Complessivamente l’Italia è impegnata in 35 missioni, di cui 34 internazionali, in 25 Paesi. Il personale in totale impiegato è di 12.520 unità, delle quali 6.960 impegnate sul territorio italiano nell’operazione ‘Strade Sicure’ mentre 5.560 sono impegnate in operazioni internazionali.

Carissimi,

in questi giorni, molti dei nostri militari, non trascorreranno le feste natalizie con i propri cari, perché il loro servizio li porta lontani. Qui il nostro ricordo, a partire dal Presidente della Repubblica (ti rimando al video). La testimonianza di molti e il racconto di alcuni, possa aiutare il loro servizio e le famiglie che aspettano il ritorno a casa.

 “…Voi siete operatori di pace tra la gente e per la gente. Voi siete quelli che più sono a rischio e mettono a rischio la propria vita; questa è l’altissima motivazione del militare che lo porta a vivere per il bene degli altri. La presenza dei nostri soldati in Afghanistan è necessaria per aiutare un popolo che ha bisogno di aiuto, per garantire la stabilità sociale, la custodia del dialogo, la fraternità; voi siete qui per permettere che agli afghani vengano garantiti i diritti fondamentali dell’uomo, quelli della libertà, dell’uguaglianza, del progresso, del rispetto della dignità della donna…”. (Mons. Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia – Afghanista dicembre 2017)

“…I militari italiani portano sempre in missione e in patria un carico di umanità, che coinvolge e lascia il segno…”. (Gen. Bruno Pisciotta, Comandate Brigata Aosta)

“ … In sostanza dicono: noi soldati serviamo la patria, ma sono le nostre famiglie che si sacrificano per essa! Personalmente posso dire che decido di partire in missione, di stare lontano da casa tanto tempo con tutte le incognite del caso, sto lì cercando di fare al meglio il mio lavoro. Ma chi paga di più per questa situazione è senz’altro la mia famiglia, nel mio caso Terese. È lei a dover subire maggiormente la mia assenza, che si fa carico di tutto quello che c’è da fare dentro la casa, poi c’è chi ha i figli, chi ha genitori anziani magari malati. Io sto lì, ripeto, lontano migliaia di chilometri, concentrato sul mio lavoro, con la mente lucida e senza distrazioni, ma tutto ciò lo posso fare soltanto se da casa non mi viene fatto sentire il peso di questa mia assenza! Questa cosa è stata un test assai impegnativo per tutti e due: la missione, seppure su diversi fronti, c’è stata da parte di entrambi. E aggiungerei, anche se magari rischio di dire qualcosa di banale, che una volta tornato in Italia sei portato a rivalutare tutto quello che ti circonda con occhio più benevolo, in modo più morbido. Perché è inevitabile fare dei confronti, e alla fine ti rendi conto di quanto sei fortunato a vivere in un quotidiano dove il concetto di sopravvivenza è ormai diventato qualcosa di astratto, di superato…”. (cfr.Diario di un soldato , da “ferraraitalia.it”)

BUON NATALE A TUTTI