Virtù da riscoprire
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». (Gv 8,31)
“Il discepolo di Cristo non deve soltanto custodire la fede e vivere di essa, ma anche professarla, darne testimonianza con franchezza e diffonderla: « Devono tutti essere pronti a confessare Cristo davanti agli uomini, e a seguirlo sulla via della croce attraverso le persecuzioni, che non mancano mai alla Chiesa ».89 Il servizio e la testimonianza della fede sono indispensabili per la salvezza: « Chi […] mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli » (Mt 10,32-33)”. (cfr. CCC n.1816)
Leggevo il rapporto del “World Watch List 2024”, redatto dalla ong PorteAperte/OpenDoors e presentato alla Camera dei Deputati. Sono oltre 365 milioni i cristiani nel mondo che subiscono un livello alto di persecuzione per la loro fede”. (Cfr. VaticaNews)
Fedeltà, costanza, sono termini che racchiudono un concetto che sembra ormai decaduto e passato di moda, non si riesce a capire a cosa veramente siamo fedeli e in quali cose siamo veramente costanti, non certo nei valori morali o religiosi ma ormai neppure in quelli naturali del vivere. Due parole che nonostante quello che pensiamo o vogliamo che fossero, racchiudono il senso della vita e dell’impegno in questa vita, un impegno che viene sempre meno, si pretendono diritti ma non siamo disposti ai doveri se poi l’impegno deve essere costante peggio ancora, perché questa costanza non c’è.
Il termine Fedeltà senza fare un analisi filologia che lascio ad ognuno di voi racchiude il significato più profondo della virtù che ha in se integrità, sincerità, rettitudine, affidabilità, tutte qualità morali che rappresenta uno degli aspetti più nobili dell’umanità. Ecco, questa virtù della fedeltà che ha come elemento la costanza oggi sembra non esistere più o meglio esiste come pretesa ma non come impegno, esiste come qualcosa da ottenere ma non da vivere e da donare agli altri.
Fedeltà della vita, costanza delle attività e degli impegni vengono sempre meno, giovani e non più giovani, dimenticano questo stile di vita preferendone uno libero dove per libero s’intende non solo fare quello che si vuole a discapito di altri ma non fare nulla di serio, di impegnato, di costruttivo. Fedeltà è lealtà verso degli ideali, verso le persone, verso la vita, ma questa fedeltà racchiude un impegno che deve essere costante.
La fedeltà quindi è una virtù (virtù teologale e ti rimando al catechismo per farti memoria) che in questo tempo sembra superata eppure la si pretende in ciò che ci fa comodo o che ci piace, richiediamo fedeltà alle istituzioni agli altri ma non siamo noi fedeli verso questi perché quello che conta sono io e solo io, non si ha uno sguardo lungo anche verso le cose che abbiamo scelto ma cerchiamo solo un benessere personale ed egoistico che giustifichiamo con una felicità che vogliamo ma che non siamo disposti a vivere seriamente ma che viviamo solo di pancia, scoprendo poi che senza la capacità di costanza, abnegazione, impegno, fede non si va da nessuna parte costruendo rapporti e situazioni di carta dove il primo vento leggero fa cadere.
“Addirittura una senatrice del PD nel 2017 ha avanzato una proposta per abolire l’obbligo di fedeltà nel matrimonio civile. L’obbligo di fedeltà, secondo la senatrice Cantini, sarebbe il retaggio di una visione ormai superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti tra coniugi. Sarebbe quindi un costrutto culturale e non un’esigenza del cuore umano. Ho fatto un esperimento. Potete provare anche voi se volete. Ho cercato i sinonimi di fedeltà in google. Il risultato è stato molto interessante. Ne riporto alcuni: lealtà (s.f. inv.), dedizione (s.f. inv.), costanza (s.f. inv.), assiduità (s.f. inv.), tenacia (s.f. inv.), rispetto (s.f. inv.), deferenza (s.f. inv.), credibilità (s.f. inv.), corrispondenza (s.f. inv.)”. (cfr. aleteia)
Vi invito a continuare a leggere questo articolo di cui sopra e a ripensare a voi in che modo intendete la fedeltà alla vita, alle scelte, alla fede, una fedeltà di convenienza o una fedeltà di costanza di impegno e di sacrificio? Un fedeltà che dia solo gioia e ragione delle vostre idee e scelte o fedeltà che è un continuo rimettersi in discussione per amore per l’altro, per la vita? se così non è forse abbiamo bisogno di fermarci a riflettere seriamente ognuno di noi sullo stile della nostra vita e dei nostri impegni, senza trovare colpe esterne ma dentro di noi e fare una scala di valori seria e non di comodo senza giustificarla con altri impegni che sembrano essere sempre più importanti; mettete l’altro al vostro posto, mettete Dio davanti e poi scendiamo dal piedistallo della supponenza interiore che ci siamo costruiti e con umiltà riprendiamo il cammino della nostra vita con fedeltà e impegno costante.
@unavoce
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