I Salmi
Che cosa vi è di più bello del salmo? … Il salmo è benedizione del popolo, lode a Dio, inno di lode del popolo, applauso generale, inno dell’universo, voce della Chiesa, canora professione di fede, devozione piena di autorevolezza, gioia della liberazione, grido di allegrezza, esultanza della gioia. Mitiga l’ira, respinge l’angoscia, solleva dal pianto. Arma nella notte, magistero nel giorno, scudo nel timore, festa nella santità, immagine della quiete, pegno della pace e della concordia: come una cetra, da suoni diversi e diseguali esprime un unico canto. Lo spuntare del giorno fa risonare il canto del salmo, col canto del salmo risponde il tramonto. (Sant’Ambrogio, Explanatio Ps. 1, 9)
In questo anno che precede il Giubileo il papa ha dedicato alla preghiera alla riscoperta della preghiera in tutte le sue forme pubbliche e private. Recentemente il Papa nella catechesi del mercoledì ha richiamato all’attenzione il valore dei Salmi.
“I Salmi sono stati la preghiera di Gesù, di Maria, degli Apostoli e delle comunità cristiane che ci hanno preceduto. Recitandoli si partecipa a quella grandiosa orchestrazione che è la comunione dei santi”. Li ritroviamo nella celebrazione della Messa e nella Liturgia delle ore … Ci sono tanti salmi che ci aiutano ad andare avanti. Prendete l’abitudine di pregare con i salmi. Io vi assicuro sareste felici alla fine. I salmi devono diventare la nostra preghiera”. (cfr. VaticanNews)
“I salmi nascono dall’esperienza quotidiana di un popolo che, con grande semplicità e passione, descrive l’amicizia di Dio con gli uomini. I salmi sono preghiere, elevazioni a Dio cantate dal popolo di Dio. Sono preghiere cantate, nel senso che non sono dette semplicemente con le labbra, ma sono preghiere nelle quali tutto l’uomo si coinvolge nella sua emotività, nella sua fantasia, nella sua immaginazione. I salmi vanno cantati almeno interiormente per poter intendere il loro messaggio. Se avete sentito in alcune sinagoghe della Palestina questo canto dei salmi, avrete potuto cogliere la forza e la violenza dei testi. Ogni parola, ogni immagine, ogni simbolo dovrebbe essere meditato con grande attenzione perché esprima la propria ricchezza. Non basta dire: il salmo mi dice questo e questo, ma me lo dice in questo modo, mi fa vibrare così; è quindi una preghiera che va recepita in tutta la forza poetica dalla quale è nata. Ci sono nemici o amici, c’è la vita o la morte, la sanità o la malattia, il dolore o la gioia e non esistono, per lo più, sfumature. Sono piuttosto parole come pietre, poesie come roccia scolpita col martello. Noi li recitiamo ancora perché in essi Dio ci parla e ci fa parlare, Dio ci insegna a parlare a Dio; Dio parla a Dio. In essi, nella tradizione cristiana, Gesù Cristo stesso parla a Dio, Gesù Cristo mette in bocca alla sua Chiesa le parole vere, mette in bocca all’uomo sofferente di ogni tempo le parole vere che Dio stesso ha ispirato e ha fatto scaturire nella storia di salvezza. Sono preghiere del cuore fatte da Dio che conosce il cuore dell’uomo. Questo è dunque il salterio, i 150 salmi che costituiscono un libretto molto piccolo. I salmi trattano un po’ di tutto: vanno dalle lamentazioni individuali agli inni per la vittoria, alle esaltazioni per il re, alla proclamazione della gloria di Dio, alle espressioni della gioia del tempo. Tutti gli aspetti culturali, religiosi, civili, sociali di Israele entrano nei salmi. Cosa dicono i salmi a noi oggi? Io sono persuaso che essi contengono almeno tre segreti: – la capacità di aiutarci a leggere l’opera di Dio nel mondo come espressione della vicinanza e dell’amicizia del Signore con le sue creature. – La capacità di leggere in profondità il cuore dell’uomo, per ricondurre ogni gioia e ogni difficoltà alla fiducia e alla speranza di chi crede in Dio. – La capacità di leggere in trasparenza la storia di un popolo per scoprirvi la realizzazione del progetto di Dio che chiama alla felicità e alla salvezza tutti gli uomini”. (cfr. oraetlabora)
Cosi anche nella nostra comunità sul suggerimento del Pontefice vogliamo recuperare questa ricchezza dei Salmi per la preghiera personale leggendo un Salmo al giorno alla sera prima di andare a riposare e per la preghiera comunitaria, dando risalto alla recita del Salmo proposto nella liturgia della Parola nella S. Messa, rinnovando l’impegno della recita della liturgia delle Ore nell’Adorazione Eucaristica e la proposta del S. Rosario per la Pace con i commenti dei Salmi e ancora attraverso le catechesi on-line che proporremo nel prossimo anno pastorale e a novembre un Concerto del Coro Sursum Corda (di Busto Arsizio – VA) dal titolo “In ginocchio da te, il grido dell’uomo” proprio sui Salmi. Poche cose per stimolare la ricchezza e la varietà della nostra preghiera.
Vi suggerisco alcuni testi:
@unavoce
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