FOTO da: Infodifesa
Carissimi,
vi ripropongo, così come l’ho trovata, una bella lettura e penso possa essere, in questo tempo, un’occasione di riflessione per vivere bene il Santo Natale ricordando i nostri militari. A loro la dedicata, a tutti, in particolare a quelli che passeranno le feste lontani dalla propria famiglia. Questa lettera,“é stata scritta dalla moglie di un militare americano che questo Natale ha la fortuna di averlo a casa, accanto a lei. E’ indirizzata a tutte le famiglie che invece questa fortuna non la avranno e che trascorreranno queste Feste senza il proprio caro, perché impegnato in missione…”. (Cfr. “l’Altra meta della divisa”)
“Caro familiare,
ti ho visto l’altro giorno, mentre facevi jogging all’aria fresca. Mi hai ricordato quelle corse solitarie che ero solita fare, per liberarmi la mente e lasciar trascorrere un’altra lunga giornata.
Probabilmente stai attraversando la fase in cui non sai se odiare o amare questo periodo dell’anno. E’ Natale. E non c’è modo di evitarne l’atmosfera gioiosa. Ma dall’altro canto, quando sai che un tuo caro sta probabilmente mangiando cibo in scatola e dormendo in una branda, ti senti costantemente in colpa alla sola idea di festeggiare senza di lui.
Crescendo, il Natale nella nostra mente resta sempre un periodo di gioia. La meraviglia di svegliarsi quando era ancora buio e trovare un Albero di Natale pieno di regali, faceva venire i brividi per l’impazienza. Come molti bambini la Vigilia di Natale, sarei stata sveglia più che potevo fino a tardi, portandomi via di soppiatto tazze di caffè e zabaione, mentre gli adulti chiacchieravano attorno al camino. Così la notte sembrava più corta.
La stagione natalizia era piena di feste e giochi, di scambi di regali e dolci. Ogni anno facevo delle casette di pan di zenzero pregando che non collassassero su loro stesse prima del giorno di Natale. Durante la Messa della Vigilia fissavo la luce tremolante della candela che stringevo in mano mentre cantavo ‘Silent Night’.
Poi, in un attimo, sono diventata grande. Ho imparato che non c’è mai pace sulla terra, per volere degli uomini. Alcuni passano le feste con un alberello di Natale da tavola finto e una singola fila di lucette luminose. Altri aspettano con ansia un pacco da casa che contiene un mix per fare i biscotti scaduto da due settimane. Non sa mai di stantio per loro. Qualche volta, le rincuoranti melodie di ‘Joy to the World’ si mescolano alle espressive note dei colpi.
Per chi è a casa, la mattina di Natale significa svegliarsi con il letto mezzo vuoto. Significa sopportare tutti quelli che vengono a fare gli auguri, la fatica di portare da soli tutto il peso delle borse della spesa.
Guardi ‘Il Grinch’ e ti senti come se il tuo Natale fosse stato rubato da un Grinch chiamato Guerra.
Tuo marito probabilmente starà trasportando una cassa piena di giubbotti antiproiettile, mentre tu trasporti un bambino lagnoso all’interno di un centro commerciale affollato. Tua moglie starà tamponando ferite mentre tu stai tamponando le lacrime di un bambino solo che desidera tanto che la sua mamma sia a casa per Natale.
Potresti scoppiare a piangere quando la radio passa la vostra canzone di Natale preferita. Potresti infornare tonnellate di biscotti, o passare ore e ore a fare volontariato, servendo gli altri per amore di chi è lontano chilometri e chilometri. Potresti trascorrere questa giornata da solo con i vostri bimbi, festeggiando con una chiamata Skype durante la quale augurerai alla tua metà buon Natale.
Quest’anno potresti non avere molto tempo per spedire bigliettini di Natale. Sarai troppo impegnato a scrivere mail e lettere al tuo caro in missione. E va benissimo cosi!
Quest’anno non sei obbligato a festeggiare. Hai tutto il diritto di sentirti in questo modo. Te lo sei guadagnato questo diritto. Natale non vuol dire sempre regali, decorazioni scintillanti e sfarzosi banchetti. Natale significa anche sacrificio; significa sentire il suono disturbato della voce di un Soldato; significa condividere questo periodo ad una distanza che solo l’amore può colmare.
Il vostro sacrificio come familiari, i sacrifici dei vostri cari che sono in missione, è la sola ragione per cui in Patria tutti noi possiamo celebrare questo Natale in pace, anche io con il mio Soldato questa volta.
Prego perché il prossimo Natale la vostra famiglia possa essere di nuovo riunita, e perché questo Natale vi arrivino tutto l’affetto e la gratitudine di questa moglie di un militare. (di Hope Myers)”
(Fonte:Armywife)