Fine anno

 

Un altro anno sta per terminare e uno inizierà, volenti o nolenti il tempo corre e i giorni si susseguono e inevitabilmente alla fina di qualche cosa che sia un anno, un lavoro, un’esperienza, un rapporto ci sarà un nuovo inizio e allora credo sia opportuno fare un bilancio e una riflessione.

Oggi più di ieri forse l’espressione più in voga è: “speriamo sia meglio o almeno non peggio di quello che sta per finire”, ma al di là di questa speranza, che comunque può essere legittima, difficilmente ognuno di noi fa un bilancio di quello che è avvenuto e di come abbiamo vissuto le varie esperienze e ancora più difficile fatichiamo a fare tesoro del passato per porci in un atteggiamento di cambiamento o di miglioramento. Lo desideriamo in ogni settore della vita ma per gli altri verso di noi e mai noi verso gli altri e il mondo.

Credo allora che sia importante e responsabile invece fermarci e che ognuno possa fare un bilancio serio mettendo sulla bilancia della vita tutto ciò che è avvenuto nell’ anno che sta per concludersi.  Quello che ho fatto, quello che non ho fatto, quello che ho vissuto e come l’ho vissuto, quanto ho costruito o quanto ho distrutto, quante parole bune e quante cattive o che hanno creato divisione.

Solitamente i bilanci e lo vedremo anche in questo anno, saranno sul mondo sugli altri sui fatti della cronaca sugli avvenimenti, proviamo quest’anno invece a fare un bilancio ognuno della propria vita, di quello che ha costruito o distrutto, di quello che ha fatto e di quello che ha evitato di fare, di quelle cose dette e anche di quelle cose non dette.

Difficilmente alla fine ci riterremo soddisfatti perché guardiamo sempre al peggio e a ciò che va male, siamo capaci di lamentarci e puntare il dito cercando le varie responsabilità, proviamo a fare in modo differente a confrontarci sul Vangelo e solo su quello leggendo la storia personale alla luce della Parola di Dio.

Elenca le cose che hai fatto, le esperienze vissute non solo quello che hai prodotto ma anche quelle che avresti potuto creare, metti le buone azioni e le cose belle insieme a quelle andate male.  Prova a vivere questi ultimi giorni dell’anno sapendo ringraziare e non lamentandoci ma ringraziando per ogni cosa che è avvenuta e che in qualche modo ha costruito la tua vita, anche le esperienze dolorose costruisco e apro all’essenziale della vita. Quindi direi che il termine che dovremmo usare è fare memoria di questo anno che sta concludendosi e porsi in una nuova speranza, in quello che sta per iniziare “perché il senso profondo di ciò che è stato e la prospettiva di quanto sarà è nelle mani di Dio. E questo è un dono di grazia, il vero grande dono che ci fa vivere, perché la sua logica è la sovrabbondanza, la misericordia oltre ogni misura, lo spreco d’amore. Facciamo memoria di tanto dolore, sofferenze, paure”. (cfr. Mons. M. Tomasi)

Facciamo memoria del dolore e della gioia, di quello che ci accade attorno e di quello che accade in noi, in casa nostra e nella nostra comunità, come abbiamo camminato insieme, come ci siamo voluti bene, come abbiamo messo ponti e non costruito muri e insieme a cosa non abbiamo fatto e che avremmo voluto e dovuto fare, quanto abbiamo unito piuttosto di quanto invece abbiamo diviso. Prova a scrivere sul tuo diario o su un foglio queste cose con onestà e metti in evidenza ogni cosa che va ripresa, iniziata, migliorata, rinnovata. Quanto ho amato, quanto ho fatto come l’ho fatto, come mi sono comportato con gli altri e con me se stesso/a, quanto egoismo o altruismo o vissuto, quanta dedizione e passione o noia e pigrizia, quanto del Vangelo che ogni domenica ascolto ho vissuto, come ho costruito la mia famiglia e la mia comunità, come mi sono comportato con gli amici e con le persone che ho incontrato, come mi sono posto di fronte alle difficoltà e alle gioie.

Vorrei concludere questo spunto di riflessione di fine anno con un brano preso dal Lettura del libro dei Numeri (6, 22-27):In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore / e ti custodisca. / Il Signore faccia risplendere per te il suo volto / e ti faccia grazia. / Il Signore rivolga a te il suo volto / e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò»”.         

Le Parole del Signore a Mose siano la nostra preghiera di ringraziamento per i doni ricevuti in questo anno, dissipate il buio che ancora avvolge il cuore e con speranza e fede diciamo: Grazie Signore e insieme cantiamo Te Deum laudamus “Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore… Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato…”. (cfr. Inno Te Deum)

@unavoce

 

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