La FOTO, il motivo della scelta:

Herat, Afghanistan – Addestramento VETEVAC – Esercito Italiano 

Uno scatto singolare, oggi, per raccontare con un’immagine la parola del Signore che san Luca ci ha fatto ascoltare in questa domenica. L’addestramento del nostro personale anche con i cani, diventa funzionale a quell’impegno delle Forze Armate di rispondere all’esigenza, di chi, in difficoltà, cerca aiuto e bussa alla porta della nostra coscienza per vivere in libertà e dignità nella pace e nella sicurezza.

FOTO da:(Cfr. Canale YouTube- Esercito Italiano)

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto 

Carissimi,

saper leggere il Vangelo, incarnandola nella vita di ogni persona, senza strumentalizzarlo, è un impegno grande ed è l’attenzione che vogliamo dare in queste pagine: quella di far comprendere, a chi non conosce, che la vita cristiana può essere vissuta sempre e da tutti, ognuno secondo la sua vocazione. Il Signore Gesù, non ha tralasciato nessuno, ma a chi chiede da e a chi bussa apre.

Ora, rimandandovi alla figura di San Giovanni XXIII, Papa, nel periodo che fu Cappellano Militare, nel Libro “Io amo l’Italia”, (ti rimando alla pagina del Sito) intravedo, quella carità consapevole, quel servizio scomodo forse, ma indispensabile di chi, tra noi è chiamato ad assistere questi uomini e donne con le stellette e con essi vive quel tempo del loro servizio, animando il cuore, ed educando l’anima ad essere sempre attenti a tutti, nel rispetto della loro vocazione di cristiani e militari.

“ … «Indimenticabile fu il servizio che compimmo come cappellano negli ospedali del tempo di guerra. Esso ci fece raccogliere nel gemito dei feriti e dei malati l’universale aspirazione alla pace, sommo bene dell’umanità. Mai come allora (…) sentimmo quale sia il desiderio di pace dell’uomo, specialmente di chi, come il soldato, confida di preparare le basi per il futuro con il suo personale sacrificio, e spesso con l’immolazione suprema della vita». L’11 giugno 1959, rivolgendosi ai membri dell’associazione italiana dei cappellani militari in congedo, Giovanni XXIII ricordava così la sua esperienza negli anni del primo conflitto mondiale.«Roncalli affrontò il suo dovere di soldato e sacerdote italiano chiamato sotto le armi senza riserve e obiezioni riguardo alla liceità della guerra, quindi spinto non dalla sola convinzione di adempiere un dovere»…”. (Cfr. L’Eco di Bergamo.it)

Educare a chiedere e rispondere, bussare e aprire il cuore verso chi cerca, è il compito di ognuno di noi. Aiutare a chiedere e bussare alla porta del Signore è la nostra testimonianza e il nostro servizio. La figura del Pontefice, che fu Cappellano, ci dice quanto sia importante essere e non sembrare, vivere e non semplicemente dare indicazioni. La nostra Preghiera diventa efficace se vissuta ogni giorno compiendo il nostro dovere. 

Buona Domenica

28.07.19-XVIIT.O.@unavoce