Come ogni Diocesi, anche la nostra Chiesa Ordinariato Militare ha un suo “proprio” cioè un calendario di celebrazioni  che ricordano alcuni Santi, legati a questa porzione di Chiesa. Il prossimo 30 gennaio, ricorderemo la figura di san Sebastiano Valfrè. Lo scopo di questi “propri diocesani per la liturgia” è quello di presentare ai cristiani, modelli di vita santa, di persone che provengono dalla stessa terra ho anno lavorato in essa o per essa. Così anche per noi, queste figure di santi sono a sprono per la nostra comunità per camminare su quella strada che ci porta a vivere il vangelo in modo autentico come hanno fatto loro.

Le parole, rilasciate per un intervista, dal nostro Arcivescovo, ci aiutano a comprendere questa chiesa che vive tra i militari e il suo cammino cristiano verso la santità, cammino e vocazione comune a tutto: “Come può perseguire la santità una persona che presta servizio in ambito militare? La risposta è semplice e, allo stesso tempo, profondissima: «Vivendo il Vangelo». Il Vangelo è l’“arma” della santità, anche per i militari. È vero, le parole dette a quel funerale rispecchiavano il mio stato d’animo: sono stato sinceramente colpito dalla testimonianza della vita quotidiana dei giovani piloti vittime dell’incidente, dal loro modo di vivere gli affetti familiari, di affrontare la passione e l’impegno nel lavoro, dalla loro correttezza e competenza, dedizione e spirito di sacrificio. Da pastore, mi rendo sempre più conto di come questi siano valori non rari tra i militari. Se questi valori sono vissuti in un cammino di fede, di vero amore a Dio e ai fratelli, di dono di sé, sono ciò che, senza temere esagerazioni, si chiama santità. L’esempio di tante vite – per tutti basta citare Salvo D’Acquisto, del quale è in corso la causa di Beatificazione – lo testimonia con eloquenza…”. (Cfr. Zenit). Ora alla luce di questo, alcune notizie sul santo che ricordiamo.

BEATO SEBASTIANO VALFRÈ – Compatrono dei Cappellani militari

Il beato Sebastiano Valfrè è un anticipatore di quella grande stagione di santità che illuminò il Piemonte nei secoli XVIII e XIX, ove fiorirono figure di santi, attenti al sociale, che onorarono la Chiesa con la loro vita e attività, come san Giuseppe Cafasso, san Giovanni Bosco, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, san Maria Mazzarello e altri ancora. (Cfr. Internetsv)

“Il ruolo di p. Sebastiano fu determinante nella fondazione del Carmelo di Moncalieri e i due furono i protagonisti religiosi durante l’Assedio del 1706, quando la Francia tentò la conquista dello Stato Sabaudo. Tra maggio e agosto 60.000 soldati francesi tentarono la presa di Torino, contro le truppe piemontesi di molto inferiori. La carmelitana pregò senza soste davanti al Santissimo, Sebastiano tenne viva la speranza tra i soldati e i loro comandanti e, nonostante i suoi 77 anni, si prodigò nel confortare i soldati, soprattutto quelli feriti. In Piazza San Carlo si allestì un ospedale e un altare in onore della Consolata il cui santuario era la roccaforte religiosa. Il 7 settembre, festa della Natività di Maria, come predetto dalla Beata, i Francesi finalmente si arresero. Per riconoscenza, negli anni a venire, fu costruita la Basilica di Superga”. (Cfr. Santi&Beati)

FOTO copertina: (Cfr. Aeronautica Militare)