Via per amare

“Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare e lento a parlare” (Giac 1, 19)

 “Non essere precipitoso nel parlare…” (Eccl 5,1)

 “Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui” (Prv 2,20)

“Così la fede viene da ciò che si ascolta e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom 10,17)

Amo svegliarmi al mattino presto, i colori dell’alba, il vento leggero e fresco sulla pelle, il silenzio… ed è da un po’ di tempo che medito sulla parola “ascolto”. Mi impongo di saper ascoltare meglio gli altri e me stesso senza partire in quarta con superficialità difronte alle varie situazioni che mi si presentano, pertanto nella preghiera e meditazione della mattina inizio ad ascoltarmi e ad ascoltare con il cuore la Parola di Dio e fermarmi a riflettere sul mio cammino e sul mio impegno come sacerdote e fratello in mezzo alla comunità che mi è stata affidata. Quindi, come accennavo, la mattina, dicevano i vecchi, ha l’oro in bocca e amo alzarmi di buon ora e godere delle prime luci, andare in chiesa e iniziare la mia giornata con la preghiera e la Celebrazione Eucaristica, una esigenza di vita di spirito per prepararmi alla giornata.

Imparare ad ascoltare, ascoltare noi stessi e quello che ci gira attorno, persone e cose è fondamentale.

In questi giorni leggendo qui e la mi sono imbattuto in questa newsletter di “diventare felici”, al quale sito vi rimando, che mi è sembrata illuminate e di aiuto, pertanto la condivido con voi che mi leggi certo che possa aiutarvi a imparare sempre di più l’arte di ascoltare il tuo cuore e il cuore delle persone che incontri, un ascolto vero, attento, disinteressato, capace di essere di aiuto e in tutto questo per arricchire lo spirito e l’anima. 

“osservo e ascolto la danza allegra degli uccelli che volano in tondo sul cielo che si fa sempre più azzurro, la cupola della chiesetta che spicca tra i tetti delle case, la punta degli alberi di palma che si muovono leggeri al vento. Ho da poco gustato una tazza di latte e caffè, con calma. Ho preso il mio plum cake ed ho cominciato ad assaporare il gusto, con calma. Quasi distrattamente, presa dal cinguettio degli uccelli, ho inzuppato il plum cake nel latte e caffè e ad un certo punto, sono ritornata ad ascoltarmi. Il sapore del plum cake non era così chiaro come prima e il latte e caffè non avevano quel gusto così puro e perfetto come lo è per me. Così ho pensato alle mie, alle tue emozioni. Ho sempre pensato che le emozioni fossero importanti perché sono la “via” la strada che ti dice se devi seguire il cuore, cosa desideri e come essere felice. Dopo un grande processo di comprensione e di ascolto attento su me stessa, ho compreso che le emozioni sono meravigliose. Ho smesso di giudicarle. Per me non ci sono emozioni buone o cattive ma emozioni, punto, ed è qualcosa di molto più complesso di una semplice “cosa che arriva”; è meraviglioso comprenderne la loro natura! Come non avvertivo più il sapore “puro” del latte e caffè e del plum cake inzuppato nel latte, così, in passato, ero in balìa di tante emozioni contrastanti tanto da non assaporarne la purezza di ognuna. Poi i pensieri. Ero sempre tra il passato, molto spesso marcato da una grande nostalgia ed il futuro ricco di paure. Insomma, una gran confusione. Provavo esercizi di respirazione ma duravano il tempo della concentrazione, poi riprendevo la mia lotta lasciata “in sospeso”. A volte, la stessa cosa poteva essere meravigliosa ma anche estremamente dolorosa allo stesso tempo. Così, divergevano dentro di me due personalità: una, voleva seguire “il cuore” che grossolanamente associavo alle mie emozioni positive, l’altra, seguiva la ragione che grossolanamente associavo alla mancanza di scelta e libertà e questo, mi portava a provare emozioni negative. In realtà, questa “mancanza di scelta” mi ha spinto a cercare e voler capire per cui, di fatto, ho scelto una strada: la comprensione. Mi dicevo: “Com’è possibile che mi capiti tutto questo? Che ragione c’è? … Io, con il mio esercizio dell’ascolto, associato alla calma, sto comprendendo una cosa che è così ovvia ma di cui si ha davvero poca consapevolezzaOgni giorno, un dono.  Ogni respiro, ogni battito, mi rammentano il mio essere viva. Ogni colore, suono, odore, mi permettono di sperimentare cose nuove. Questa mia mente, sarà l’unica cosa che unirà tutta la mia esperienza umana fino alla fine. E questa mia mente sarà l’unica cosa che vorrò rendere forte”. (cfr. diventarefelici)

“Bonhoeffer, nel suo libro intitolato Vita comune, scrive appunto: “Il primo servizio che si deve agli altri nella comunione, consiste nel prestar loro ascolto. L’amore per Dio comincia con l’ascolto della sua Parola, e analogamente l’amore per il fratello comincia con l’imparare ad ascoltarlo” (Vita comune, Queriniana, Brescia 1991, p. 75)… La capacità di ascoltare è intrinseca alla capacità d’amare: ci può essere un ascolto senz’amore ma non c’è amore senz’ascolto. L’amore di Dio verso l’umanità si rivela nel fatto che Dio ascolta le grida del suo popolo e interviene in suo favore. Ma anche il nostro amore per Dio comincia con l’ascoltare la sua Parola e, similmente, il nostro amore verso il prossimo non può che cominciare con l’imparare ad ascoltarlo.  Noi siamo chiamati ad ascoltarci a vicenda come Dio in Cristo ha ascoltato noi, ossia con un tipo di ascolto che non si fermi al livello conoscitivo, basato sullo scambiarsi qualche informazione, ma che possa giungere ad un livello esistenziale sempre più profondo, nel modo in cui Cristo ci ha insegnato”. (cfr. R. Lattanzio)

Ora, con questi riferimenti che ho voluto lasciarvi, in apertura e in chiusura, presi dalla Bibbia e dai Teologi, vi lascio riflettere sul vostro modo di ascoltare e di ascoltarvi, avendo compreso che ascoltare è la via per amare e amare veramente, pertanto impariamo ad ascoltare con il cuore e tutto cambierò colore e sapore nel nostro vivere quotidiano. Rileggiamo il messaggio del Papa per la 56° Giornata delle Comunicazioni Sociali, potrà aiutarci in questa riflessione e a diventare veramente degli ascoltatori attenti.

 @unavoce

 

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