La FOTO, il motivo della scelta:

Libia Militare Italiano

Una foto che parla più di ogni riflessione, il volto di Dio è nel fratello che incontri, che servi, per il quale ti fermi ad ascoltare, ad aiutare …

FOTO da: (Cfr. nuovogiornaledeimilitari)

Militari custodi dell’umanità – II di NATALE

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica 

 

II DOMENICA DOPO NATALE – Gv 1,1-18

 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.  Dio, nessuno lo ha mai visto:  il Figlio unigenito, che è Dio  ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

Non è semplice fare un’analisi del complesso problema dell’irreligiosità moderna poiché non si presenta come un tutto omogeneo e anche le sue radici affondano spesso nell’inafferrabilità della coscienza individuale. Non sono pochi coloro che danno la responsabilità di tutto questo a larghe sfere della cristianità stessa che con atteggiamenti sbagliati e con un certo assenteismo ne avrebbero favorito il dilagare. Alla base del fenomeno dell’ateismo e dello scetticismo religioso attuali c’è spesso l’ignoranza dell’autentico messaggio cristiano. Per questo la Chiesa ha teso la mano agli atei per un incontro leale ed un dialogo sincero. Ci si dimentica che l’uomo in tutto il suo essere spirituale, cioè nelle sue supreme facoltà di conoscere e di amare, è correlativo a Dio, è fatto per Lui; e ogni conquista dello spirito umano accresce in lui l’inquietudine, e accende il desiderio di andare oltre, di arrivare all’oceano dell’essere e della vita, alla piena verità che sola dà la beatitudine. Togliere Dio come termine della ricerca, a cui l’uomo è per natura sua rivolto, significa mortificare l’uomo stesso. La così detta «morte di Dio» si risolve nella morte dell’uomo. E allora un primo dovere ci coglie: quello di godere della conoscenza di Dio; e un secondo: quello di cercarlo; di cercarlo appassionatamente, dove, come e quando egli si lascia incontrare”. (Cfr. Maranathà)

Anche i militari sono a servizio di questa umanità con la loro professionalità a salvaguardia della sicurezza e della pace e a difesa dei valori umani e spirituali qualunque essi siano.

 

3.1.2021-II-Natale@unavoce

II di NATALE

La LITURGIA, conoscere per partecipare:

La Messa, cammino di conversione Normalmente, la pratica della Messa conduce gradualmente su un cammino di conversione. Donandoti Gesù misericordioso in ogni comunione, la messa scava in te una sete di corrispondenza all’amore di Gesù, una fedeltà inalterabile, un desiderio di glorificare Dio nel tuo comportamento. Colui che vive davvero la Messa non ne esce mai senza essere trasformato. Come un baco che fa il suo bozzolo può essere trasformato in farfalla, eccolo poco a poco e giorno dopo giorno santificato, rassomigliante sempre di più a Gesù. Sei rinforzato in una volontà d’amare e sinceramente. Sei cresciuto in una delicatezza di coscienza rinnovata. Vissuta correttamente, la Messa porta dei frutti d’amore nella vita di tutti i giorni, attraverso degli atti concreti. Certamente, non diventerai un santo dal giorno all’indomani. La tua debolezza è una realtà essenziale. Ma occorre che tu sia desolato in fondo al tuo cuore dei tuoi rifiuti d’amore. Ogni caduta deve accompagnarsi a un sincero desiderio di migliorarsi, di fare dei progressi e di darsene i mezzi. Qualcuno che vive la sua Messa in modo autentico prova nello stesso tempo il bisogno di purificarsi. Nessuno può avere l’audacia di dirsi praticante se non fa degli sforzi per diventare migliore. Avanti! La celebrazione dei riti d’ingresso ti lancia a tutta velocità sulle onde burrascose della vita. Grazie a essi, ti dirigi, con Gesù, verso la santità.