Valore dimenticato?

 

Ci hanno insegnato che non bisogna dire “voglio” o dire “mai”, perché le cose possono accadere e semmai si desiderano. Vero tutto questo, ma forse dimentichiamo una cosa: i valori che ci devono condurre a vivere le nostre vite con uno stile diverso da quello che vediamo ogni giorno sotto nostri occhi. La vita è fatta di queste cose ed io, pur non essendo ancora Matusalemme, sono di quella generazione che crede nelle favole, che crede ancora nel “per sempre”, che crede nel bello e per vivere le favole c’è solo un sistema che non può essere dimenticato ed è il Dovere. 

Scrivo a mio discapito queste cose perché non si sa mai (appunto per rimanere in tema) nella vita, ma se dipenderà da me cercherò di non dimenticare queste parole per quanto possano essere pesanti, faticose o ricche di compromessi che magari idealmente non vorremmo accettare.

Penso al matrimonio, ma anche al sacerdozio, due vocazioni da cui non possiamo togliere la parola dovere per quanto difficile possa essere. Dovere è la chiave per arrivare a vivere la favola della vita, una favola che vuole essere fatta di amore, di bene, di pace, si!, anche di libertà ma quella libertà rispettosa capace di costruire il bene e non solo il proprio bene e interesse, ma quello comune condivisibile.

Pertanto per vivere tutto questo bisogna resistere e per farlo credo bisogna avere chiaro l’ideale, la motivazione  dentro di noi e proteggerla a tutti costi. Potranno avvenire cadute, momenti di smarrimento, fallimenti nei vari progetti o percorsi ma l’ideale, la motivazione fondamentale non va persa, non va dimenticata e per questa si deve essere pronti al sacrificio, non un sacrificio vuoto, inutile, doloroso, ma impegnato, serio che ci porti ad ottenere quel risultato in cui crediamo, quella vita, quel progetto, quell’obiettivo in cui speriamo. 

Oggi troppo facilmente davanti alla fatica, al fallimento, alla caduta si rinuncia e alcuni neppure iniziano per paura perché potrebbe non essere come avrebbero voluto, perché le situazioni cambiano e non è più contemplato l’impegno, la fatica, la rinuncia per un valore più grande, ma tutto è dovuto, tutto e subito senza fare il cammino che ci porti a raggiungere la vetta, guadagnandosela con impegno e dedizione, con quella resilienza necessaria. Per fare questo bisogna educarsi, bisogna imparare a vivere, bisogna conoscere, bisogna studiare, impegnarsi, in una parola sacrificarsi perché l’oggetto del desiderio, che non deve mai essere perso di vista, va perseguito con costanza e impegno. Non basta che qualcuno, solo perché può, rovini questa favola, questo modo di vivere, solo perché qualcuno ha il potere di decidere possa rovinare la bellezza delle favole. Non è, e non vuole essere un bel discorso, cose per bambini, fantasie estetiche, sciocchezze letterarie, un modo di dire, no!, sono la verità della vita vera.

Non basta una situazione negativa a farci rinunciare, a declinare l’impegno, le promesse, i voti, abbiamo il dovere di perseguire gli obiettivi. Sono cambiati gli obiettivi? Ma se ho detto: “ti amo”, posso dire di odio?, allora forse non era amore, se ho detto: “si, voglio seguirti Signore”, cosa è cambiato? La risposta il più delle volte e molto semplicistica è: non ero sicuro, le situazioni cambiano, non me la sento più. Che dire, allora, di una mamma di un papà … non me la sento più, me ne vado? Oppure pensare che Dio che dica: non ne posso più di questo popolo, ho sacrificato mio Figlio sulla Croce e ora basta. No!, cari amici la vita non funziona così, almeno la vita che conosco io, la vita vera non funziona così, quella che crediamo sia libertà, che sia un diritto è invece solo egoismo, dove non abbiamo più la capacità di portare a termine ciò che abbiamo iniziato perché costa fatica. Ora, non voglio giudicare nessuno, tanto meno lo posso fare io, il più peccatore di tutti, il più sbagliato degli altri, che ha commesso più errori di chi conosca, ma serve un po’ di umiltà, riconoscere i limiti e i fallimenti, rinnovarsi, rimettersi in gioco, farsi aiutare se serve e riprendere in mano le redini della vita e delle proprie scelte.

Provate a fare questa riflessione applicandola alle varie situazioni della vita: scuola, lavoro, rapporti interpersonali, matrimonio, vita consacrata … e vi accorgerete che le cose funzionano là dove c’è la responsabilità del dovere e solo dove viene a mancare allora ci sono le condizioni per fallire, ci sono scuse portando in gioco presunte dignità mancate o diritti non dati, ecc… tutte scuse, amici miei. Quindi ripeto, senza puntare il dito, ma guardando a me stesso e dico a me prima di tutto e mi permetto ricordarlo a voi: non dimentichiamo i Doveri, il sacrificio, la resistenza agli obiettivi per cui facciamo tutto questo, obiettivi che vanno difesi, protetti e nei quali credere e se viene un momento di cedimento è il tempo allora di ripensarli e rinnovarli a noi stessi. Impariamo a vivere con dedizione e con passione e ci stupiremo di noi stessi.

@unavoce

 

Foto di copertina: fonte

Una foto scelta volutamente che riassume la parola DOVERE, e che possiamo calare in tutte le nostre singole vite e vocazioni.