La Carità

«la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio» (CCC, 1822)

 

Siamo nella luce della Pasqua e la liturgia pian piano ci accompagna verso la Pentecoste, in questo tempo pasquale ricordiamo il cammino quaresimale che abbiamo vissuto quest’anno che ci ha chiesto come sempre oltre la preghiera e la penitenza anche un gesto di carità che ognuno nella nostra comunità ha scelto personalmente, ma come Parrocchia abbiamo deciso che durante la S. Messa in Coena Domni le offerte della celebrazione fossero destinate alla Caritas della Diocesi dove insiste la nostra realtà Militare. Così Giovedì Santo dove la Chiesa ci fa compiere il gesto della lavanda dei piedi, se pastoralmente è utile, noi abbiamo deciso di fare questo gesto alternativo di servizio e carità.

Un lavarsi i piedi che ci pone a servizio dei fratelli, così il Signore nell’ultima cena ha voluto dare l’esempio perché senza questo amore non si entra nel mistero dell’Eucarestia, senza questa carità non si coglie il vero amore di Cristo che è morto in croce non perché lo meritasse ma per amore.

Lo stile di Dio è questo, servirsi gli uni gli altri nella carità ed è così Papa Benedetto XVI ce lo sottolinea in un Angelus: “L’inno alla carità dell’apostolo Paolo (1 Cor 12,31-13,13) dopo aver spiegato, con l’immagine del corpo, che i diversi doni dello Spirito Santo concorrono al bene dell’unica Chiesa, Paolo mostra la “via” della perfezione. Questa – dice – non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. La carità è il dono “più grande”, che dà valore a tutti gli altri, eppure “non si vanta, non si gonfia d’orgoglio”, anzi, “si rallegra della verità” e del bene altrui. Chi ama veramente “non cerca il proprio interesse”, “non tiene conto del male ricevuto”, “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (cfr 1 Cor 13,4-7). Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui. Per ora, mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. E’ la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa”. (cfr. Benedetto XVI)

L’amore è naturale, la carità è soprannaturale è divina. La carità è l’amore di Dio in noi. Con questo spirito abbiamo vissuto e viviamo ogni nostro gesto di carità.

@unavoce

Foto di copertina: fonte