Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo – L’ambone

un momento di storia della salvezza – Catechesi 4

 

“Riprendiamo, ancora per tre volte, le nostre riflessioni sul senso della liturgia. Se l’ultimo capitolo sarà una specie di conclusione, le domande a cui oggi e la prossima volta vorrei cercare di rispondere sono più o meno queste: che cosa ha voluto dirci il Concilio Vaticano II riguardo alla liturgia, al di là dei riti che cambiano, al di là delle riforme, al di là delle modifiche nelle celebrazioni? Il Concilio è stato portatore di un linguaggio nuovo, di una mentalità diversa a proposito di liturgia?

Essenzialmente il Concilio ha voluto affermare che nella liturgia noi celebriamo un dono, un autentico incontro con Gesù Cristo. Quindi la liturgia è un momento di storia della salvezza, un momento nel quale facciamo memoria di questo grande ed eccezionale conduttore della storia dell’uomo e del mondo che è il Signore; momento nel il quale ci viene detto che Dio ha deciso di non rimanere un estraneo, ma è venuto, si è accasato, ha preso posto tra le nostre case di uomini, ha messo una tenda tra le nostre.

La liturgia non sta ai margini di questa notizia, ma ne costituisce, in una certa misura, il cuore ed il significato, perché nella liturgia cristiana, noi celebriamo Dio che si dona, noi celebriamo l’alleanza che si è conclusa in Gesù Cristo; siamo, cioè, invitati a riaccogliere lui nella fede. Questa non è una notizia sulla quale si possa rischiare di sorvolare, è troppo fondamentale, perché ci riconduce al cuore della stessa fede.

Quando il Concilio diceva questo, sapeva di essere dichiaratamente in polemica con alcune mentalità circolanti. Quelle ad esempio, ed erano in molti ad averle, sia nei libri come nei discorsi, per i quali la liturgia è una serie di riti, è il luogo delle cerimonie ufficiali della Chiesa, è l’applicazione rigida di un rituale codificato. Un tipo di lettura così descriveva esteriormente la liturgia, ma non ne comprendeva assolutamente l’anima, e non poteva reggere, non avrebbe retto; noi stessi oggi con la situazione nella quale viviamo ci troveremmo in difficoltà a mantenere un capitolo così importante della nostra esperienza cristiana che avesse unicamente un valore giuridico.

Ora il Concilio ci ha detto che questo non è il senso della liturgia cristiana: nella liturgia si celebra il dono che Dio ci ha fatto in Gesù Cristo, diventa possibile e reale l’incontro con la fede e con lui, diventa per noi storia di oggi quella Pasqua di allora, quella scoperta del sepolcro vuoto, quella convocazione di tutti gli uomini lontani o vicini, la sul Calvario quando Gesù di Nazareth muore e risorge. Questa realtà che è stata il culmine della storia di Dio con l’uomo è ciò che costituisce il senso del rito che celebriamo. Noi celebriamo sempre la nostra possibilità e libertà di poterlo incontrare. La liturgia è parte di quella storia della salvezza che ci ha convocati nella Chiesa e bisogna avere una convinzione interiormente radicata per conquistare giorno dopo giorno sempre di più un’idea come questa; per resistere ad ogni tentazione di ieri, di oggi e forse di domani, di tornare a ridurre la liturgia ad un rito quando in realtà è, e deve essere, momento di una storia che ci salva, esperienza vera di grazia dell’incontro con Gesù Cristo, comunione con lui attraverso il segno della Parola e del pane condiviso, oppure grazie detto e celebrato nel canto, nella voce e nella preghiera, perché conosciamo il valore infinito del dono che Dio ci ha fatto dandoci Gesù Cristo. Questa mi sembra un’intuizione di fondo del Concilio tutt’altro che invecchiata, anzi sempre più da recuperare. Ma il Concilio non ha sottolineato solo questo aspetto fondamentale: ne ha sottolineato almeno un altro, quando ha voluto restituire alla comunità, alla Chiesa, un rito che lungo i secoli era progressivamente diventato prerogativa dei preti, perché celebrato attivamente soltanto da loro, in una lingua ormai diventata incomprensibile dal popolo. Ma su questo punto mi fermerò sul prossimo numero dell’informatore”. (cfr. Il senso della Liturgia nel cammino di Fede di una comunità Cap IV )

Foto di Copertina: Ambone chiesa Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo