Santa Monica esempio di sposa e madre
“…Moglie e madre: Monica, donna del IV secolo, credente e fortemente cosciente del suo ruolo sociale, orienta tutta la sua vita sulla fede in Dio. Sogna per i figli un futuro florido, soprattutto per il primogenito Agostino che promette bene negli studi. Ma le cose non vanno come le aveva sperate. Monica impara allora ad affidarsi totalmente a Dio, a rispettare i suoi tempi, a non sostituirsi all’Altissimo nel suo ruolo di madre, e sperimenta una personale conversione…”. (Cfr. Vaticannews)
“… Monica era madre premurosa, a volte severa, accorta e attenta all’educazione del figlio, sempre preoccupata per la sua anima. … veglierà costantemente sul figlio, a volte lasciandolo percorrere la sua strada ma accompagnandolo con la preghiera, altre volte seguendolo per essergli più vicina. Monica, dalla fede salda…” (Cfr. Papa Francesco)
Oggi la Chiesa ricorda, tra i santi, la figura di Santa Monica, madre di Sant’Agostino e leggendo la storia di questa donna, ho pensato alla spose dei nostri militari, che non esito a chiamare donne coraggiose. Si!, coraggiose di seguire il marito con i figli, prima piccoli e poi adolescenti con le problematiche di quegli anni, con tutti gli spostamenti del caso, i disagi e le difficoltà, sia in Patria, che all’estero, donne coraggiose, che nel silenzio crescono ed educano la famiglia a quello stile di sobrietà eleganza e disciplina che sono le fondamenta di una società matura che cerca di vivere nel rispetto reciproco. Donne coraggiose, che ci ricordano che senza impegno e sacrificio non si va da nessuna parte.
Qualcuno disse che accanto a grandi uomini ci sono state grandi donne e io, per quelle che ho visto, posso testimoniarlo.
Una volta parlando con la moglie di un generale che era arrivato ai vertici della sua carriera e delle istituzioni, mi disse: avrei potuto fare mille cose, sono laureata, ma ho deciso di seguire mio marito di stargli accanto con la famiglia. Una scelta impegnativa, che ha portato i suoi frutti: una bella famiglia, figli sani e sereni impegnati e protagonisti nella vita.
Non è forse questo, quello che il Signore ci chiede? Ma oggi sembra che tutto ciò sia passato di moda, conta solo l’io e quello che va bene a me… dicendo che è amore… l’amore è altra cosa, è un Gesù che muore sulla croce per me.
Con questi semplici pensieri voglio offrire, a voi, il ricordo di queste donne che accanto ai loro mariti con le stellette, ogni giorno con difficoltà, ma grande impegno e dedizione cercano di crescere la famiglia in armonia e serenità e diventano esempio d’impegno e dedizione alle giovani generazioni. La, dove viene a mancare questo spirito di donazione continuo, allora nasce l’esigenza di fare altro e magari anche di separarsi, ma vorrei ricordare che, a chi ha messo mano all’aratro e si volge indietro, o a ricordare cosa capitò alla moglie di Lot (Capitolo 19 del libro della Genesi), perché possa aprire gli occhi rinnovare la sua vocazione a madre e sposa, ma, ognuno di noi, alle nostre singole vocazioni, sapendosi donare in ogni momento, senza risparmiarsi. Santa Monica con al sua forza di donna e madre ha convertito suo figlio Agostino, che domani ricordiamo nella memoria dei santi.
Ora, vorrei rimandarvi, a questo proposito, a rileggere il capitolo sulla Famiglia nel documento finale del nostro Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare.
“La Chiesa Ordinariato Militare in modo particolare durante questo suo primo Sinodo rivolge la propria attenzione alla famiglia, auspicando che ogni militare l’apprezzi come bene preziosissimo, modello sociale e supporto fondamentale per la sua missione di difensore della pace”, questo il nostro impegno e la nostra preghiera…”. (Cfr. La Famiglia, Sinodo O.M.)
@unavoce
Foto di Copertina: Col. Luca Parmitano, con la famiglia