Non esclusione

 

Inclusione non vuol dire esclusione, accoglienza non vuol dire rinuncia, apertura non significa abbandono. Il rischio nella nostra società che sempre più evidenzia il rischio di mancanza di valori anche se sembra che tutto e tutti vogliano apparire aperti e inclusivi, aperti e accoglienti di fatto c’è una mancanza di cultura e di intelligenza che è assordante nelle scelte centrali o locali verso la interconnessione.

La varietà ci fa ricchi non la massificazione, una croce in classe in una terra di cultura cristiana non offende nessuno se non gli sciocchi che usano dei simboli per gridare la loro verità che non è verità ma solo occasione per creare divisione e dissenso. Il rispetto non è togliere ma rispettare tutti senza dimenticare tradizioni e culture locali.

Le nostre terre accolgono tutti e da sempre nella storia l’ha fatto senza rinunciare alla propria identità. Accogliere non significa rinunciare ma semmai educare al rispetto reciproco. La cultura moderna che rivendica la pace e la dignità poi crea ambiti chiusi e discriminanti in nome di una libertà e una laicità che non ha testa ne intelligenza ma difficile da far comprendere a chi fa di ogni situazione un “ismo” creando quel disagio che porta alla divisione invece che all’unione.

A scuola quando ancora s’insegnava insieme alla lingua italiana corretta anche gli ideali e la cultura si diceva che le parole che finivano in “ismo” erano limite di un processo di un cammino di un ideale o di un pensiero. Oggi che non vogliamo ne regole ne riferimenti ne modelli se non quelli futili e sciocchi di chi non ha rispetto di niente e nessuno ci scandalizziamo se alcuni ricordano i valori veri che non si può andare in giro per il mondo a picchiare e poi cercare scappatoie legali per aver ragione che non si può gridare contro un altro quando si fa altrettanto che nessuno ha diritto di essere prepotente vero altri.

Il passato sembra non educarci o addirittura perseguitarci e non aiutarci a creare un clima di serenità e collaborazione di apertura corretta e intelligente senza rinunciare alle nostre origini e radici. Il cambiare per cambiare non serve a nessuno se non ad alcuni per apparire sugli schermi e fare il proprio “teatro” che nasconde dietro la maschera di un perbenismo e una democrazia o una cristianità più pulita e corretta i propri interessi.

La cultura del rispetto dell’inclusione dell’apertura dell’accoglienza è fatta nel rispetto senza abbassare le braghe e rinunciare alla nostra cultura perché questa è solo una luce di ribalta per non ottenere nulla.

E’ il tempo di fare sul serio di essere persone serie senza dimenticare chi siamo e rispettando tutti aiutandoci a vivere senza sentirci patroni ma custodi semmai di una terra e di tradizioni. Le terre che abitiamo, dall’Amazzonia che rivendica la propria terra dai massacri economici alle guerre in nome di proprietà alle leggi di libertà che uccidono invece di far vivere alle regole di liberta che ci fanno fare qualsiasi cosa a discapito di altri per poi rivendicare giustizia e diritti non ci deve far dimenticare che noi siamo custodi e non proprietari di questa terra e di questi popoli.

E’ il tempo di fare ognuno la nostra parte è il tempo di essere seri e non egoistici è il tempo di ricordarci che libertà non è fare quello che voglio ma rispettare tutti sia nei rapporti interpersonali che nelle leggi comuni.

@unavoce

 

Una foto senza volto e colore perché tutti siamo presenti per vivere insieme

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