La CHIESA fondata sugli Apostoli

Nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, per celebrare questa ricorrenza liturgica, vi rimando ad una Omelia di San Giovanni XXIII, Papa e in questa occasione vorrei portarvi con mano a leggere la storia dell’Ordinariato Militare, porzione di Chiesa che noi serviamo. Perché questo? Perché la Chiesa è: Una, Santa, Cattolica e Apostolica e ognuno, secondo i suoi carismi, serve il Signore nella stessa vigna, anche se in porzioni differenti. Nella lungimiranza della Chiesa e dei suoi Pastori, c’è la “mens” e la fede degli Apostoli, che sul Cuore di Cristo che l’ha fondata, loro la guidano, sulla memoria dei primi Apostoli. Le parole di Papa Francesco, pronunciate in questa occasione nel 2013, chiudono questa piccola pagina, che vuole invitare alla preghiera e all’impegno a servire la Chiesa di Cristo.

“… In tutti i punti della terra i santi patroni delle varie Chiese raccolgono venerazione nella ricorrenza festiva di ciascuno.  San Pietro e San Paolo sono venerati dappertutto nel mondo per la più alta dignità del loro compito quale si è manifestato nel disegno di Cristo.  Di fatto, San Leone Magno — le cui spoglie mortali riposano qui, presso la Confessione, come a corona insieme coi Papi più insigni dell’antichità — San Leone Magno dice che i due Apostoli Pietro e Paolo, araldi precipui del Vangelo, sono giustamente oggetto di culto straordinario in quest’Urbe gloriosa, centro della cristianità, per aver consumato qui il loro sacrificio, e segnato per ciò da Roma l’inizio della loro universale esaltazione.  Che belle parole per questa loro festa, in die martyrii laetitiae principatus! (S. Leonis Papae – Sermo I in natali App. Petri et Pauli).  « Questi sono in verità i grandi personaggi che hanno fatto splendere innanzi a te, o Roma, il Vangelo di Cristo; e da maestra che tu eri di errore, sei divenuta discepola della verità ».  Ed ancora aggiunge S. Leone :  « Pietro e Paolo sono veramente i tuoi padri e pastori. Essi hanno inserito il tuo nome nei regni celesti e ti hanno edificato Chiesa di Cristo assai meglio e con successo più felice, o Roma, di coloro che hanno costruito le tue mura. È al loro merito apostolico che si intitolano la gloria singolare della tua storia e l’onore di essere proclamata gente santa, popolo eletto, città sacerdotale e regia, posta in condizione di presiedere dalla cattedra di Pietro ad una dominazione spirituale nel mondo intero più carica di vittorie e con diritto di impero sulla terra e sui mari, e con più vasta fortuna che non quella degli antichi conquistatori (ibid.) ».  Che confronto, che fremito, o Roma, tra le monumentali parole : bellicus labor et pax christiana, che rappresentano la tua massima gloria e il tuo più luminoso destino. Esse contengono il mistero ed il monito dei tempi nuovi : l’aut aut del prossimo o non lontano avvenire dei popoli e dei secoli.  Diletti figli, il Signore per la intercessione dei Santi suoi ci preservi da ogni male e ci conservi la sua pace.  È nella soavità di questa pace cristiana che il buon popolo di Roma ama onorare San Pietro, principe e capo della Chiesa universale nella festa sua. Questa basilica, rifulgente di maestà, unica al mondo, riceve oggi l’omaggio più familiare dei figli di Roma, a cui si uniscono i visitatori e pellegrini innumerevoli che qui convengono da tutte le genti… (Cfr. Omelia Papa Giovanni XXIII, 29 giugno 1961)

“L’esigenza di provvedere stabilmente all’assistenza spirituale dei militari ha origini antichissime: sembra dai tempi di Costantino. Dal periodo carolingio (VIII-IX sec. d.C.) divenne usuale la presenza di un corpo di Sacerdoti e Diaconi organizzati al seguito dell’Esercito, con un capo, detto Cappellano Maggiore o Vicario Castrense. Tale organizzazione divenne sempre più indipendente dai Vescovi locali (in Spagna dal 1571, in Austria dal 1720, in Piemonte nel 1733). Per sopperire alle esigenze spirituali dei militari, tutti gli Stati italiani preunitari avevano cappellani militari facenti parte dell’organizzazione castrense. Nel territorio Lombardo-Veneto, prima delle guerre del Risorgimento, era in vigore l’Ordinamento austriaco; nel 1803 la Repubblica Italiana, succeduta alla Repubblica Cisalpina per volontà di Napoleone, con Decreto del Vice Presidente Francesco Melzi d’Eril ripristinò i cappellani militari nell’Esercito. In sostanza, il cappellano militare nasce per sopperire alle particolari necessità dei fedeli di professione militare e alle difficoltà pratiche (ad es. la mobilità) che ostacolavano la cura delle anime da parte dei Parroci territoriali. Nei Ducati di Parma e Piacenza dal 1816 il Reggimento di linea aveva un cappellano Tenente; nel 1839 nel Granducato di Toscana vi erano tre cappellani; nello Stato Pontificio l’ufficio di Cappellano Maggiore fu istituito da Pio IX nel 1850; nel Regno delle Due Sicilie, fino al 1861 era il Re a nominare i cappellani e il Cappellano Maggiore aveva giurisdizione quasi episcopale. Nel 1865 le Forze armate del Regno d’Italia contavano 189 cappellani. Con l’occupazione di Roma del 1870 e le leggi anticlericali il numero fu ridotto fino alla completa eliminazione nel 1878. Con la circolare del 12/04/1915 il Gen. Cadorna reintrodusse la figura del cappellano e furono arruolati diecimila “preti-soldati” di cui 2070 destinati ai corpi combattenti. L’01/06/1915 la Sacra Congregazione Concistoriale nominò il primo Vescovo Castrense, S.E.R. Mons. Angelo Bartolomasi. Il 27/06/1915 il Governo italiano e la Santa Sede Apostolica si accordarono sull’istituzione della carica di Vescovo di Campo e della Curia Castrense. Durante la Prima Guerra Mondiale, il contributo dei cappellani si orientò verso i feriti, al conforto dei moribondi, all’assistenza alle truppe, alle popolazioni civili e ai prigionieri; 110 seguirono i propri reparti nei campi di prigionia; ne morirono 93; i più eroici ebbero ricompense al valor militare. Eppure nel 1922 il loro servizio fu di nuovo soppresso, tranne quello per la raccolta delle salme dei caduti in guerra e la sistemazione dei cimiteri di guerra, con pochi cappellani per la Marina Militare. Gli Stati Maggiori delle Forze armate rimasero fermi su posizioni laiciste, di ispirazione risorgimentale, ma addussero ragioni di ordine ideologico – economico e militare. Nel 1925 il Governo italiano e la Santa Sede avviarono, nel massimo riserbo, le trattative per definire il carattere del nuovo Servizio Assistenza Spirituale alle Forze armate in tempo di pace. L’Ordinariato militare per l’Italia venne eretto il 06/03/1925 con Decreto della Sacra Congregazione Concistoriale e approvato dallo Stato Italiano con L. 417/1926 che istituiva un contingente permanente di cappellani in tempo di pace…”. (Cfr. Storia dell’Ordinariato Militare in Italia)

“Tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede. Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! In fondo, è sempre e soltanto l’amore di Cristo che genera la fede e che manda avanti la Chiesa”. (Papa Francesco all’Angelus del 29 giugno 2013)

In questa luce preghiamo per la Chiesa Santa di Dio, per il Papa e per tutti i suoi Pastori.

@unavoce

Foto di Copertina: (Cfr. YouTube –  TCV Habemus Papam 2013)