Al centro della vita

 

“L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” (San Girolamo)

 

Nel 2019 “con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, il Papa stabiliva che “la III Domenica del Tempo Ordinario” di ogni anno sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio.  

Francesco spiega che questa iniziativa, già pensata a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, intende rispondere a tanti fedeli che chiedevano che fosse istituita la Domenica della Parola di Dio. La Lettera inizia con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre sono radunati insieme: “Allora aprì loro (aperuit illis) la mente all’intelligenza delle Scritture”. “A quegli uomini impauriti e delusi – scrive il Papa – rivela il senso del mistero pasquale: che cioè, secondo il progetto eterno del Padre, Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per offrire la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo che darà loro la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza. 

La Domenica della Parola di Dio – sottolinea il Pontefice – si colloca in un periodo dell’anno che invita a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani: “Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida”. (Cfr. VatinNews)

Questa Domenica ci ricorda quanto sia importante la Sacra Scrittura, perché lì in quel libro, in quelle Parole passa e vive la nostra relazione con Gesù, la nostra amicizia con Lui e attraverso la Sua Parola Lui ci ascolta e ci parla facendoci scoprire ogni volta il Suo amore per noi.

Il tema di questa 4° Domenica della parola è «Vi annunciamo ciò che abbiamo veduto» (1Gv 1,3).

 

 

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