Con questo articolo vi rimando alla pagina “Sentinelle della Pace”, dove poter leggere e scoprire la bellezza di questo servizio fatto di condivisione per scoprire e camminare con il Signore sempre e comunque.
“ … Si entra a far parte della Chiesa di Gesù Cristo attraverso i sacramenti dell’Iniziazione cristiana; si è membri di una Chiesa particolare risiedendo in un determinato luogo e poiché caratterizzata dal territorio, ogni diocesi è denominata “Chiesa locale”. Non può essere indifferente appartenere ad una o ad un’altra Chiesa locale: ognuna ha i propri santi, una propria storia, una propria pedagogia adatta a trasmettere la fede.
La Chiesa Ordinariato Militare ha una propria specificità: non è legata ad un territorio ma al particolare servizio che i suoi membri svolgono e trova la propria origine in quei soldati che hanno professato la fede in Cristo, hanno ricevuto la grazia della salvezza e sono stati tra i primi evangelizzatori.
Tra le fondamenta della nostra Chiesa si collocano i tre centurioni descritti nella Sacra Scrittura: quello di Cafarnao, quello di Gerusalemme e quello di Cesarea. Li vogliamo considerare come i nostri Padri nella fede, i primi tra i “nostri” che hanno aderito e testimoniato il Vangelo di Cristo.
Si può essere cristiani e militari? La risposta che troviamo nella loro vita, supera la stessa domanda: si può essere militari e santi…”. (Cfr. Sinodo Ordinariato Militare)
“San Luca racconta che, terminato il sermone della montagna, nostro Signore entrò in Cafarnao. “Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. È una scena incantevole: all’inizio della vita pubblica del Signore, durante il suo ministero in Galilea, ecco che arriva un’ambasceria che gli sollecita un miracolo. La invia un centurione – una persona importante della città –, che ha un servo gravemente malato e gli chiede di guarirlo…
… è necessario dare retta al nostro cuore e chiedere al Signore un cuore sincero, che non richieda sicurezze umane, un cuore come quello del centurione di Cafarnao. Un cuore che, essendo aperto a Dio, sia capace di donarsi generosamente agli altri con la certezza che dà la fede nell’amore di Dio e con la sicurezza che dà la speranza”. (Cfr. Opus Dei)
Foto di Copertina: 2018 Raduno Nazionale dei lagunari in L’azione.it