Vi ho chiamato amici

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. (Gv 15, 12-16)

L’amore e l’arte non abbracciano ciò che è bello, ma ciò che grazie al loro abbraccio diventa bello (Karl Kraus)

 

In questi giorni di calura estiva una delle letture che sto facendo è l’ultimo libro del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione: “Amicizia. Un incontro che riempie la vita”, un bel libro che scorre veloce e che da un grande respiro ai pensieri. 

Tra i lavori di manutenzione alla nostra chiesa e le celebrazioni presso le basi logistiche estive, in questa estate tra le attività che cedono un po’ il passo, le mie ore di riposo sono nella preghiera, nella lettura e nello studio e preparazione delle attività per il prossimo anno. Alla sera nella nostra piccola chiesa dove svetta una bella statua lignea della Vergine di Loreto mi fermo a pregare il S. Rosario e mi sono tornate alla mente le parole di questo libro che nel suo primo capitolo inizia a parlare dell’abbraccio. L’autore cita un rabbino Martin Buber che dice: “Il mondo non è comprensibile, ma è abbracciabile” l’espressione che non conoscevo mi ha incuriosito e nel proseguo della lettura si spiega e ho pensato all’abbraccio che nella vita ognuno di noi fa e riceve, dall’abbraccio ricevuto in fasce dalla mamma, all’ultimo abbraccio amichevole che abbiamo scambiato. In quel gestro semplice e tenero, dolce e solenne c’è la vita dell’uomo e in quell’abbraccio caloroso e affettuoso sento l’abbraccio di Dio che attraverso Maria mi vuole bene. Ho visto in quell’abbraccio le mani allargate di Gesù sulla croce, le braccia allargate di Maria che apre il suo manto per raccogliere tutti i suoi figli, quelle braccia allargate del sacerdote che prega sull’altare e in quel semplice gesto scorgo l’amore, la passione, il sacrificio, il passato e il futuro, la delusione talvolta, ma che subito porta alla speranza, al sorriso, al sentirsi accolti e voluti bene.

La preghiera è il nostro vero abbraccio e allora la domanda nasce spontanea: cos’è l’abbraccio per noi? Cito l’autore che dice che “l’abbraccio non esiste fin tanto che non viene dato, non esiste come forma sulla terra perché è un incontro affettuoso”. Qui, allora, nasce il nostro impegno, il nostro cammino nelle nostre singole vocazioni, nella vita … L’abbraccio è la preghiera della vita, l’abbraccio rinfresca l’ospitalità aprendo la porta della preghiera, nell’accogliere si accoglie Cristo e accogliendo Lui apriamo le braccia per abbracciare e accogliere gli altri. 

Cosa voglio dirvi con questi miei pensieri? Una cosa sola, che l’amicizia è uno dei valori più importanti per ognuno di noi ed è così naturale che talvolta la diamo per scontata.

Tra qualche giorno è la festa di Maria assunta in cielo, una devozione a noi cristiani molto cara, è Lei che ci anticipa in paradiso dopo la Risurrezione di Cristo e ho unito questa immagine dell’abbraccio con il desiderio di amicizia con Dio attraverso l’abbraccio di Maria, abbraccio di mamma, di figlia, di sorella, di colei che intercede per noi, di amica, per vivere la nostra vita con la dolcezza di un abbraccio, gesti semplici ma indispensabili alla nostra vita e alla nostra anima.

Senza l’amicizia e l’amore la vita perde il suo colore e Maria innamorata di Dio, Madre e Figlia del Suo Signore è nostra guida in questo cammino. Abbracciamo anche noi con la dolcezza di Maria, di una mamma, con la forza di San Giuseppe, di un papà, con la devozione del primo Apostolo San Pietro, tra di noi perché in questo abbraccio che apre le porte e che fa chiudere e aprire gli occhi, c’è la bellezza della nostra vita e dell’amore che Dio ha per tutti, nessuno escluso l’ha ricordato Papa Francesco all’apertura a Lisbona della GMG 2023.

Impariamo ad abbracciare con questa intensità e accogli la vita, bella o complicata che sia, sapendo che in quell’abbraccio c’è l’amore di Dio, l’abbraccio di Maria che teneramente ci sorregge e ci è accanto nel nostro cammino.

@unavoce

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