Rimboccarsi le maniche

 

Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». (Marco 10,21)

Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo. (Proverbio Arabo)

 

Uno dei compiti del sacerdote è stare con la sua gente e ascoltare e se possibile guidare le persone. Non è sempre facile e non sempre, anzi quasi mai, si ha la ricetta giusta, perché non ci sono ricette per la vita, se non il Vangelo come cartina al tornasole. 

In questi ultimi anni del mio servizio ho visto un incremento di situazioni difficili di vita di coppia, che siano i nostri giovani fidanzati, o che siano famiglie giovani come quelle con ormai con quale anno sulle spalle, che hanno difficoltà. Molte separazioni. Difficoltà alla convivenza. Problemi vecchi come il mondo, ovviamente, ma che di questi tempi si sentono maggiormente.

Una cosa che sempre mi colpisce è quando sento dire: “non lo amo/a più, non c’è più quel sentimento”, nessuno di noi è perfetto e tanto meno io, ma credo che sia difficile pensare di non voler più bene a una persona, soprattutto se con questa ho deciso di fare un cammino o anche, come mi è capitato di alcuni confratelli che hanno deciso di non essere più preti, non riesco a concepire una fine di una scelta come questa. Capisco che non è facile, che si facciano errori e talvolta molto gravi che segnano la vita, ma chiudere definitivamente non riesco umanamente a capire, se amo, se ho deciso di essere prete, come posso non amare più o non essere più prete? La ragione deve avere la meglio sull’emozione.

Ma ora, la di là di questa riflessione estemporanea, che non ha risposte, ma solo un mio pensiero sul quale cerco di riflettere, studiare e soprattutto pregare, vorrei proporvi uno scritto di Madre Teresa di Calcutta. Mi è stato fatto conoscere da una signora, un’amica, della mia comunità e nel leggerlo ho pensato alle molte coppie in difficoltà, a sposi che si separano, a fidanzati che faticano a continuare il rapporto, a confratelli in crisi nel loro sacerdozio.  Penso che le parole di santa Teresa ci aiutino a fermarci a riflettere e a mettere sul piatto della bilancia una verifica dei nostri cammini non dimenticando un aspetto che ritengo importante e che nell’attuale società viene forse troppo a mancare: il sacrificio, la fatica, l’impegno, il sapersi donare per un bene maggiore ed eliminare un po’ l’egoismo che talvolta mascheriamo con parole come libertà, diritto, giustizia, sapendoci solo lamentare.

“Ci sono persone che hanno un compagno, ma che si sentono talmente sole e vuote che è come se non lo avessero. Altre, invece, pur di non aspettare, decidono di camminare accanto alla persona sbagliata e, nel loro egoismo, non permettono a quella persona di allontanarsi, anche se sanno che non la rendono felice. Ci sono persone che portano avanti matrimoni o fidanzamenti ormai distrutti, perché credono che stare da soli sia difficile ed inaccettabile. Ci sono persone che decidono di occupare il secondo posto cercando di arrivare al primo, ma quel viaggio è difficile, scomodo e ci riempie di dolore e di abbandono. Eppure, ci sono altre persone che sono da sole e vivono e brillano e si lasciano travolgere dalla vita nel migliore dei modi. Persone che non si spengono, anzi, al contrario, che ogni giorno si accendono di più. Persone che imparano a godersi la solitudine perché le aiuta ad avvicinarsi a se stesse, a crescere e a diventare più forti dentro. Queste persone sono quelle che un giorno, senza sapere esattamente quando né perché, troveranno al loro fianco una persona che le ama con amore vero e, allora, si innamoreranno nel modo più bello”. (Madre Teresa di Calcutta)

Non aggiungo altro, se non il mio impegno a stare accanto a chi vive momenti difficili, ad essere fratello e compagno di viaggio e con umiltà essere guida e consigliere, chiedendo l’aiuto al Signore che infonda in me la capacità di guidare e a chi ascolta di saper aprire il cuore a rinnovarsi e ricominciare il cammino.

Il Vangelo rimane l’unica verifica, un Vangelo non di parole ma di vita che dobbiamo ascoltare con il cuore, per diventare veri protagonisti della nostra storia e non succubi di idee che alla fine ci lasciano vuoti e non felici.

Ovviamente un discorso che avrebbe bisogno di differenti riflessioni sotto molti punti di vista e che non si può liquidare con poche espressioni che forse potreste giudicare superficiali, ma vuole essere solo uno spunto per pensare ai nostri cammini, alle nostre scelte di vita, a come li affrontiamo e quali sono i veri motivi dei nostri cambiamenti, fallimenti e scelte.

Rimettiamoci in cammino, con un po’ d’impegno a sacrificarci per le scelte fatte, non viene meno la nostra libertà, ma semmai dobbiamo ripensare alle nostre responsabilità. Nella vita le cose possono cambiare, ovviamente e le scelte che facciamo hanno dei risvolti che non sempre ci piacciono, ma questo non ci autorizza a puntare il dito o a rinunciare. La vita si!, è una sola e talvolta scherzando lo ripetiamo a noi stessi, dobbiamo godercela, ma cosa significa veramente? Fare quello che voglio? Si, forse, ma vi assicuro che questa è una illusione che alla fine ci lascia profondamente vuoti, si sta bene quando si ama veramente e anche con fatica, ma solo così si ritorna a credere nelle scelte fatte.

I soldi che talvolta sembrano essere il motivo di tante scelte alla fine chi ne ha, o chi non ne ha, condizionano la vita dimenticando l’amore, i sentimenti e l’impegno.

Sicuramente non tutti la pensano così e posso sembra superficiale, ma vi assicuro che solo l’amore vero, conquistato a fatica e l’impegno e la fedeltà alle scelte fatte ci aiuteranno ad avere uno sguardo onesto, serio e ampio. Nella vita alcune scelte richiedono impegno, resposabilità e abnegazione che vanno al di là del nostro ego. Una madre puo non amare più il proprio figlio? puo accadere, ma Dio non abbandona mai, ama sempre anche davanti ai nostri fallimenti, tradimenti e abbandoni. Questa certezza illumini le nostre scelte e i nostri cammini.

Il nostro compito, il mio in particolare, è stare comunque accanto ad ogni cammino, ad ogni scelta per far scorgere l’amore di Dio per ogni suo figlio. Gesù non abbandona nessuno, ti sta accanto e ti cerca, bussa al tuo cuore, non essere troppo chiuso, troppo egoista da non accorgerti. Rimboccati le manche e guarda le cose con uno sguardo più grande, con lo sguardo di Gesù.

@unavoce

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