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Uno dei nostri limiti, o il mio perlomeno, è quello talvolta di pensare e anche pretendere che tutti facciano come dico io, che sia la scelta giusta, che facendo così si avranno i risultati aspettati, ma ognuno di noi ha modi e sensibilità differenti e lasciar fare, che non significa ovviamente non interessarsi, ma lasciare la libertà di agire, ognuno come crede, può essere la via per relazioni maggiormente proficue. Ovvio che consigli e indicazioni vanno dati secondo il cuore e l’intelligenza di ognuno di noi, poi spetta ad ognuno di noi far tesoro, ma se pretendiamo e questo poi non accade ci pone dei freni, dei limiti e dei disagi verso le persone, allora non è corretto.

Lo stare insieme, il percorrere un cammino comune, prevede ovviamente delle regole, dei canoni da seguire, alcuni sono vincolanti altri no, alcuni si possono fare in un modo altri in altro modo e ognuno è libero secondo il suo spirito di perseguire degli obiettivi come meglio crede, la cosa da non dimenticare e che deve accomunare tutti è il rispetto, il dialogo e il confronto, questo ci permetterà di vivere insieme in pace e in armonia nella diversità di modi e pensieri. 

Il Vangelo in questo e Gesù ce lo ricordano più volte. Gesù con la sua vita ci offre uno spiraglio di azione sul come comportarsi verso chi compie le stesse cose in modo diverso oppure vive la vita in modo differente. I valori sono quelli da non perdere di vista, poi le modalità possono cambiare.

Nella vita della Chiesa c’è un aspetto che ci può aiutare, la liturgia, i riti. Tutta la Chiesa cattolica compie i riti nello stesso modo, ma all’interno di essi ci sono degli spazi di creatività e di manovra che ci permettono di avvicinare maggiormente il mistero ai fedeli, pertanto come anche la Congregazione del Culto Divino, l’organismo della Santa Sede che dirime e controlla la liturgia, ci ricorda e ci offre degli spazi per incarnare sempre di più e meglio, secondo le determinate situazioni, i Sacramenti che sono il valore inalienabile, senza stravolgerli o lasciare che la troppa creatività li ridicolizzi, come abbiamo visto di recente.

Questo allora è lo stile anche credo nella vita e nelle nostre relazioni interpersonali sia famigliari che di lavoro o di amicizia. Rispetto e dialogo nella diversità ci porterà alla vera pace e alla vera fraternità di cui il Papa continuamente ci parla. “Fratelli tutti”, non significa tutti uguali, ma tutti amati e da amare nel rispetto delle singole tradizioni e culture.

“Quante volte nella vita vedendo determinate situazione il nostro pensiero è: “No, non si fa così!“. Così ho pensato quanto facilmente noi pretendiamo che gli altri facciano come diciamo noi. E non perché siamo egoisti e presuntuosi, ma solamente perché noi facciamo in un certo modo e ci aspettiamo che tutti facciano altrettanto. Il motivo è semplice: per noi è il modo giusto. Noi tendiamo a pensare che il “nostro modo” sia quello giusto. Ci aspettiamo che tutti lo riconoscano e facciano come noi. Il motivo per cui entriamo in conflitto con gli altri o non ci intendiamo, è spesso proprio questo. Ognuno di noi ha il “proprio modo” e ci scontriamo con gli altri per cercare di farli fare come diciamo noi. E ciascuno di noi pensa sempre che il “proprio”, sia il modo migliore di fare quella cosa. Qualsiasi cosa. Lasciare che ognuno possa fare a modo suo, è uno dei segreti per creare relazioni sane. Chiaramente questo non significa che ti disinteressi di cosa fanno gli altri e se stanno sbagliando te ne freghi. Semplicemente inizi accettando che siano persone libere come te. Non meno intelligenti o capaci di te. E se vuoi aiutarle, le aiuti, invece di dargli ordini o cercare di controllarle. Puoi spiegare, mostrare, far riflettere. E questa è la strada se vuoi migliorare e mantenere sane le tue relazioni. (cfr. dalla Newsletter di scuoladiventarefelici

Vedete, anche la psicologia umana ci aiuta in questo a vivere la vita e l’aspetto spirituale, che non è da meno, in modo felice, sereno e produttivo. Ci aiuta a crescere e a diventare sempre di più persone autentiche, vere, protagoniste della vita stessa nel rispetto e con rispetto. In una società, come molte volte ripeto, che pretende solo, questa semplice riflessione spero possa aiutarci a fermarci, a dare concretamente ed essere educatori educati, pastori attenti che sanno aprire il cuore dei fedeli sia di quelli vicini che di quelli lontani, di quelli che credono o quelli che hanno dubbi o non credono.

“La maturità ti da anche la saggezza di comprendere che non puoi sempre cambiare le persone. Ognuno deve seguire la sua strada. Imparare dai propri errori. Cadere e rialzarsi. Quel percorso fa parte del suo viaggio di vita e, anche se hai le migliori intenzioni, non puoi sempre ottenere che una persona ossessionata con l’avere sempre ragione sviluppi una mentalità aperta. Questo significa che nella stragrande maggioranza dei casi non devi litigare con una persona che vuole avere sempre ragione. Forse dovresti chiederti quanto sei interessato a dare la tua opinione e quale valore potrebbe apportare. Nei casi più estremi, potresti anche chiederti quanto sei interessato a mantenere una relazione con quella persona. Certo, a volte non vi è altra scelta che accettare la sfida, soprattutto quando quella persona vuole imporre il suo modo di vedere il mondo o le sue decisioni assurde e capricciose possono ferirti. In quel caso, invece di dichiararle apertamente la guerra, la cosa più intelligente da fare è incoraggiarla a pensare. Puoi farlo attraverso domande che offrono un’alternativa al filo conduttore dei suoi pensieri, come per esempio: “Come sei arrivato a questa conclusione?” o “Hai mai pensato che …?” Con un po’ di fortuna queste domande faranno in modo che riconsideri la sua opinione e possa prendere in considerazione un’altra possibilità senza sentirsi troppo offeso per mettersi sulla difensiva”. (cfr. angolo della psicologia)

La nostra testimonianza serena, attenta, rispettosa ci farà crescere e farà crescere una comunità di fedeli vera e una società più rispettosa.

@unavoce

 

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