La FOTO, il motivo della scelta: 

 Caschi blu italiani sostengono le attività di Medical Care

 

Uno scatto eloquente. Cercare Dio, vivere il Vangelo con le azioni. Nei militare si scorge il sorriso di chi dona la vita per gli altri, scorgi un Dio che cerca l’uomo per amarlo e per educarlo a lasciarsi amare. E’ questo il volto di Dio.

 

FOTO: (cfr. difesa.it)

Militari: cercatori di Dio

 

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Lc 13, 22-30

Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. 

“È una domanda gridata di un tale che il vangelo di oggi registra: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. In sé potrebbe sembrare una domanda banale, ma basta qualche secondo a comprendere che in realtà è una domanda da un milione di dollari. Soprattutto è una di quelle domande che tirano fuori da Gesù risposte così chiare che dovrebbero servire a mettere a tacere una volta per tutte certi buonismi da quattro soldi che ci fanno credere che “tanto Dio è buono e alla fine salava tutti”. Gesù è lapidario: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete!””. Sarà l’effetto di una mia ferita interiore il motivo per cui queste parole mi fanno particolarmente male. Arrivare davanti a chi ti ama e sentirti dire “non so chi sei”, è qualcosa che mi ferisce particolarmente. Ma è un dolore che mi racconta anche che quel mancato riconoscimento non è per colpa di Dio ma più che altro per responsabilità mia, perché capita sovente che certe volte noi diciamo di amare ma in realtà quell’amore nasconde solo un egoismo e un narcisismo autoreferenziale che non ci fa mai incontrare l’altro ma solo noi stessi, i nostri bisogni e le nostre aspettative. Tu puoi vivere anche cinquant’anni in casa con quella persona che hai sposato e renderti conto dopo tutti quegli anni di essere degli estranei che hanno semplicemente convissuto insieme, solo perché ognuno ha preso sul serio esclusivamente i propri bisogni e le proprie aspettative e non si è mai accorto del volto dell’altro. È così con Dio: ci siamo riempiti la bocca di Lui ma non ci siamo mai preoccupati di dargli spazio. Lo abbiamo usato ma non incontrato”. (cfr. d.L.M. Epicoco)

Un rischio grande che corriamo tutti ogni giorno e lo facciamo con chi incontriamo, con chi viviamo, pertanto il richiamo forte di Gesù è quello di amare con il cuore sinceramente, di donarsi, di essere fratello con i fatti e non a parole. I nostri cristiani in divisa con il loro servizio incarnano questo desiderio e ancor più questo monito con la loro vita presente là dove le parole non bastano ma serve l’azione concreta. Questo il vero volto di Dio.

 22.6.22XXITO@unavoce