La Pasqua Ortodossa

 

“il rito del Sacro Fuoco, spiega il primate di Gerusalemme, “è un evento veramente ecumenico” che “unisce non solo tutti i cristiani ma anche tutti gli uomini di buona volontà, senza distinzioni, in tutto il mondo” (Cfr. vaticannews)

 

Con lo sguardo aperto verso tutti i fratelli di ogni razza o religione, come abbiamo ricordato l’inizio del ramadan per i Fratelli Musulmani, così oggi voglio portare alla vostra attenzione i Fratelli Ortodossi che celebrano in questi giorni la Santa Pasqua.

Per gli Ortodossi la Pasqua cade la prima domenica dopo l’equinozio della primavera, mentre per i cattolici corrisponde alla domenica successiva alla prima luna piena di primavera.

Pertanto vi rimando a un articolo pubblicato da “L’Osservatore Romano”, il quotidiano della Santa Sede, dove pubblica l’intervista con il Patriarca Ortodosso di Gerusalemme.

“«È l’evento liturgico più conosciuto e seguito qui nella Città Santa» esordisce Sua Beatitudine il patriarca Teofilo iii, primate della Chiesa ortodossa di Gerusalemme, parlando del rito del “Sacro Fuoco” che, come ogni anno, caratterizzerà la liturgia del Sabato santo — il prossimo 1° maggio secondo il calendario dei cristiani di oriente — attirando migliaia di entusiasti pellegrini.

Come spiega questa persistente fedeltà nel corso dei secoli al rito?

La cerimonia del Sacro Fuoco trova le sue origini agli albori della Chiesa quando le pratiche liturgiche cominciarono a svilupparsi, e costituisce una delle esperienze più antiche della nostra tradizione nella Chiesa di Gerusalemme. Abbiamo evidenza di ciò dai racconti di viaggio dei primi pellegrini in Terra Santa, come ad esempio Egeria. Anno dopo anno i cristiani locali e i pellegrini si raccolgono in questo evento per pregustare la gioia della Resurrezione, nel rito che nella nostra tradizione chiamiamo “La prima Resurrezione”. Un rito che ripercorre l’esperienza dell’intensa luce scaturita dalla tomba, e di cui furono testimoni le donne venute con la mirra al sepolcro, come racconta san Matteo nel suo Vangelo: «Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve» (Matteo, 28, 1-3). Questa è l’esperienza della Luce increata che rifulge dal Santo Sepolcro e che è simbolizzata dalle candele accese che diffondono la luce non solo dentro la chiesa, ma attraverso l’intero mondo. In ogni chiesa ortodossa, all’inizio della liturgia pasquale, il popolo dei credenti viene a ricevere la luce tramite la candela accesa dalle mani di un prete, una luce che gli è arrivata da Gerusalemme … CONTINUA”.  (Cfr. L’Osservatore Romano)

Le sue parole ci uniscano a questi fratelli nella preghiera e nella continua ricerca della Pace.

Dalla Città Santa di Gerusalemme, Citta che vede raccolte le tre religioni monoteistiche, possa salire a Dio un’unica voce di speranza e serenità per ogni uomo e per ogni popolo.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, accensione del Sacro Fuoco