L’ottava di pasqua

“La Domenica di Pasqua e i sette giorni successivi sono un momento speciale per gioire della gloria della Resurrezione L’Ottava di Pasqua è una delle celebrazioni liturgiche meno note nella Chiesa cattolica. Include la Domenica di Pasqua e i sette giorni seguenti, culminando nella celebrazione della Domenica della Divina Misericordia (nota anche come Seconda Domenica di Pasqua). A partire almeno dal III o IV secolo, i cristiani hanno iniziato a estendere alcune feste oltre il giorno iniziale. Ciò significava che le gioiose celebrazioni della Domenica di Pasqua venivano prolungate e duravano otto giorni pieni. I cristiani trattavano infatti ogni giorno dell’ottava come se fosse la Domenica di Pasqua. Questa tradizione è stata conservata dal rito romano e da molti dei riti orientali, in cui le letture e gli atti liturgici di ogni giorno imitano ciò che è accaduto la Domenica di Pasqua”. (Cfr. aleteia

Nel giorno dell’angelo della risurrezione, che invita le donne a non tenere perché è Risorto, vogliamo, con l’antifona del “Regia Coeli”, pregare ed educarci a non avere paura perché il Signore è sempre con noi. Questa antifona mariana che è legata, secondo la tradizione, a questo tempo pasquale, diventi la nostra preghiera, il nostro camminare, il nostro andare e fidarsi del Signore che ci è accanto in ogni momento. Vorrei proporvi la riflessione dello scorso anno del Santo Padre che fece in questo giorno, possa l’antica antifona e le parole del papa guidare i passi di questi giorni dell’ottava pasquale.

“Nulla di sicuro conosciamo sull’origine dell’antifona Regina Coeli. Una pittoresca leggenda medioevale, che per lungo tempo ha entusiasmato la fantasia popolare, tramanda che agli inizi del pontificato di Gregorio Magno (590-604) Roma era colpita da una furiosa epidemia (la peste inguinaria). Per scongiurare il flagello venne indetta una processione penitenziale che, partendo da sette punti diversi della città, doveva confluire nella basilica vaticana. Mentre la folla salmodiante attraversava il ponte Elio, dall’alto del mausoleo di Adriano si sarebbe udito un coro celeste che cantava: «Regina Coeli, laetare quia quem meruisti portare resurrexit, sicut dixit». (Cfr. latheotokos)

La preghiera

 

Oggi, Lunedì dell’Angelo, risuona l’annuncio gioioso della risurrezione di Cristo. La pagina evangelica (cfr Mt 28,8-15) racconta che le donne, impaurite, abbandonano in fretta il sepolcro di Gesù, che hanno trovato vuoto; ma Gesù stesso appare loro sulla via dicendo: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno» (v. 10). Con queste parole, il Risorto affida alle donne un mandato missionario nei confronti degli Apostoli. Esse infatti hanno dato un ammirevole esempio di fedeltà, di dedizione e di amore a Cristo nel tempo della sua vita pubblica come durante la sua passione; ora sono premiate da Lui con questo gesto di attenzione e di predilezione. Le donne, sempre all’inizio: Maria, all’inizio; le donne, all’inizio”. (Cfr. vatican.va)