Il soldato che ci insegna le virtù del deserto

 

Nella vita di ogni cristiano ci sono figure di santi a cui si è più affezionati, uno dei miei preferiti è Charles de Foucauld, pertanto oggi voglio presentarlo anche a voi, come modello di vita anche per quelli che svolgo la professione del militare. Oggi un santo Francese, legato all’Ordinariato Militare Francese, siamo Chiese sorelle e uniti nel servizio ai militari oggi vi parlo di questo santo. Vi rimando alla sua storia personale per chi non lo conoscesse e vedrà che ha un passato di militare. 

La santità della vita non è riservata solo a una categoria di persone, ma è possibilità di ogni uomo e donna che voglia imitare Cristo, pertanto militare e santo è possibile. La figura di questo soldato francese a cui vi rimando è uno degli esempi moderni di santità nata tra le file di militari. Pur di un’altra nazione, ma fratelli nella fede e colleghi nel servizio, questo sito, che ha nel suo ideale quello di far conoscere una realtà, al di la di pregiudizi, vuole offrire uno sguardo sulla la vita di queste persone alla luce del vangelo. Oggi la figura del beato Charles de Foucauld.

“Par son humilité, sa soif d’absolu et son sens du combat intérieur, Charles de Foucauld a tracé une route qui demeure un exemple pour les militaires. « Il faut passer par le désert » disait-il, un enseignement qui vaut pour tous les chrétiens”. (Cfr. aleteia

(Trad. Google) “Charles de Foucauld, attraverso la sua umiltà, la sua sete di assoluto e il suo senso del combattimento interno, Charles de Foucauld ha tracciato un percorso che rimane un esempio per i militari. “Devi attraversare il deserto”, ha detto, un insegnamento che si applica a tutti i cristiani”. 

Ora vorrei sottolineare, parlando con voi, i segni della carità nella vita di Charles de Foucauld, muto da uno scritto di M. Lessio su “Fede, speranza e carità nelle meditazioni di C.F.(Cfr. Jesus Caritas n-160 ottobre 2020)

I segni della carità, che frère Charles sottolinea, in una sua meditazione sono: il buon esempio, il non andare in collera con i fratelli e la preghiera, tre elementi per camminare, attraverso la vita e la propria vocazione alla scuola di Gesù. Il Buon esempio nel fare in ogni istante ciò che Dio vuole e nell’insegnarlo, con la parola o con l’esempio della vita; non solo in modo buono, ma in modo che edifichi l’altro. Non andare in collera con i fratelli. La collera insieme alla gelosia, all’invidia e all’irritazione, sono frutto dell’amore per se. Se per il bene bisogna essere severi, devono essere atti rari, bisogna piuttosto cerare di essere il più possibili docili, teneri, pazienti.

“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40)

Questo è il principio che ha animato il Beato Charles su cui fondare l’amore verso il prossimo.

Da ultimo ma non per ultimo, la Preghiera per i fratelli che è un altro segno della carità e va fatta non in misura del proprio amore per loro, ma nella misura del proprio amore per Gesù. La preghiera fatta in comune è un importante segno della carità fraterna.

A commento di questa figura e per la spiritualità del militare vorrei ora riproporvi un testo del 1999 dell’allora Ordinario Militare Mons G. Mani che in un discorso preparatorio al Primo Sinodo della nostra Chiesa fece:

 Tra le fondamenta della nostra Chiesa si collocano i tre centurioni descritti nella Sacra Scrittura: quello di Cafarnao, quello di Gerusalemme e quello di Cesarea. Li vogliamo considerare come i nostri Padri nella fede, i primi tra i “nostri” che hanno aderito e testimoniato il Vangelo di Cristo. 

Si può essere cristiani e militari?

La risposta che troviamo nella loro vita, supera la stessa domanda: si può essere militari e santi. 

Il centurione ci insegna ancora come dobbiamo rapportarci con il fratello che cammina accanto a noi: “…lo aveva molto caro”. Di tutto questo ci dobbiamo ricordare oggi quando, accostandoci all’Eucaristia, ripeteremo le parole del centurione: “Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di soltanto una parola e il tuo servo sarà guarito”. (Cfr. G. Mani, Primo Sinodo O.M.)

@unavoce 

Foto di Copertina: Celebrazione in S. Pietro della Beatificazione