Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti. Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: Perdona, Signore, al tuo popolo.
(Gioele 2,17)

Carissimi,

inizia la Quaresima, quest’anno, in un contesto sociale di emergenza e i provvedimenti presi, dalle autorità, ci fanno fermare. Nel momento che ho comunicato questa decisione, mi sono messo in ginocchio nella nostra piccola, ma bella chiesa, e ho pregato e mi sono tornate alla mente le parole del Profeta Gioele. Anch’io, non vi nascondo, ho pianto e ho alzato, però, lo sguardo al Signore e invocato la Sua misericordia.

Così, cari amici, iniziamo la Quaresima, in un modo diverso dal consueto, senza i sacramenti e i riti previsti, con il cuore gonfio di tristezza, ma con il desiderio – e questo vi invito a fare – di rinnovarci e di approfittare di questa esperienza, per ritornare alle cose autentiche.

Ogni volta che inizio la Quaresima penso che Dio mi voglia regalare ancora un possibilità per ritornare a Lui! La Quaresima è una nuova opportunità per convertirmi! E quest’anno, lo è in modo speciale, quest’anno, infatti è la Quaresima del Giubileo Lauretano,  occasione , questa per rinnovarci nella nostra fede in modo autentico, pieno e motivato.

Ora, cari amici, mi tornano alla mente, per il mio sacerdozio, le parole di un libro di Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia, una suora fondatrice de “L’Opera della Chiesa” ,che, nel suo libro, “La Chiesa e il suo mistero”, al capitolo: “Tra il vestibolo e l’altare”, parla a noi sacerdoti e vi rimando a questa lettura, per esprimere e farvi comprendere meglio il mio impegno in questo tempo di “silenzio” e di lontananza dal Tempio, dal nostro luogo della preghiera, cosa devo fare e lo faccio sentendomi unito a tutta la nostra comunità, che dalle proprie case, saremo in sintonia di intenti e d’impegno nella preghiera e nella crescita del cammino cristiano.

“Sacerdote di Cristo, vivi il tuo sacerdozio; sta “tra il vestibolo e l’altare”, essendo mediatore tra il cielo e la terra; compi la tua missione di essere padre di tutte le anime, sapendo che il Signore ti ha chiamato, innanzitutto, “per stare con Lui”.  “Tra il vestibolo e l’altare” preghino i sacerdoti, non sia mai che, scelti per dare gloria a Dio e vita agli uomini, per la loro povera vita di preghiera siano infecondi, non adempiano la loro vocazione e si convertano in pietra di scandalo di quelle stesse anime che sono loro affidate.  Sacerdote di Cristo, vivi il tuo sacerdozio. Im- plora davanti all’Infinito grazie di vita abbondante per tutte quelle anime che il Signore ha voluto concederti. Hai penetrato la profondità profonda del tuo sacerdozio, sapendo che la sua efficacia si trova nell’intimità e nell’unione che tu avrai con quel Sommo ed Eterno Sacerdote che, scegliendoti per continuare la sua missione, ti chiede di dimorare nel seno del Padre e, lì, mediante questa intimità con il divino, dare vita abbondante perché gli uomini vivano del loro Padre Dio? Il tuo sacerdozio ti è stato concesso specialmente per stare “tra il vestibolo e l’altare”, essendo glorificatore dell’Amore Infinito, e per irradiare questo stesso Amore a tutti gli uomini….”. (Cfr. La Chiesa e il suo Mistero)

Prima di lasciarvi vi offro uno spunto di riflessione, doveva essere la traccia per l’omelia del Mercoledì delle Ceneri.

“…Nessun militare si lascia intralciare da faccende comuni, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Anche l’atleta non riceve il premio se non ha lottato secondo le regole. Il contadino, che lavora duramente, deve essere il primo a raccogliere i frutti della terra…”. (2Tm 2,4-6).

Il Passo della seconda lettera Timoteo ci indica un percorso che può risultare utile alla nostra riflessione.

… Trovo nella Seconda Lettera a Timoteo un grappolo di tre figure che mi pare costituiscano un ottimo programma per vivere bene la Quaresima. Questo testo, attribuito a Paolo, si rivolge a una comunità che si trova a fare i conti con numerosi “avversari”, in un contesto di lotta, quindi, e che rischia di scoraggiarsi perché il “suo” apostolo è “in catene”. Su questo sfondo la Seconda Lettera a Timoteo è stata suggestivamente descritta come un’«esortazione testamentaria in forma di lettera d’amicizia» …”. (Cfr. Settimanale Wews)

 

Ti rimando al calendario delle attività dove troverai il messaggio del Papa e altro

 

BUONA Santa QUARESIMA

Foto di Copertina: L’Oridnario Militare, Celebra il Precetto Pasquale a Firenze, 2018