La FOTO, il motivo della scelta:

L’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, S.E.R. Mons. Santo Marcianò, in visita aa un reparto di Militari Italiani in Missione

Uno scatto che parla di vicinanza, di annuncio, di fede, di impegno e di servizio. Il Pastore con il suo gregge ala scuola del vangelo per servire la Pace e i fratelli

FOTO da: (Cfr. reportdifesa)

Militari operai dei cambiamenti 

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

  

I DOMENICA DI QUARESIMA – Mc 1,12-15

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».  

 

“Quando Dio irrompe nella storia o nella vita di un uomo (Noè, Abramo, Mosè, i profeti…), avviene un profondo cambiamento: mutano progetti, prospettive, abitudini, legami. Il perentorio appello di Gesù alla conversione si giustifica per il fatto che se è giunta la salvezza, se Dio si è fatto vicino bisogna disporsi ad accoglierlo senza indugi e resistenze per partecipare alla novità che Egli prospetta. Convertirsi significa volgersi a Dio in modo incondizionato, invertire la rotta del proprio cammino, cambiare mentalità. Non si tratta solo di rinunciare al peccato, ma di dare un orientamento nuovo alla propria vita aderendo al vangelo. Uno sguardo lucido e schietto alla nostra esistenza di cristiani può far emergere situazioni di compromesso e di comodo, valori inconsistenti, prospettive sbagliate, buone abitudini senza convinzioni di fondo, sottomissione passiva agli idoli del mondo. Solo «chi si riconosce bisognoso di essere salvato da Dio e si lascia trasformare dal di dentro, diventa capace di rinnovare la sua esistenza e il mondo» (Il catechismo degli adulti, pag. 54). Una duplice tentazione si può insinuare: quella di sentirsi abbastanza «a posto», di essere sufficientemente buoni e quella di non assumersi la fatica di cambiare scegliendo ciò che è più facile e meno impegnativo. Lasciar cadere la proposta pasquale di Dio è rimanere preda delle proprie illusioni e, in definitiva, delle proprie schiavitù, anche se dorate”. (Cfr. Maranathà)

Alla luce di questa Parola del Vangelo ci accorgiamo che è necessario, per la nostra conversione, cambiare mentalità. Cambiare non significa rinunciare, ma leggere con gli occhi della fede la vita e viverla sapendo ascoltare la voce di Dio che si fa presente nel quotidiano.

I nostri uomini e donne con le stellette vivono questa esperienza ogni giorno, con il loro servizio diventano strumenti di cambiamento, dove c’è la guerra portano la pace, dove ce l’odio portano l’amore, dove c’è tristezza speranza. E’ il loro “lavoro” è la loro missione, il loro impegno e per compierlo lo vivono in prima persona con le loro famiglie. Essere militare e cristiano amplifica questo impegno, questo servizio e offrono una visione di società, comunità, Patria per quello che dovrebbe essere insegnandoci collaborazione, apertura, servizio gli uni per gli altri.

21.2.2021-IQuaresima@unavoce