PROFETA DI SPERANZA

Lettera agli insegnati, genitori, educatori, nel 755 Anniversario della nascita di Dante Alighieri

  

 

anche potremo arricchirci dellesperienza di Dante per attraversare le tante selve oscure della nostra terra e compiere felicemente il nostro pellegrinaggio nella storia

(Papa Francesco)

 

Carissimi/e,

            in questi giorni, in cui noi che viviamo in terra di Romagna, ricordiamo, in modo particolare, (a Ravenna riposano le spoglie mortali del sommo poeta) la notte tra il 13 e 14 settembre del 1321,  in cui mor Dante Alighieri - vorrei, celebrare questo anniversario, raggiungendo insegnati, educatori, genitori e lo vorrei fare con la ricchezza della nostra cultura, della storia della nostra terra, con larte, la musica, con tutto ci che di bello il creato e le creature ci offrono. Pi volte e in diversi modi richiamo alla vostra attenzione la capacit di godere del bello, del sapersi stupire e oggi vorrei offrirvi questo spunto letterario. La Chiesa da sempre ha sottolineato nella storia limportanza culturale e di fede di Dante Alighieri, e in questi giorni anche Papa Francesco. Cos con questa ricorrenza voglio approfittare per rivolgermi a voi.

 

In un mondo che corre veloce, senza sapere dove corre e dove gli obiettivi sono esclusivamente economici e dinteressi di pochi, la voce della fede, attraverso la cultura, credo che possa offrire obiettivi rinnovati, con un linguaggio antico e sempre nuovo che ci vien dalla ricchezza della nostra cultura.

Ogni persona chiamata ad educare, ma anche ogni persona che voglia essere autentica protagonista della sua storia, deve sapersi appassionare alle cose. Pertanto rivolgendomi a voi vorrei infiammare la vostra curiosit su un testo classico che sicuramente abbiamo letto e studiato allepoca della nostra formazione scolastica e che ancora oggi supera il tempo e la storia insegnandoci la via bella della vita attraverso valori che vanno al di la della fede personale e arrivano alla seriet della vita che ognuno di noi dovrebbe poter vivere per essere felici e libri. Cos mutuando da una riflessione di Valeria Capelli, a cui vi rimando, vi lascio qualche traccia, certo di incuriosire la vostra mente e la vostra fantasia per trovare il giusto linguaggio per arrivare al cuore dei vostri figli o dei vostri alunni o persone da educare con la passione di Dante, che nella Dina Commedia, poema intramontabile, ci offre una via per saper leggere anche in questo tempo di difficolt la strada giusta da percorre per ricominciare. Anche se la retta via stata smarrita nella selva oscura di questo mondo, una luce grande allorizzonte intravediamo, pertanto iniziamo a camminare e seguiamola, affinch ci offrir un nuovo orizzonte.

 

Nel Poema cՏ un percorso educativo fondamentale, ed quello che compie Dante, percorso nel quale convergono quelli di tante anime che incontra; e cՏ un percorso che chiamato a compiere il lettore da Dante stesso, da Dante narratore della sua vicenda, il quale propone il suo cammino esistenziale come esempio da seguire. Il Poeta e vuole essere un grande educatore; proprio per questo pu essere di grande aiuto personalmente e nello svolgimento del compito di educatori. Certo, non  facile oggi leggere e insegnare la Divina Commedia, perch le sue parole sono cos cariche di realt, di esperienza che possono essere equivocate, possono sfuggire nella loro pregnanza semantica. Ma se ci lasciamo sfiorare dalle profondit di quel linguaggio, se ne siamo toccati, commossi, inevitabile che qualcosa di tanta grandezza, di tanta bellezza si comunichi agli studenti. Insegnare non applicare delle tecniche; pu essere anche questo, ma in primo luogo comunicareattraverso tutto, il proprio rapporto positivo con la realt. La realt, sia essa un testo poetico, una formula di chimica, un evento della societ, la persona del ragazzo che si ha di fronte o il nostro stesso cuore, richiede da parte nostra un approccio positivo, costruttivo, commosso nel senso profondo del termine: solo cos s sviluppa in colui che deve essere educato il senso della realt come qualcosa che ultimamente fatto per lui, come qualcosa su cui proiettare uno sguardo di speranza. Questo particolarmente importante oggi, in tempi di pensiero debole, di cultura nichilistica, che si riflettono sui ragazzi come senso di vuoto, di incertezza, come incapacit di impegno con la realt, come tendenza a un giudizio negativo su tutto e su tutti. Quello che insegno deve essere per me unesperienza di umanit, di verit, di bellezza nel momento in cui linsegno e di fronte alle persone a cui linsegno; allora, come per osmosi, vibrer anche lumanit dei ragazzi, ovviamente in proporzione della loro apertura di cuore e di mente. Per educare occorre avere una proposta educativa, lipotesi di un percorso che si basi su una precisa idea della realt e delluomo in particolare. Il Poeta, giunto alla fine del suo viaggio, sa ormai che cosa la realt, che cosa luomo perch ha imparato, con laiuto delle sue guide, a conoscere se stesso e il mondo. 

Non si educa se non dentro un rapporto affettivo; e neppure si istruisce se non si d al ragazzo una certezza affettiva, almeno la certezza che lui importante per noi, che vogliamo il suo bene. Lincertezza affettiva compromette il rapporto con la realt, anche con la pagina che si deve studiare, e impedisce luso della ragione: questa grande verit, che i primi canti dellInferno ci ricordano, dovrebbe essere tenuta sempre presente soprattutto da genitori e da insegnanti. Loriginalit della prospettiva culturale della Commedia  tutta qui: nel senso di Dio come concreta presenza, che si fa incontro alluomo attraverso presenze umane e cambia concretamente la vita. E questa anche loriginalit della prospettiva culturale cristiana, del metodo cristiano. Luomo raggiunto da Dio attraverso un luogo, uno spazio, un volto, che pu essere anche quello della donna amata. Ci scandaloso per la mentalit razionalistica dellepoca moderna che non a caso non ama Dante, o per quella della nostra epoca, che lo stima, ma raramente lo capisce a fondo. (Cfr. V. Capelli, Percorsi educativi nella Diva Commedia)

 

            Ora, sperando di aver stuzzicato la vostra curiosit e la voglia di rileggere questo poema, vi saluto certo che abbiamo messo nella nostra valigia un altro pezzo per proseguire il viaggio ed essere capaci di accompagnare nel viaggio anche altri.

 

Don Marco

Cesena, 11 ottobre 2020

 

 

Testo e parafrasi