Libera la mente

 

Oggi sembra che tutta la nostra società abbia bisogno dell’analista. Tutti hanno problemi che diventano un chiodo fisso: l’amore, i soldi, la salute e chi più ne ha più ne metta e ogni aspetto della vita diventa cronico al punto di aver innalzato i casi di ansia e stress sino alla depressione nella quotidianità di una percentuale altissima della vita della gente.

E’ il male del secolo, il vero male invisibile che riduce l’amabilità e la vivibilità delle persone più di un cancro. I soggetti continuano a ruminare le problematiche e più cercano di cacciarle dalla testa più riaffiorano, non la fede aiuta, non l’intelligenza, anche il parlarne sembra inutile, il tarlo si è insinuato nella mente e non da tregua con il rischio che porti i soggetti ad azioni sconclusionate. 

“La mente è uno dei meccanismi più complicati e difficili da gestire. Spesso può capitare di essere colti da un unico pensiero che non riusciamo a toglierci dalla testa. Pensieri fissi e azioni incontrollabili non riguardano solamente soggetti disturbati ma, possono presentarsi ad ogni età, con sintomi improvvisi. Tuttavia, essere tormentati dai pensieri, magari quando ci sono delle malattie, eventi luttuosi o problemi economici, riguardano un po tutti ma, nel momento in cui le preoccupazioni di una persona diventano infondate e irrazionali, in maniera continuativa, subentra il pensiero fisso. Questo provoca in noi un senso di disagio e difficoltà ad esprimerci. L’unico modo per risolvere questo problema è affidarsi all’arte della distrazione, ovvero cercare qualcosa che possa distoglierci da quel pensiero fisso che tanto mette la nostra mente nel caos”. (cfr. esseresani)

Come affrontare queste situazioni? Prima di tutto parlandone con qualcuno, affrontando i nodi del chiodo fisso da più angolazioni, parlare aiuta, poi impegnarsi in qualche cosa che distragga la mente, che non sia il lavoro perché quello è già compromesso dai nostri pensieri, e attività fisica all’aria aperta aiuta la ossigenazione al cervello oltre che ai polmoni.

I soggetti che vivono questo dramma, solitamente si isolano e cadendo nella depressione, sono svogliati e incapaci di compiere altre attività o di vivere una vita scoiale normale se non fingendo.

Pertanto altri elementi che possono aiutare sono: la lettura, il silenzio o  la musica possono essere strade che aiutano, ma ovviamente questa non è e non vuole essere una ricetta, ma solo delle vie per liberare la mente. Ancora, camminare osservando le cose che ci circondano, evitare di compiere ripetitivamente le stesse azioni di controllo, non lasciarsi andare nel bere o nel fumare arrecando anche un danno fisico qui un amico può essere di grande aiuto. Ma la cosa migliore è parlare e trovare qualcuno che ascolti senza tante risposte, ma solo cercando di comprendere il punto vista.

Una società questa, così descritta, malata che ha perso il senso delle cose, che è fragile emotivamente e psicologicamente. Le cause non sapere dove cercarle e non le sto cercando lasciando agli esperti l’arduo compito ammesso che ci sia una fonte a tutto questo, ma l’intento, per chi legge, è di riflettere e analizzarsi se noi o persone accanto a noi hanno questi sguardi persi nel vuoto, creati da fissazioni per una situazione, una persona e aiutarli a compiere un cammino che gli renda il cuore leggero, libro e capace di amare se stessi e gli altri, sapendo che non si può pretendere di essere amati da chi non vuole, o vivere la vita che non è nostra o osservare quello che hanno altri e che alcun no.

Molti freni morali ci hanno legato un po’, ma qui si tratta di liberarsi dalle fissazioni, dal tarlo che occupa la mente in ogni momento delle nostre giornate togliendoci il sonno, l’appetito e la voglia di socializzare, dal rimuginare le cose e le situazioni.

Non è facile e non c’è un metodo sicuro o una medicina, ma solo la nostra volontà e l’aiuto di qualche amico sincero, questa è la vera medicina, un balsamo per il cuore e l’anima di chi soffre di queste situazioni.  Si! un amico esterno alla famiglia, alla coppia, al lavoro ecc..  può essere la via per una soluzione al problema. Amicizie con la A maiuscola, non interessata  se non al bene della persona. Per chi crede la strada principe è la preghiera, la meditazione su alcune scene della storia sacra, l’impegno ad aiutare chi è meno fortunato di noi, nonostante questo limite della mente che ci attanaglia e saper vedere anche le cose belle, i momenti felci di un periodo, di un tempo che sembra interminabile e che non solo occupa la mente, ma debilita il corpo e lo spirito. 

Iniziamo a sorridere anche contro voglia non da sciocchi ma con garbo, con buona educazione, sorridere mette di buon umore chi incontriamo e aiuta chi è triste, pesare a momenti piacevoli della nostra vita o a progetti da realizzare, come già accennato, fare attività fisica anche solo camminare aiuta, ascoltare qualche persona che ha bisogno di parlare, che è sola, farci prossimo, leggere scrivere, i tuoi pensieri in un quaderno, o tenere un diario…

Accetta chi sei e come sei, esagera i tuoi punti neri i tuoi difetti e ribaltali mettendo insieme le doti che hai, le tue capacità, i tuoi doni, se il chiodo fisso è l’amore, ribalda il problema vedendo che tu sei persona capace di amare veramente con tutto te stesso e non limite di un amore impossibile. Questo esempio come luce in un cammino buio che toglie il respiro e la fantasia, relegando i sogni solo a momenti e non alla capacità di vedere nei sogni la bellezza della vita, quella che si ha ne più ne meno.

La fede che hai può aiutarti a pregare, anche se svogliato o senza rifletterci troppo, il Rosario la cadenza ripetitiva della preghiera interrompe il pensiero e libera la mente e poi affidati al Signore e a Maria e lascia fare a loro, quando sei disperato di: Signore le ho provate tutte ora vedi tu cosa fare… il Signore non abbandona mai un suo figlio.

Forse banali o semplicistiche queste mie parole sicuramente non mediche, ma  una riflessione che ho voluto proporvi, perché ognuno di noi vive e interagisce con altri soggetti e potrebbe scorgere sofferenza e dolore, disagio e difficoltà allora da fratelli è importante poter esserci come amici veri accanto a questi nostri “malati”

Quindi, per suggerire attenzione da parte di tutti. Ciò che ho cercato di condividere è semplice vita quotidiana dove ognuno di noi deve affrontare la sua storia nel miglior modo possibile con uno sguardo alto e fiducioso nonostante il momento basso e sfiduciato, buio e tortuoso dove sembra non esserci nessuna soluzione. Tu potresti essere la sua soluzione. 

@una voce

 

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