alla prova del campo

 

In questi tempi d’incertezza causa la pandemia che ha accentuato i limiti della vita umana là dove vengono a mancare regole di rispetto e di accoglienza, di dialogo e di confronto, causando sempre e ancora guerre, incertezze economiche, calo dei valori, senso di impotenza davanti al creato … questi eventi e competizione sportive ci aiutano ad alzare lo sguardo e lo faccio riproponendovi un articolo di VaticanNews. 

“Coppa America, Europei di calcio, Olimpiadi e Paralimpiadi: mai tanti avvenimenti si erano concentrati in così poche settimane. Complice la pandemia, che ha visto posticipare alcune competizioni di un anno. In campo già alcuni esempi di lealtà, fraternità e fair play, che riportano ai tanti discorsi pronunciati dal Papa sui valori più profondi della sfida agonistica

Non esistono nemici, ma avversari. Papa Francesco lo ha ripetuto in più occasioni, ad esempio nel discorso ai membri del Centro Sportivo Italiano La lotta con gli avversari, nelle competizioni sportive, è sempre definita “incontro”, e mai “scontro”, perché alla fine, sebbene sia meglio vincere, in un certo senso si vince entrambi. Ecco il mondo che sogniamo, e che con determinazione vogliamo costruire, sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario anche un amico e un fratello. È questo il cuore della visione cristiana dell’uomo, che per voi è la base anche dell’attività sportiva… CONTINUA  

Lasciamo entusiasmare da tutto ciò che la vita ci propone, sport, tempo libero, cultura, arte, musica … e facendo quello che ci piace faremo bene anche quello che dobbiamo fare per noi e per gli altri, credo sia questo il senso autentico di responsabilità, di partecipazione, di serietà dell’uomo, della vita. Chiudo con le parole, ancora, del Papa che ha rivolte ai membri del Centro Sportivo Italiano.

“Vi potrebbero chiedere come possiate sperare che lo sport sia lo strumento per risolvere tanti e tali problemi, e per realizzare una trasformazione così profonda della nostra società. Possiamo rispondere che lo sport può farlo perché migliora le persone, e può favorire una cultura del dialogo e dell’incontro rispettoso. La lotta con gli avversari, nelle competizioni sportive, è sempre definita “incontro”, e mai “scontro”, perché alla fine, sebbene sia meglio vincere, in un certo senso si vince entrambi. Ecco il mondo che sogniamo, e che con determinazione vogliamo costruire, sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario anche un amico e un fratello”. (Cfr. Vaticanews)

 

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