Giornata mondiale della Terra

La Pace, via del progresso

 

“quella che noi chiamiamo terra è un elemento della natura inestricabilmente intrecciato con le istituzioni dell’uomo. Isolarlo e farne un mercato è stato forse la meno naturale di tutte le imprese dei nostri antenati”. (Karl Polanyi)

 

Con queste citazione dello storico Ungherese, vorrei aprire la mia semplice chiacchierata in questo giorno dedicato alla Terra.

Non possiamo esimerci dal leggere, conoscere e vivere l’Enciclica “Laudato Si” che Papa Francesco ha indirizzato a tutto il mondo sulla salvaguardia, il rispetto del Pianeta e di quello che in esso vive.

Questo documento pontificio lo vorrei mettere all’0inizio della celebrazione odierna, come “filo rosso” conduttore della riflessione e della sensibilizzazione da parte di tutti.

“Per troppo tempo si è guardato alla crisi ecologica con uno sguardo riduzionista: ecologia non è solo inquinamento o questione energetica, essa comprende la vita di ogni uomo nel suo farsi sociale, relazionale, emotivo, e politico. Proprio la politica ancora fatica a cogliere l’importanza cruciale del tema, non riesce a comprendere come l’ambiente (inteso nel senso più ricco del termine, cioè quale ecosistema naturale-umano) e la sua cura non devono essere una prerogativa di ONG, movimenti extraparlamentari, o di semplice cittadinanza attiva, ma siano invece un suo dovere e una sua responsabilità.”. (Cfr.pandorarivista)

Se questo è un limiti nella lettura generale della situazione entrano, però, in gioco anche altri elementi.

Celebrare la giornata della Terra, ci offre l’occasione non solo per riflettere sul nostro pianeta, ma fare anche una considerazione.

Da più parti singoli e gruppi, popoli e nazioni parlano di Pace, di solidarietà, di fratellanza e guai a noi se non lo facessimo, abbiamo bisogno di dircelo, di ascoltarci, di sentire opinioni differenti per costruire quel cuore necessario per impegnarci tutti a volerla seriamente.

Credo, però, che la pace possa solo partire da alcuni valori che debbono essere condivisi, uno di questi è il rispetto del pianeta. Senza regole, senza capacità di vedere lontano, senza memoria del passato e il desiderio di un bene comune che vada al di la degli interessi personali o di alcune categorie, non si va da nessuna parte.

Potrebbe sembrare che voglia puntare il dito su i potenti della terra, no, guardo solo a me stesso e vorrei rivolgermi ai singoli. Ognuno di noi è interpellato a contribuire alla pace, alla salvaguardia del pianeta, al rispetto alla fratellanza.

Non possiamo gridare allo scandalo, lamentarci di questo o di quello se poi noi nella nostra vita, nel nostro piccolo, in casa nostra, non siamo come vogliamo che gli altri siano con noi.

Ognuno deve impegnarsi a cambiare, a guardare avanti, ad avere un respiro più ambio, non basta coltivare il proprio orto, ma guardare più in la, senza rivendicazioni di diritti, ma semmai impegnandosi nei doveri.

Raccogliamo quello che seminiamo così i nostri vecchi ci insegnavano e hanno visto lontano, semini vento raccogli tempesta e forse in questo periodo ci stiamo accorgendo che abbiamo costruito solo per interessi personali o locali e non per un bene superiore.

Noi viviamo in una bellissima terra e ci dimentichiamo di questa fortuna che abbiamo pensando che tuto ci sia dovuto e se fossimo nati altrove vorremmo che altri più abbienti ci allontanassero? No ovviamente, allora l’atteggiamento con cui porsi difronte al pianeta deve necessariamente cambiare.

Vivere la pace significa sapere essere felci di quello che si ha e capaci di aiutare chi più è in difficoltà e non significa necessariamente parlare di soldi, ma di opportunità, di occasioni, di capacità, di non isolare, ma di accogliere, di non allontanare, ma di avvicinare, di non rifiutare ma di capire e rispettare.

Nessuno vuole cambiare idea anche se ritengo che è possibile e talvolta intelligente nella vita maturare, comprendere, analizzare e fare scelte nuove, ma comunque ad ognuno di noi non è chiesto necessariamente di rinunciare alle proprie opinioni o convincimenti, ma di avere uno sguardo più ampio. Perché contestare tutto e pensare male di tutto distrugge, pettegolare, sparlare, distrugge, essere egoisti distrugge, pertanto l’atteggiamento che dovremmo avere tutti, al di la di dogmi o regole, di religioni o filosofie di vita è quello di uno sguardo alto, nuovo, aperto e la dove non c’è, sia nel pensiero, né nella cultura e nella religione, allora è solo un interesse personale che porterà a ancora una volta ai problemi che viviamo.  

Attenzione, non trasformiamo i nostri capricci, le nostre ide, come buone se non lo sono, ci vuole umiltà di confronto per comprendere e capire e iniziare a costruire camminando nella direzione giusta e il più delle volte non coincide con i nostri comodi.

Tutto questo per dire, cari amici che proteggere la terra, conoscerla prima di tutto, proteggerla e rispettarla nel suo ambiente, ci mette sulla strada della pace e solo vivendo nel rispetto di essa e delle sue creature umane, vegetali, animali … potremo sperare in un mondo migliore dove amore, armonia, serenità saranno gli elementi della vita della terra e di chi la abita.

Non si tratta qui di fare un trattato scientifico, no, ma comprendere che la vita qualunque essa sia va rispetta, amata e servita. Diceva San Francesco: «cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile». 

@unavoce

 

Foto di Copertina: fonte 1 e fonte 2