“Nella Costituzione sulla liturgia del Concilio Vaticano II è scritto molto chiaramente: «Si conservi e si incrementi con grande cura il patrimonio della musica sacra» (114). D’altro canto il testo evidenzia, quale categoria liturgica fondamentale, la participatio actuosa di tutti i fedeli all’azione sacra… Che cos’è in realtà la musica? Da dove viene e a cosa tende? Penso si possano localizzare tre «luoghi» da cui scaturisce la musica. Una sua prima scaturigine è l’esperienza dell’amore. Quando gli uomini furono afferrati dall’amore, si schiuse loro un’altra dimensione dell’essere, una nuova grandezza e ampiezza della realtà. Ed essa spinse anche a esprimersi in modo nuovo. La poesia, il canto e la musica in genere sono nati da questo essere colpiti, da questo schiudersi di una nuova dimensione della vita. Una seconda origine della musica è l’esperienza della tristezza, l’essere toccati dalla morte, dal dolore e dagli abissi dell’esistenza. Anche in questo caso si schiudono, in direzione opposta, nuove dimensioni della realtà che non possono più trovare risposta nei soli discorsi. Infine, il terzo luogo d’origine della musica è l’incontro con il divino, che sin dall’inizio è parte di ciò che definisce l’umano. A maggior ragione è qui che è presente il totalmente altro e il totalmente grande che suscita nell’uomo nuovi modi di esprimersi. Forse è possibile affermare che in realtà anche negli altri due ambiti – l’amore e la morte – chi ci tocca è il mistero divino e, in questo senso, è l’essere toccati da Dio che costituisce nell’insieme l’origine della musica. Trovo commovente osservare come ad esempio nei Salmi agli uomini non basti più neanche il canto, e si fa appello a tutti gli strumenti. Viene risvegliata la musica nascosta della creazione, il suo linguaggio misterioso. Con il Salterio, nel quale operano anche i due motivi dell’amore e della morte, ci troviamo direttamente all’origine della musica della Chiesa di Dio. Si può dire che la qualità della musica dipende dalla purezza e dalla grandezza dell’incontro con il divino, con l’esperienza dell’amore e del dolore. Quanto più pura e vera è quell’esperienza, tanto più pura e grande sarà anche la musica che da essa nasce e si sviluppa … Certo, la musica occidentale supera di molto l’ambito religioso ed ecclesiale. E tuttavia essa trova comunque la sua sorgente più profonda nella liturgia, nell’incontro con Dio. In Bach, per il quale la gloria di Dio rappresenta ultimamente il fine di tutta la musica, questo è del tutto evidente. La risposta grande e pura della musica occidentale si è sviluppata nell’incontro con quel Dio che, nella liturgia, si rende presente a noi in Gesù Cristo. Quella musica, per me, è una dimostrazione della verità del cristianesimo…”. (Cfr. Parole di ringraziamento di Benedetto XVI, Papa emerito, in occasione del conferimento del dottorato “honoris causa” da parte della Pontificia Università “Giovanni Paolo II” di Cracovia e dell’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia), 04.07.2015)

Riporto, una lunga citazione di “parole di ringraziamento” del Papa emerito Benedetto XVI, perché leggendo in questi giorni questo testo, forse per la sensibilità personale alla liturgia e alla musica e alla bellezza che attraverso di esse possono aiutarci a raggiungere il divino e lo spirituale, mi sono sentito di soffermarmi con voi e di offrirvelo per sottolineare l’importanza della musica e del canto nella liturgia e anche nelle nostre liturgie, nelle nostre Cappelle e Parrocchie, nei momenti solenni e meno, nei reparti anche i più lontani, perché sono certo che siano un’occasione di coinvolgimento che supera le nostre parole e portino al cuore la vera Parola, quella di Dio, attraverso la creatività e l’ingegno umano che ha saputo esprimersi ieri e anche oggi con testi e musiche molto belle. 

Ogni Parrocchia e comunità ha, chi più chi meno, un coro o un servizio liturgico che prevede una animazione anche da questo punto di vista e anche la nostra piccola parrocchia dei militari ha ben due cori uno della comunità cristiana del 15° Stormo e uno della comunità cristiana del 2° Gruppo Manutenzioni Automezzi, due piccole corali che oltre alla fedele puntualità agli impegni che di volta in volta si susseguono pur nella loro semplicità offrono un aiuto non secondario alla preghiera e alla liturgia soprattutto quella domenicale e festiva.

Cantare sicuramente e animare la preghiera liturgica con la musica offre a tutti anche ai più distratti la possibilità di raccogliersi e di scorgere dalla creatività dei testi musicali e canori la presenza di un Dio che è in mezzo a noi e ci vuol bene.

Va da se allora dell’importanza di coltivare un gruppo di persone più affini a questo ambito, di crescere e aiutare anche altri ad vere questa sensibilità affinché la preghiera della comunità cresca sempre di più. Sensibilità che va coltivata, aiutata e finanziata perché si consolidi. La preghiera e il canto, la musica e le orazioni, sono un binomio inscindibile del cuore e dell’anima che ci parla di Dio e ci porta Lui.

Ora, piccole comunità come la nostra, non possono pretendere di avere una “Cappella Sistina”, ma tra i nostri fedeli abbiamo competenti sia nella musica che nel canto, pertanto se scorgi fedeli con queste sensibilità e competenze va chiesta la loro disponibilità, messi insieme, coordinati ed educati affinché possano offrire questo prezioso servizio. La musica liturgica e i testi ovviamente devono essere adatti ed efficaci e non solo quello che è bello è buono per la liturgia, ma con una attenta preparazione e navigando sui vari autori, anche del passato, si possono formare cori piccoli o grandi che sapranno animare le liturgie in modo efficace coinvolgendo tutti e di più alla preghiera secondo le norme liturgiche e il dettame del concilio “participatio actuosa di tutti i fedeli” per una partecipazione attiva delle liturgia, espressione privilegiata della preghiera comunitaria della Chiesa e vorrei dire di ogni Chiesa. Niente diventa secondario nella preghiera liturgica e ogni gesto, parola o canto, arredo devono trasmettere da se il senso del divino e dell’incontro con il Dio vivente.

Chiudo con una parola di ringraziamento ai Cori di ieri e di oggi per il loro prezioso e insostituibile servizio alla Liturgia nelle varie parti dove ho prestato e presto servizio.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Cori del 15° Stormo e 2° Gruppo insieme per animare la Celebrazione interforze in preparazione della Santa Pasqua presieduta dall’Ordinario Militare nella cattedrale di Ravenna