Ascensione e Pentecoste

 

E’ un errore credere che ciò che non si capisce
sia necessariamente falso. 
(Gandhi)

 

Due feste, partenza e arrivo, Gesù che sale al cielo e lo Spirito Santo che scende, che viene. Vorrei proporre questa semplice meditazione alla luce di una riflessione che parte dall’aspetto umano per giungere a quello spirituale, in una continuità di pensiero come sto facendo in questi mesi con i vari articoli che pubblico. Leggere la vita e in essa la presenza di Dio anche quando non ci pensiamo, anche quando non ce ne accorgiamo. Dio cammina con noi anche quando noi siamo distratti, le orme sulla sabbia non ci sono accanto alle nostre perché quelle orme non sono le nostre ma le Sue perché ci porta in braccio, ricordando il racconto dell’autore anonimo brasiliano, questa immagine ci può aiutare.

Ora, fermandomi in chiesa per la mia preghiera personale, semplice e povera, pregando la Liturgia delle Ore, il Santo Rosario, la Via Crucis e meditando la Parola di Dio su queste due feste in questi giorni, la mente vaga e mi porta a rivedere i volti della mia comunità, le famiglie che la compongono, i loro problemi, le loro ansie, la difficolta di mantenere fede a una promessa, ai figli che crescono, al confronto con una società distratta dove non c’è più posto per Dio e mi sono venute queste idee, non troppo ortodosse ne dal punto di vista teologico dogmatico ne spirituale e biblico, ma pensieri che cercano di leggere la vita alla luce di Dio e i pensieri si affollano nella mente con queste immagini: la famiglia e i figli, l’ educazione e la formazione alla vita. I figli vengono, si educano e se ne vanno e se non vanno, non crescono, non diventano uomini. Educare è far crescere, è formare, è testimoniare fino a quando non prendono il largo, sino a quando non riescono a camminare con le loro gambe e nel momento che vanno, pero, se abbiamo formato, educato e dato testimonianza vera, tornano e tornano carichi di esperienze. 

Se Gesù non va, non può venire lo Spirito Santo, se Gesù non torna al Padre, il Padre non manda lo Spirito, questa è la realtà delle fede, ma è la realtà delle vita e Dio che fa bene ogni cosa e questi due momenti li unisce e li pone al termine dell’esperienza terrena del Figlio per farci comprendere che la Sua venuta aveva questo scopo, liberarci per farci liberi dalle schiavitù.

Ora, se l’Ascensione è la festa della partenza e la Pentecoste quella della venuta, possiamo allora pregare e vivere pensando al nostro ruolo di genitori, di educatori, di Cristiani, di credenti così: se non lasciano non possiamo vivere secondo il progetto di Dio che è un progetto che Lui ha pensato per noi, un cammino nel quale Lui rimane accanto a noi con il Suo Spirito che ci da sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Lasciano partire i nostri giovani perché solo così potranno vivere, crescere ed essere dono per altri, per il mondo, perché così realizzeranno il progetto di Dio pensato per loro, un progetto che secondo le singole vocazioni non è mai per se stessi ma condivisibile e a beneficio di tutti. 

Lasciamoli andare sulla base delle esperienze fatte, gli insegnamenti dati, perché diventi il Tempo dello Spirito, il Tempo del camminare, del creare, dell’ essere protagonisti della vita e per la vita loro e di chi incontreranno nel loro cammino.

La famiglia di Dio è e deve essere, allora, lo stile delle nostre famiglie. Lasciano che la salita al cielo di Cristo e la discesa dello Spirito Santo animino i nostri giorni, le nostre scelte, i nostri cammini.

“Pensate se Giuseppe e Maria non avessero lasciato andare il proprio figlio. Pensate se non lo avessero preso per com’era! Pensate se lo avessero fermato nel suo cammino, se gli avessero proibito di fare ciò che ha fatto, di esporsi, di essere diverso. Pensate se lo avessero fatto sentire in colpa o accusato e così facendolo avessero bloccato il loro figlio Gesù. Pensate se se ne fossero infischiati del fatto che Lui era Figlio di Dio, che aveva una missione, una chiamata, noi oggi non saremmo qui. Forse non ci sarebbe il cristianesimo. Non rabbrividite di fronte a tutto questo? Non vi fa tremare? E adesso pensate ai vostri figli… o a chi amate…”. (cfr. d.M.Pedron)

Preghiamo lo Spirito Santo che illumini questi pensieri per vivere secondo Dio, secondo gli insegnamenti che ci ha dato mandando suo Figlio Gesù, preghiamo lo Spirito Santo che consoli i nostri cuori per farci vivere secondo il Cuore di Cristo e poter realizzare il progetto che Dio ha pensato per noi.

Anche se non comprendiamo sempre il progetto che Dio ha per noi non significa che non sia la via giusta, anche se non comprendiamo tutto della fede, non significa che non l’abbiamo, anche se non comprendiamo sempre la vita non significa che non dobbiamo impegnarci per viverla e viverla al meglio e secondo il Cuore di Dio. Prego e vi penso così, impegnati a vivere e crescere alla luce di queste due feste che la Chiesa ci offre per pregare, per camminare per crescere in Dio. 

@unavoce

 

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