Vivi e comprendi

Senza emozione, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento.
(Carl Gustav Jung)

 

Tutti nostri comportamenti sono segnati dalle e mozioni, pensaci bene se provi emozioni buone ti comporti in un modo se ne provi di negative di comporti in un altro, quindi come ci dice la psicologia le emozioni ci spingono ad agire. Ogni situazione che vivi genera una emozione il che significa che vivendo una esperienza provi una emozione e provandola valuti quel fatto in bene o in male. Potremmo diventare insensibili alle emozioni e lo facciamo come autodifesa perché ci fanno star male così mi difendo staccandomi dalle emozioni o almeno penso di fare questo, ma questo però non ci protegge semmai ci isola, pertanto il credere di non sentire emozioni potrebbe essere solo un isolarsi per non soffrire e questo ci porta all’apatia diventando sempre di più egoisti e avviene perché in ogni situazione ci tiriamo fuori non vogliamo leggere e vivere determinate situazioni così pensiamo ad altro, non pensiamo a quel preciso momento ed evitandolo ci illudiamo di non stare male, non guardo non so … così sto meglio, perché ad ogni situazione affiora una certa paura e questo ci fa star male quindi diventiamo o ci educhiamo a diventare indifferenti, ma se vogliamo essere veri, autentici e protagonisti della nostra vita dovremo educarci a gestire le nostre emozioni dovremo viverle e capirle.

Talvolta i frastuono del mondo ci assorda e per paura di soffrire e di sapere ci isoliamo creandoci un modo parallelo con il rischio di non vivere bene e di non godere del bello che c’è attorno a noi e in noi.

Ti rimando a un bell’articolo sulla Rivista La Civiltà Cattolica di V. Anselmo: “Le emozioni e gli affetti di Gesù”, dove l’autore affronta questo tema alla luce dell’esperienza di Gesù, credo potrebbe essere illuminante: “Nel romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa il monaco cieco Jorge di Burgos, citando Giovanni Crisostomo, sostiene che «Cristo non ha mai riso». Un’affermazione così perentoria non solo sembra escludere categoricamente che Gesù di Nazaret possa ridere, ma mette in discussione la sua stessa umanità, che implica la capacità di partecipare alla totalità dell’esperienza umana, inclusa la possibilità di sperimentare tutta la gamma degli affetti e delle emozioni. Al contrario, come ricorda la Costituzione pastorale Gaudium et spes (GS), «il Figlio di Dio […] ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il peccato» (GS 22). In effetti i Vangeli ci presentano un ritratto molto umano di Gesù, capace di gioire e di piangere, di commuoversi e di arrabbiarsi, di indignarsi e di amare, di stupirsi e di sentire angoscia. Egli si definisce «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), ma è anche ardente di zelo quando scaccia con veemenza i venditori dal tempio”. 

Prenditi tempo per ascoltarti, per riflettere, conoscersi è importante, ascolta quello che provi difronte alle varie situazioni, parti dalle emozioni belle quelle che ti piacciono e poi così sarai capace di guardare e valutare anche quelle negative o che tu ritieni tali.

“Gesù non ha mai disconosciuto le emozioni, è stato triste fino alle lacrime di fronte alla morte del suo amico Lazzaro, si è arrabbiato con i mercanti del Tempio, ha avuto paura rispetto alla scelta della croce, ha provato disgusto davanti all’ipocrisia dei farisei, ha mostrato gioia quando è stato accolto sinceramente… Gesù ha saputo utilizzare le proprie emozioni ponendole al servizio del bene, cioè dell’amore. Infatti Gesù ha amato sia in modo emotivo ed impulsivo che in modo razionale e meditato, quando ha scelto di offrirsi consapevolmente senza fuggire la sofferenza in vista di un bene maggiore. Gesù ha saputo regolare le proprie emozioni fino a giungere all’agape cioè al dono totale di sé”. (cfr. famigliadellaluce)

Leggiamo i Vangeli, le esperienze di Gesù e impariamo da Lui a vivere con il cuore ogni situazione e a non essere freddi calcolatori, stupiamoci, amiamo, piangiamo, ridiamo, preghiamo è la vita se vissuta con armonia, semplicità e amore prenderà un sapore differente per te e per chi vive accanto a te. 

@unavoce

Foto di Copertina: fonte