La FOTO, il motivo della scelta:

Kosovo: militari del Multinational Battle Group West in visita al Monastero di Decane (21014)

La collaborazione, il sostegno, la cura delle persone dal punto di vista anche umano e spirituale, creano quella sinergia per costruire una citta terrena che ci anticipi quella del cielo.

FOTO da: (Cfr.militarynewsfromItaly)

Militari, Strumenti del Regno – XXIX T.O.

 

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Mt 22,15-21

Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova?

  

“PENSIERI CON LE STELLETTE”

sul Vangelo della Domenica

 

Carissimi,

anche in questa domenica il Vangelo ci porta immediatamente a riflettere sul significato e il confronto tra religione e mondo, o religione nella società libera e laica di oggi. E il militare con la sua professione e la sua fede?, potremmo domandarci. Diventa anch’egli strumento per costruire e realizzare il Regno di Dio, con la sua capacità di difendere e proteggere la Pace.

Le parole del Signore sono illuminanti e ci coinvolgono a essere strumenti di questa città ideale che sarà realizzata solo in cielo, ma che non può non partire dalla vita quotidiana qui sulla terra e dove le differenti sfaccettature della vita devono cooperare per accrescere e costruire un mondo nella pace e nel rispetto.

In questa luce ogni porzione della vigna con le sue caratteristiche e le sue specificità concorre alla costruzione del Regno umano per raggiungere quello divino.

Non mettiamo pertanto, anche noi, alla prova il Cristo, ma lavoriamo tutti per realizzare il disegno di Dio per l’umanità.

Rimane, tuttavia, una domanda: la costruzione della città terrena è un compito importante, ma non è essa caduca? Costruendo la città degli uomini si contribuisce o no all’edificazione del regno di Dio? Non sono due regni diversi?
La speranza cristiana, certo, non si compie pienamente se non nel mondo futuro. Tuttavia essa mostra fin d’ora la sua efficacia: è una forza immensa nel mondo, è un fermento che lo fa lievitare, è un sale che dà senso e sapore allo sforzo umano di liberazione, all’impegno temporale. Non è alienazione, non è alibi. Non esistono due speranze: una terrena e l’altra celeste, la speranza è una sola: guarda alla realtà futura, ma, attraverso l’impegno cristiano, l’anticipa nella realtà terrestre”. (Cfr. Maranatha)

Buona Domenica

18.10.20-XXIXTO@unavoce

La LITURGIA, conoscere per partecipare:

Il bacio dell’altare è il primo dei gesti liturgici. L’altare rappresenta il luogo della comunicazione tra la terra e il cielo, e quindi, per estensione, il Cristo stesso. Infatti, per il mistero dell’Incarnazione e della Redenzione, la persona di Gesù è il vero altare, l’autentico punto di incontro dell’umanità e della divinità. La Messa, che è la celebrazione di questo incontro in Gesù, inizia dunque con quella che si chiama venerazione dell’altare. Questo atto liturgico iniziale ha un grandissimo significato simbolico. Il bacio del sacerdote esprime una tenerezza rispettosa, come un’immensa riconoscenza d’amore per Gesù, il Cristo salvatore, mediatore tra Dio e gli uomini.