” … Il Popolo Cristiano Militare
Appartengono alla Chiesa Ordinariato Militare e sono soggetti alla giurisdizione dell’Ordinario coloro che, battezzati nella Chiesa Cattolica, fanno parte dell’ordinamento militare: coloro che prestano servizio militare in modo temporaneo e continuativo; gli allievi delle Scuole, Accademie e Istituti di formazione militare; i militari cattolici di altre nazionalità residenti e operanti in Italia quando manchi il loro cappellano; i fedeli – sacerdoti, membri di Istituti religiosi o di Società di vita apostolica, laici – che esercitano in modo permanente un servizio loro affidato dall’Ordinario Militare. In particolare, tra essi vanno ricordati i sacerdoti collaboratori, le religiose addette agli Ospedali militari e i membri dell’Associazione Per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate; il Corpo militare della Croce Rossa Italiana e il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana; il personale civile dipendente dall’Amministrazione militare; i componenti delle famiglie dei militari in servizio continuativo e del personale civile dipendente dall’Amministrazione militare, come pure i parenti e le persone di servizio purché residenti nella stessa casa; coloro che prestano servizio nell’ambito del Palazzo del Quirinale e delle residenze facenti parte della dotazione del Capo dello Stato. La giurisdizione dell’Ordinario Militare e dei cappellani, cumulativa con quella dei vescovi diocesani e dei parroci, rende possibile che i fedeli militari possano inserirsi ugualmente, se lo desiderano, nelle comunità parrocchiali militari o nelle comunità parrocchiali locali. E’ bene però, per quanto riguarda la vita parrocchiale, che i fedeli operino una scelta che permetta loro la regolarità di un cammino di fede con la comunità in cui scelgono di inserirsi. Si operi con spirito di servizio e solidarietà, in piena intesa con le Chiese particolari e locali, per il bene spirituale delle Associazione d’Arma e di ex-combattenti, pur non appartenendo queste alla giurisdizione ecclesiastica dell’Ordinario Militare. Come tutti i cristiani, anche i militari sono chiamati da Dio alla santità che realizzano nel loro stato di militari “in quanto tali”, e non “malgrado” il loro stato. Essi infatti, devono rendersi sempre più coscienti di essere “servitori della sicurezza e della libertà dei popoli e, mentre adempiono rettamente il proprio dovere, concorrono al mantenimento della pace”…”.
Fanno riferimento a questa chiesa:
- Poligono di Foce Reno – Casal Borsetti
- Direzione Marittima – Ravenna
- Capitaneria di Porto Guardia Costiera: Ravenna – Cervia – Cesenatico – Bellagio Igea Marina – Rimini – Riccione – Cattolica
- Base Logistica Addestrativa E.I. – Milano Marittima
- Capitaneria di Porto Guardia Costiera – Cervia
- 15 Stormo – Pisignano di Cervia
- Comando CC Aeronautica 15° Stormo
- Zona Logistica AM – Cesena
- 66° Reggimento Aeromobile “Trieste” – Forlì
- 2 Gruppo Manutenzioni Autoveicoli AM – Forlì
- Stabilimento Balneare 15° Stormo – Tagliata di Cervia, Rimini Centro, Rimini Miramare
- Stabilimento Balneare 2° Grumauto – Tagliata di Cervia
IN SINTESI QUALCHE “info” sulla struttura della nostra CHIESA
Conoscere per servire ed amare
Parlare di Parrocchia e guardare a una Base o a una Caserma, Aeroporto o Porto, Nave o altro sembra una cosa strana, eppure la nostra Chiesa Ordinariato Militare – che ha una configurazione canonica di Diocesi personale e non territoriale, cioè fanno parte di questa Chiesa chi è militare e suoi famigliari, in qualsiasi parte abitino – ha delle realtà che si avvicinano alle parrocchie secondo il criterio tradizionale del termina, soprattutto, ma non in modo esclusivo, l’ Aeronautica Militare, essendoci da sempre nell’Arma Azzurra, le strutture dei Villaggi Azzurri, agglomerati di abitazioni per singoli e famiglie. Questo ci offre la possibilità di creare una comunità, per quanto eterogenea e varia, essendoci come caratteristica non la stabilità ma il movimento, una parrocchia.
Il personale militare è soggetto a continui trasferimenti pertanto la presenza del Cappellano da continuità al cammino di crescita cristiana là dove viene trasferito. Questo ovviamente non esclude, se lo desidera, la possibilità di frequentare la Parrocchia territoriale. Il Cappellano è a tutti gli effetti anche Parroco al quale ci si può rivolgere per il cammino sacramentale. Per quanto riguarda la nostra comunità, i numeri non sono elevati, ma la mia parrocchia che va dal Poligono di Foce Reno in Casal Borsetti sino a Rimini, passando per Ravenna, Milano Marittima, Tagliata di Cervia, Pisignano di Cervia, Forlì, ha come chiesa di riferimento questa, quindi il mio spostarmi e il seguire le varie realtà mi permette poi di fare della Parrocchia il primo luogo d’incontro, avendo cura che il cammino cristiano e sacramentale si svolga nel modo previsto dalla Chiesa: Corsi in preparazione alla celebrazione del Matrimonio, dei Battesimi, delle Cresime delle prime comunioni, Catechesi adulti e giovani … Registri Parrocchiali, con una Curia (che ha sede a Roma) che sovraintende il lavoro di ogni cappellano, come nelle diocesi territoriali.
Per la nostra comunità, annualmente e viene inviata una lettera da parte del Cappellano con un tema pastorale che di anno in anno ha lo scopo di guidare il cammino con programmi poi di catechesi per adulti e giovani. Delle lettere periodiche invece vengono inviate a tutto il personale, da me assistito, raggiungendoli attraverso le loro e-mail istituzionali di lavoro e passando regolarmente nei vari reparti non solo per le celebrazioni ma per incontrare le singole persone ascoltare le loro vite. Le parole anticipano la mia visita. Avendo una Parrocchia vasta e movimentata il cappellano ha un sito “Una Voce” www.donmarcogalanti.it che ha lo scopo di creare unità e mentalità con argomenti di vario genere, una formazione continua che poi ci vede raccolti alla domenica per la Celebrazione Eucaristica. Una parrocchia fatta dalla mia presenza costante in aeroporto e nelle varie basi accanto ai giovani che da varie regioni d’Italia ci giungo, una presenza come un fratello e compagno di viaggio. Una parrocchia, con i suoi problemi e le sue doti, come credo ogni parrocchia. Un servizio inoltre che è rivolto a tutte le altre confessioni e fedi. Il compito del Cappellano non è solo quello di curarsi dei cristiani cattolici, ma di ogni persona credente e non, di ogni fede e cultura, perché possa seguire e vivere il suo cammino con regolarità. Una vita serena permette di svolgere il proprio servizio a favore della Patria e dei cittadini in modo migliore. Un’apertura a 360° che ci fa animatori spirituali, non per nulla il Servizio si chiama Assistenza Spirituale.
Una chiesa, la nostra, che ha un suo Vescovo, che come ogni pastore guida la sua Diocesi. Noi Cappellani siamo divisi per regioni denominate “Zone Pastorali (es.) Emilia Romagna”, dove ci incontriamo periodicamente per la formazione, l’incontro spirituale e organizzativo. Una volta all’anno, invece, tutti insieme con un Convegno di Aggiornamento, solitamente ad Assisi e il nostro Arcivescovo l’Ordinario Militare, oltre gli inviti che di volta in volta gli rivolgiamo per qualche celebrazione, visita regolarmente ogni reparto in Italia e all’estero come ogni Pastore fa con la Sua Chiesa. Insomma tutto come ogni diocesi con la caratteristica di condividere la vita 24ore su 24, in tutte le varie fasi e attività. Questa vicinanza professionale ci permette di conoscere e seguire ogni persona in modo più stretto. Il servizio che svolgono non è un lavoro, come gli altri, ma una “vocazione” che va seguita, animata e guidata sempre. Come da ogni parte anche le nostre comunità soffrono i mali di questo tempo, forse qualche cosa in più riguardo ai valori che sembrano sfuggire al mondo moderno, ma non esenti da limiti e fallimenti umani come ogni persona. Qui entra in gioco il cappellano come il Parroco a seguire la sua comunità, i singoli, ogni persona. Una pastorale personale vissuta con uno sguardo alto e aperto.