La FOTO, il motivo della scelta:

Bangui, Repubblica Centrafricana: I genieri paracadutisti italiani della missione dell’Unione Europea 

Uno scatto che parla da se. In questa immagine scorgo la convocazione di cui parla il vangelo e i militari come collaboratori della costruzione del Regno la dove il “regno” è più in difficoltà.

FOTO da: (Cfr.congedatifolgore)

Militari come collaboratori del Regno – XXVIII T.O.

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

 

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Mt 22,1-14

“andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”

 

“Il tema della «convocazione» e del «raduno» universali, percorre la Scrittura in tutti i suoi libri e definisce l’esperienza sia di Israele sia della Chiesa…

Alcuni elementi caratterizzano questo raduno e lo distinguono da quello descritto dall’Antico Testamento. E Dio, attraverso Gesù, che «convoca » questo raduno, ma il suo disegno di riunificazione non potrà riuscire senza l’attiva partecipazione e collaborazione dell’uomo. Il disegno di Dio costituisce un compito per l’uomo. Il regno di Dio non discende dal cielo come un lampo. Se è vero che Cristo costituisce la pietra d’angolo della costruzione, gli uomini non possono esimersi dal collaborare all’innalzamento dell’edificio”.(Cfr. Maranatha)

Può sembrare fuori posto? No, amici miei, nulla è fuori posto per un cuore attento alla legge di Dio, legge di amore e per vivere questa legge, ogni professione è via alla santità e alla realizzazione del Regno, perché il Signore guarda il cuore.

Le nostre comunità con le stellette si educano in questa collaborazione a costruire il Regno servendo l’umanità, soprattutto quella più offesa dalla mancanza di serenità e di pace e nella sicurezza del loro servizio offrono quella speciale attenzione che rende il popolo capace di potersi radunare per vivere la propria vita e professare la propria fede.

Buona Domenica

 

11.10.20-XXVIIITO@unavoce

 

La LITURGIA, conoscere per partecipare:

Il canto d’entrata incomincia riunendo i fedeli in un cuor solo. Tutti gli uomini sono i beneficiari della grande opera di salvezza di Dio. è importante, all’inizio della Messa, manifestare questa dimensione comunitaria, orizzontale, di grande assemblea fraterna sotto lo sguardo d’amore del Padre. 

Sant’Agostino diceva che cantare è pregare due volte. Introdurre la Messa con un canto è manifestare che essa rientra nell’ordine della preghiera, cioè dell’incontro misterioso con il Signore. Il canto d’ingresso rivela subito la natura spirituale della liturgia. Non siamo riuniti solamente per essere insieme. Noi siamo lì anche per entrare in relazione viva con colui che è il nostro salvatore: Gesù Cristo.