Liturgia della Parola

XXXIII Tempo Ordinario

Il vero timore di Dio non è paura, ma piuttosto dono dello Spirito

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone” (Mt. 25,23)

 

Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di San Giovanni Paolo II: “Beato l’uomo che teme il Signore” (Sal 127,4). Nella liturgia dell’odierna XXXIII domenica “per annum”, che ci prepara all’Avvento, ormai vicino, la Chiesa ci richiama a un vigile e dinamico impiego dei talenti che il Signore ha affidato a ciascuno di noi e ad essere generosi nella corrispondenza alle grazie e ai doni che Egli ci destina. Non sono degni del Signore, perciò, quella comunità o quel singolo individuo che, per paura di compromettersi, si rinchiudono in se stessi e si alienano dalla realtà di questo mondo. Nel Vangelo di oggi, abbiamo il tipico atteggiamento di colui che non mette a frutto i doni ricevuti: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso, per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra” (Mt 25,24-25). Si può dire di lui che è “beato”, perché “ha temuto il Signore”? Certamente no! lo fanno capire le stesse parole di Cristo. Il Signore della parabola, infatti, biasima il comportamento di quel servo. È un servo “malvagio ed infingardo”, che non ha utilizzato affatto il suo denaro, non lo ha sfruttato, ma lo ha addirittura sprecato. Ed ecco, che cosa dice il Signore: “Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha dieci talenti. Perché a chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” (Mt 25,28-29). Questa parabola dei talenti ci insegna a distinguere il vero timore di Dio da quello falso. Il vero timore di Dio non è paura, ma piuttosto dono dello Spirito, per cui si teme di offenderlo, di rattristarlo e di non fare abbastanza per essere fedeli alla sua volontà; mentre il falso timore di Dio è fondato sulla sfiducia in lui e sul meschino calcolo umano. Vero timore di Dio ha colui che “cammina nelle vie del Signore” (Sal 127,1), così come si è manifestato nel comportamento del primo e del secondo servo, entrambi lodati dal Signore con le parole: “Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò potere sul molto” (Mt 25,21.23)… (Cfr. Omelia San Giovanni Paolo II – 1981)