Non perdere la capacità di sognare

 

“Fidatevi dei sogni perché in loro è nascosta la porta dell’eternità. (Kahlil Gibran)”

 

Una giornata che diremmo originale, ma in un mondo e in un tempo dove sembra che tutto vada a rotoli, credo che sia invece un’opportunità grande per fermarsi a riflettere.

Il 25 settembre si è celebrata la prima giornata mondiale dei sogni, il World Dream Day, una giornata dedicata a chi sa viaggiare con la mente e poi rendere concrete le proprie idee.  

“Il World Dream Day, è un’occasione per spronare uomini e donne, nonostante possibili difficoltà ed ombre, ad inseguire i propri sogni. Il punto di partenza è una visione del futuro che, attraverso l’impegno e il sacrificio, può diventare realtà. Quando si raggiunge un obiettivo, il sogno è una speranza tramutata in qualcosa di concreto. Quello del sogno è anche un tema che i Papi hanno affrontato nel loro magistero. In questa pagina ripercorriamo alcune di queste riflessioni che si alternano con frasi di pensatori, filosofi, scrittori”. (cfr. Vaticannews

Le parole dei Papi al riguardo a cui vi rimando nella pagina del Sito Vatican News, ci possono aiutare e recuperare, se l’avessimo perso quel desiderio di sognare.

Non è la volontà di non pensare al reale e al presente, ma l’impegno a non perdere i nostri sogni, i nostri progetti, la capacità di stupirci, di accorgerci del bello e di sperare in un mondo migliore, dove pace, armonia, creato e fratellanza diventino il linguaggio reale di una vita che abbiamo il dovere e il diritto di vivere noi e tutti.

Elementi questi che ci aiutano ad alzare lo sguardo a vivere in modo positivo a leggere la storia anche sotto altre luci e impegnarci a creare n noi e attorno a noi quella bellezza che ci permette di vivere tutti felici su questa terra.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Il sogno del cavaliere. (1504) Londra, National Gallery

 

“Il sogno del cavaliere, dipinto da Raffaello giovanissimo, rivela la visione ancora fanciullesca del pittore e la sua vicinanza al maestro Perugino. Ma si può notare il riferimento alla cultura classica l’equilibrio ritmico con cui è composto il quadro. Particolarmente affascinante l’atmosfera onirica e un po’ fiabesca con la quale è interpretata la scena”. (cfr. weekenda)