I Santi Patroni

“Nella liturgia cattolica il patrono è il santo o la santa che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli onora con speciale culto quale particolare intercessore e protettore presso Dio – sintetizza Treccani.it. “Il patrono è un santo alla quale la Chiesa affida la protezione e l’accompagnamento di una certa categoria di fedeli: coloro che vivono in una determinata città o area geografica, coloro che esercitano un certo mestiere, svolgono una certa attività o hanno altre caratteristiche in comune”, specifica l’enciclopedia cattolica Cathopedia-. Nell’antica Roma la devozione era l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per allontanare un pericolo dalla comunità. Nel cristianesimo è la sottomissione totale a Dio”. (Cfr. Interris)

Anche la nostra Chiesa Ordinariato Militare ha dei Patroni e ogni Forza Armata e specialità ha dei Santi protettori. Qui oggi voglio ricordarne due figure che il nostro calendario liturgico della Chiesa Ordinariato Militare, celebra in questa settimana, affinché possiate conoscerli e animati dalla loro vita di fede possano aiutare la nostra.

San Giovanni Gualberto, abate

Patrono secondario del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri

I dati certi sulla sua vita, al di là della leggenda, sono pochi. Monaco di San Miniato, dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull’Appennino, con l’appoggio dell’abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l’Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri. Nel 1951 Pio XII lo proclamò patrono del Corpo forestale italiano.

San Camillo de Lellis, sacerdote

Patrono del Corpo di Sanità e veterinari

Nato a Bucchianico in Abruzzo nel 1550, dopo una gioventù burrascosa fu soldato di ventura fin quando si ammalò di un’ulcera al piede che lo costrinse al ricovero in ospedale. Qui dovette fare l’infermiere per pagarsi le cure, ma fu cacciato perché si dimostrò poco affidabile. Prestò servizio presso i frati cappuccini e chiese di entrare nell’Ordine ma, di nuovo ricoverato in ospedale, cambiò il suo orientamento e scelse la sua missione, consacrandosi all’aiuto dei malati e fondando una congregazione di infermieri. Morì a Genova nel 1614 ed è rappresentato con l’abito nero con la croce rossa. Venne iscritto nell’albo dei santi nel 1746 e dichiarato nel 1886 patrono degli infermi e degli ospedali, insieme con S. Giovanni di Dio. Paolo VI, in data 27 marzo 1974, lo nominò Patrono della Sanità Militare, auspicando che l’esempio e l’intercessione di questo Santo intensifichino la carità e la cristiana pietà in tutti coloro che assistono i malati vedendo in essi il volto stesso di Cristo sofferente. La Sanità Militare, celebra oggi la solennità, in concomitanza con la Festa del Corpo. (Cfr. Agenda Liturgica Ordinariato Militare)

Due Santi, due comunità con le stellette, che li venerano come Patroni, unimaoci in preghiera e attraverso la loro intercessione chidiamo a Dio di aiutare e proteggere i reparti che li hanno come Patroni.

Foto di Copertina: Mons. Santo Marcianò, Benedice un quadro di San Camillo de Lellis