Liturgia della Parola

III di Pasqua

sofferenza vissuta e l’amicizia celebrata sono gli argomenti che Gesù Risorto usa per convincere l’incredulità

III DOMENICA DI PASQUA

«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? (Lc 24,38)

 

Lasciamoci affrancare nella fede, in questo piccolo “francobollo di spirituale”, con le parole di don Luigi Maria Epicoco: “Mentre i discepoli sono insieme ecco che “Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!»”. Ci si aspetterebbe molta gioia e invece il Vangelo dice che erano stupiti e spaventati. Vorremmo credere al bene ma il male sembra avere argomenti più convincenti, così Gesù trova un argomento ancora più convincente: mostra loro che tutto il male che ha subito lo ha certamente segnato ma non lo ha vinto. “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi”. Ancora però c’è qualcosa che resiste in loro, così Gesù completa l’opera con un gesto di disarmante fraternità: mangia davanti a loro. “Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro”. La sofferenza vissuta e l’amicizia celebrata sono gli argomenti che Gesù Risorto usa per convincere l’incredulità dei discepoli. Infatti davanti al dolore cadono tutte le apparenze e rimane solo la verità. E davanti a ogni fraternità condivisa muoiono tutte le preoccupazioni di essere giudicati e ci si lascia voler bene”. (cfr. d.L.M. Epicoco)