tu dici che, quando sei otiosus,
leggi delle orazioni: allora sappi che io, quando sono in otium, le orazioni le scrivo". (Cfr. M.Bettini, in La Repubblica,31/03/12)