Venerazione e comunione

 

“Prima di celebrare ogni Messa, il sacerdote si avvicina all’altare e lo bacia … Da migliaia di anni nelle varie religioni del mondo si baciano gli oggetti sacri. Questa pratica deriva da culture in cui il bacio era considerato un segno di rispetto o veniva usato come una forma di saluto, ed era applicato in modo naturale a oggetti che rappresentavano l’elemento divino”. (cfr. aleteia)

Nel nostro parlare per conoscere la liturgia e i suoi segni oggi ci soffermiamo sul Bacio, bacio delle persone e bacio degli oggetti. Nella liturgia il sacerdote bacia l’altare, bacia il Vangelo, nella devozione baciamo le reliquie e le immagini sacre, nella comunità ci abbracciamo e ci baciamo in segno di pace. Un uso antico, risalente al IV secolo, che si rinnova ogni volta e se pur cambia nella ritualità esprime sempre il suo profondo significato. Il bacio è significativo nella vita quotidiana ed è nel linguaggio dei segni l’espressione dell’amore, del rispetto, della dolcezza, dell’adorazione della devozione, baciamo le persone e le immagini sacre, baciamo per dire affetto e dolcezza, vicinanza e rispetto, il bacio è l’espressione più alta del sentirsi in comunione con qualcuno e vicino a qualche cosa.

“Il bacio esprime la comunione delle anime, cioè la comunione dei due “io”. Gli sposi ne fanno esperienza continua.  Baciandosi, i volti – la parte più espressiva della persona – per così dire si legano, gli occhi spontaneamente si chiudono e, a causa del contatto delle labbra, i due sperimentano una coinvolgente e piacevole sensazione, che li introduce in una dimensione ben diversa da quella che ci caratterizza abitualmente … Se è così nell’esaltante esperienza dell’amore e della vita coniugale, non può che esserlo altrettanto nella celebrazione dell’Eucaristia in cui si sigilla un patto, un’alleanza tra Cristo e la sua sposa, la Chiesa”. (cfr. puntofamiglia)

“Baciare qualcuno, baciare un oggetto, abbracciarsi, scambiarsi un bacio, sono riti che accompagnano il nostro vivere quotidiano, ma anche il nostro celebrare cristiano. Proprio perché è un gesto di forte implicazione relazionale, nella liturgia viene riservato ad occasioni particolari: si bacia esclusivamente la presenza di Cristo nei suoi principali segni sacramentali: l’altare e l’evangeliario. Per questo, il bacio è associato sempre al gesto del venerare ed è accompagnato il più delle volte dal silenzio o da una preghiera sussurrata nel cuore. Solo in seconda istanza, questo gesto si estende alla presenza di Dio nei fratelli nel bacio di pace. Tutti gli atri baci di devozione, rivolti ad immagini e oggetti sacri (come la croce, la stola, le statue, le reliquie eccetera) ne sono, in un certo senso, un’estensione. Baciare infatti è un gesto di forte valenza simbolica e di intenso coinvolgimento interiore: una eccessiva moltiplicazione ne svilisce il valore”. (cfr. L’Osservatore Romano)

Questa breve riflessione con relativi rimandi per una maggiore conoscenza affinché ogni nostro gesto sia eloquente e coinvolgente e anche nel nostro quotidiano impariamo a riconoscere i simboli e ad usarli con sincerità e trasformeremo ogni atto in un gesto unico, è il gesto della nostra fedeltà.

@unavoce

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