La vita è imprevedibile

 

Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.
(Prima lettera di Giovanni 4, 20)

 

Le parole che vado ora a riportarvi, ci suggeriscono che il tempo che abbiamo a disposizione della nostra vita non è da sprecare. Troppo spesso crediamo di essere invincibili e forse anche immortali e viviamo come se il domani fosse li sempre ad aspettarci, per scoprire poi ovviamente che il dopo potrebbe non esserci e per accorgerci, peggio ancora se non quando è troppo tardi, di aver sprecato tempo ed esserci applicati su cose che alla fine non contavano nulla, ci sembravano importanti, essenziali, uniche e che dovevamo affrontarle come se ci fosse una guerra in corso e alla fine scoprire poi che non valeva la pena e rimanere con un pugno di mosche in mano.

“La vita è un dono di una delicatezza estrema. … Noi spesso ci dimentichiamo di quanto sia straordinario essere vivi e di quanto diamo troppo per scontato la nostra e la vita altrui … cosa possiamo fare? Amare! … la vita è un dono delicatissimo e non sappiamo quando finirà la nostra o quella degli altri. Oggetti, soldi, qualsiasi cosa è destinata a svanire inesorabilmente, ma l’amore che avrai donato, resterà per sempre. Quando dai senza volere nulla in cambio, questo è amore, e resterà per sempre. A chi mi dice che lo spaventa l’idea che le persone care potranno morire, io direi questo: amale. Amale, cos’altro conta se non questo? … Per cui oggi ti chiedo: stai dando amore, fregandotene di cosa daranno gli altri? … Ciò che resta per sempre è quello che doniamo, non quello che barattiamo con le attenzioni che vogliamo ricevere in cambio …”. (cfr. dalla Newsletter di G. Papasidero

Vi dico questo per offrirvi la possibilità di pensare e ripensare a come vivete la vita, come fate le scelte in essa, quali le cose a cui date importanza e quelle che trascurate, il tempo che dedicate a voi e a gli altri, il tempo che impieghiamo per arrabbiarci e litigare invece di amare e di dialogare, di sostenerci, di aiutarci, di volerci bene, di “gareggiare nello stimarci”, direbbe San Paolo.

E’ molto facile essere giudicati, pensare male, vedere le cose come scandalo e limite senza farci le domande giuste perché il limite nostro non è capire ma malignare e quindi ci facciamo le domande sbagliate e abbiamo risposte limitate e parziali.

Ora, quanto tempo dedichi agli altri? Quanto dai di te stesso alle altre persone, non solo quelle che ti stimano e ti vogliono bene, agli altri in genere, alle situazioni che ti si presentano davanti? Non sprechiamo il tempo per poi alla fine accorgerci che non abbiamo amato e non siamo stati onesti e coretti.
“Se una cosa l’ho imparata in questi anni, è che puoi arrivare preparato a tutto.
Non dico che sono insensibile, tutt’altro: mai come oggi mi commuovo facilmente e piango. Ma questa sensibilità è legata a una grande forza e calma che mi permette di affrontare tutto con lucidità”. 
(cfr. dalla Newsletter di G. Papasidero

Forza e calma dobbiamo mettere sul piatto delle cose che dobbiamo imparare, si!, coraggioso e la capacità di sorridere sarà la strada per affrontare la vita nel bene e nelle avversità, coraggio e gioia, due elementi difficili forse da ottenere, ma che ti daranno grande pace interiore e gioia anche esteriore a te e a chi incontri a quelli che ti stanno accanto.

“Il coraggio, però, come diceva il buon don Abbondio dei Promessi Sposi di manzoniana memoria: ‘Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’. E aveva perfettamente ragione perché il coraggio va insegnato e trasmesso. Il coraggio non è innato né casuale, lo si infonde, lo si dimostra, lo si educa con l’esempio”. (cfr. Triesteallnews)

Le persone coraggiose sono ottimiste, vedono il bicchiere mezzo pineo, hanno uno sguardo aperto, lungo, sono aperte al dialogo, al confronto, mettono in discussione le idee, parlano.

“Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere. Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attori della propria storia.” scriveva Augusto Cury, medico psichiatra, psicoterapeuta, brasiliano nel lontano 2003. Come dargli torto? Diamoci il permesso di essere felici”. (cfr.Triesteallnews)

Questa la strada della vita vera, lasciati avvolgere dall’amore, non pretenderlo solamente ma  donalo continuamente, anche a chi non ti da merito di questo, ama sempre e comunque, impariamo da Cristo, da Dio, scriveva il filosofo Søren Kierkegaard “La Bibbia è la lettera d’amore di Dio a noi”, allora lasciati educare. Mi tornano alla mente le parole del favolista francese Jean de La Fontaine: “Vivere con leggerezza, ma nonsconsideratamente; essere gioiosi senza essere chiassosi, essere coraggiosi senza essere temerari; mostrare fiducia e allegra rassegnazione senza fatalismo – questa è l’arte di vivere.” Di questo scrittore dicono: “Né libertino né cortigiano, il poeta si allontanò da Dio senza rinnegare la tradizione cattolica, prima di tornare penitente alla fede alla sera della vita. Aveva innato un senso che lo portava a riconoscere il divino negli esseri viventi, in particolare negli animali. Morì come un santo”. (cfr. Aleteia)

Credo che anche voci laiche e forse non perfettamente allineate possano darci qualche suggerimento. Fai il bene sempre e comunque, ama sempre e comunque e avrai una vita felice perché è la strada della Pace.

@unavoce

 

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